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<<Possiamo parlare per favore?>>

Posai velocemente il microfono e corsi nel camerino sperando che Ryan non mi seguisse anche li, ma ovviamente lo fece eccome.

<<Per quanto tempo ancora vorrai ignorarmi?>>

<<Fino a quando non inizi ad usare il cervello e tirare fuori i coglioni!>> intervenne Eve con un vassoio carico di cibo in bilico sul palmo della mano.

Mi ci volle tutto il mio autocontrollo per trattenere le risate, vedere Eve arrabbiata era uno spettacolo al quale tutti avrebbero dovuto assistere.

Ryan perse le speranze sedendosi stancamente su una panca, Carter, Sam e Jody ci raggiunsero poco dopo, tutti e tre con le facce arrossate e un'espressione da ebeti.

<<Una ragazza mi ha chiesto un autografo e...e mi ha dato u...un bacio>> disse Sam ancora stralunato.

<<A me un ragazzo ha detto che sono il dio del basso!>> urló Jody che stranamente non corse in bagno a vomitare.

<<Continuano a chiamare il mio nome! Non è assurdo? Arrivo dolcezze!>>

Carter era un esibizionista nato, il che per qualcuno poteva risultare fastidioso, ma non per le ragazze che venivano a sentirici, sbavavano per lui come per Ryan.

<<Hey amico, assapora con me il sapore della fama!>>

<<Suoniamo in un locale di periferia per un gruppo di adolescenti ribelli, idiota. Di quale fama stai parlando?>>

Ryan si accese una sigaretta immergendosi di nuovo nella sua nube di pensieri, mentre Sam, Jody e Carter continuavano a fare entra ed esci dallo spogliatoio godendosi la popolarità tra le ragazze.

<<Ragazzi, tutti attorno a me per favore.>>

Giuly era al centro del camerino intenta a richiamare la nostra attenzione, subito tutti ci avvicinammo attorno a lei curiosi.

<<Ascoltate, tra la folla c'era un uomo dall'aria importante. Dice di voler parlare con il leader.>>

Subito un brutto presentimento mi pervase, guardai Ryan senza volerlo e lui fece lo stesso.
Carter invece si era già avviato, fermandosi dopo aver notato che nessuno lo stesse seguendo.

<<Beh, che aspettate? O tutti o nessuno.>>

Cosí ci trovammo tutti nello stanzino striminzito che Giuly definiva "il suo studio".
Sedemmo tutti sul divanetto davanti alla scrivania, lasciando Sam in piedi con suo visibile disappunto.

Dietro la scrivania un uomo calvo con degli strani occhiali da sole più scuri dell'elegante completo che indossava, ci osservava curioso con il mento poggiato sul dorso delle mani.

Aveva dei lineamenti marcati e il mento sproporzionatamente grande, la pelle scura e i tratti asiatici, nell'insieme aveva un certo fascino.

<<Piacere di conoscervi, sono un rappresentante della Soundarc Prodution. Spero conosciate la nostra casa discografica.>>

I volti dei ragazzi si illuminarono increduli, si guardavano tra di loro cercando di capire se fosse un sogno o la realtà.

Fu Carter ad alzarsi e iniziare a camminare per la stanza per l'agitazione.

<<Certo che la conosciamo! É la stessa che ha lanciato altre band rock ora famose in tutto il mondo!>>

<<Beh si, vedete stiamo cercando volti nuovi, nuovo talenti da far crescere e lanciare. Vi ho ascoltati in questi giorni e voi siete i giovani che stiamo cercando.>>

•I'M A DISASTER•Where stories live. Discover now