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ATTENZIONE: IL SEGUENTE CAPITOLO TRATTERÀ ARGOMENTI CHE POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ.

<<Matt...ti prego...>>

<<Oh che succede bimba? Dopo tutto il tempo passato insieme hai paura di me?>>

Cacciai un urlo isterico quando, dopo aver buttato a terra il mio telefono pestandolo con un piede, spinse Eve sul letto con un tonfo.

<<Non la toccare!>> urlai buttandomi addosso a quella specie di mostro in frac che con un calcio mi spinse via come se fossi un moscerino fastidioso.

Sentii la nuca sbattere contro la parete e subito macchie nere offuscarono la mia visuale, non osai toccare la zona ferita, non volevo sapere neanche se stessi sanguinando.

<<A te penserò dopo>> mi disse chinandosi all'altezza del mio viso prendendomi il braccio ed esaminandolo.

Volevo opporre resistenza ma era inutile, continuavo ad invocare il nome di Carter, di Ryan, di Sam nella speranza che di li a poco avrebbero sfondato la porta.

Ma ciò ancora una volta non avvenne, Matt senza lasciarmi il braccio aprì una valigetta sotto al letto ed estrasse una fiala e una siringa.

Alla vista di ciò fu Eve ad urlare spalancando gli occhi.
Si alzò barcollando dal letto cercando di dare un calcio alla mano dell'uomo facendo rompere il contenuto, ma lui era più veloce.

Ficcò l'ago della siringa nel mio braccio e in meno di un minuto i miei arti si addormentarono mettendomi fuori gioco.

Ero ancora capace di vedere e sentire, per il resto ero completamente paralizzata.

Avrei voluto non vedere quando rivolse la sua attenzione ad Eve, non sentire le minacce e le sue urla, eravamo completamente alla sua mercè.

<<Non hai nulla da dire per essertene andata? Dopo tutto quello che ho fatto per te?>>

<<Scusami>>

Avrei voluto ucciderlo, alzarmi e ficcargli una lama tra le costole, avrei voluto fargli subire tutto quello che aveva fatto alle ragazze con cui era stato, ma mi limitai a guardare inerme quella scena raccapricciante.

<<Ora noi due ce ne andiamo da qui. Non hai bisogno di fare le valigie>>

<<No. Ti prego.>>

<<Ho una casa in Florida, è li che andremo.>>

<<Ti prego, Matt. Giuro che non scapperò più.>>

<<Un'altra sola parola e finirai come la tua amichetta.>>

Ed eccolo che tornava verso di me, ecco che si chinava all'altezza dei miei occhi perfettamente immobili.

<<Vedi tesoro, cosa si guadagna ficcando il naso in cose che non ci riguardano? Ti conviene imparare la lezione>>

Mi prese di peso stendendomi a terra, ribaltandomi per legarmi le braccia e le gambe, e no...non avevo idea di dove tenesse nascosta la corda che tirò fuori dal nulla.

<<Lasciala! Lei non c'entra nulla! Lasciala andare!>>

<<Oh no, lei viene con noi.>>

Avrei voluto avere la forza di alzarmi, liberarmi da sola, difendermi, invece mi sentivo completamente inutile, incapace di salvare Eve e tantomeno me stessa.

Strinse ancora più forte il nodo alle mie braccia usandolo per trascinarmi fuori dalla porta.

Cercavo Eve con gli occhi ma nom riuscivo a muoverli, "va tutto bene" mimava lei con le labbra, ma io non le credevo.

•I'M A DISASTER•Where stories live. Discover now