2.

17.8K 428 40
                                        

<<Questo controller non funziona!>>

<<Sei una schiappa.>> canticchiava Brent.

<<Non vale stai barando!>>

<<Uh la signorina McCartney si sta facendo battere dal signor "Tutto muscoli senza cervello"?>>

Odiavo quando imitava la mia voce e odiavo perdere.
Aveva sicuramente manomesso il joystick, non c'era altra spiegazione.

<<Qui qualcuno ha perso.>>

Mi guardava ghignando, i ricci appiccicati alla fronte sudata, pronto per vendicarsi.

<<Sai, stavo pensando ad una penitenza all'altezza delle tue.>>

Ok, me lo meritavo. Avevo perso una sessione di gioco, succedeva raramente, ma mi sarebbe toccato pagare.

Nonostante fossi sicura l'avesse fatto di proposito dato che non era mai riuscito a battermi.
Gli lanciai addosso una manciata di patatine alzandomi dalla sedia.

Lui le schivò prendendomi di peso in spalla uscendo dalla stanza per buttarmi sul suo letto.

<<Queste le prendo io.>> mi tolse il pacchetto dalle mani versandosi in bocca le briciole rimaste.

<<Dai, non fare lo stronzo. Mi dispiace per la penitenza che ti ho dato....>>

Si mise a ridere guardandomi con superiorità, finalmente aveva modo di vendicarsi e non si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione.

<<Domani mattina, succederà l'apocalisse.>> iniziò.

<<Brent...>>

<<Dovrai molestare qualcuno.>>

Non era male, molestare la gente era la cosa che mi riusciva meglio.

<<Dovrai infastidirlo in qualche modo, potrai fermarti solo quando ti avrà rivolto la parola.>>

<<Chi?>>

<<Potrebbe anche non andare come previsto.>> continuava tra se.

<<Parla Brent.>>

Lui alzó lo sguardo, fiero di ciò che aveva in mente, godendosi la pausa di silenzio e la tensione nell'aria.

<<Ti prego dimmi che non è chi penso che sia.>>

Sorrise soddisfatto.

<<Proprio lui.>>

————

<<Alex! Pss...Alex!>>

Riuscii ad attirare l'attenzione del ragazzo incappucciato che si nascose con me dietro il muretto del cancello.

<<So tutto della scommessa. Non posso aiutarti. Brent me lo ha proibito categoricamente.>> mi disse prima che potessi chiedergli qualsiasi cosa.

Mi lasciai andare ad un sospiro esageratamente drammatico.

<<Andiamo! Insomma, stiamo parlando di Ryan! Non puoi abbandonarmi ora. Siamo amici o no?>>

Vidi i suoi occhi spostarsi da me al cancello, il ragazzo incriminato era appena sceso dalla macchina insieme a Luke e Josh Anderson.

Ciocche di capelli neri davanti agli occhi, stesso colore dei suoi vestiti, magro e pallido da sembrare il tipico vampiro sexy di un libro fantasy.

Saliva le scale guardando dritto davanti a se, lasciando che le persone si spostassero al suo passaggio senza scomodarsi a districarsi tra la folla di studenti che occupava i gradini dell'edificio.

Tornai a guardare Alex supplicante.

<<Oh fanculo, va bene ti aiuto. Cerchiamo di farlo parlare e dopo questa la finite per sempre con il giro di scommesse. Intesi?>>

Gli buttai le braccia al collo stringendolo talmente forte da farlo tossire.

<<Secondo te con Kayla ci parla?>> gli chiesi osservandolo dal nostro angolo seminascosto.

<<Non ne ho la più pallida idea, non so neanche perché stanno insieme quei due.>>

Erano la coppia più strana della Dalton.

Kayla cercava in tutti i modi di attirare l'attenzione di Ryan, il che era paradossale dato che la ragazza più bella della scuola si ostinava a stare proprio con l'unica persona alla quale non importava nulla di lei.

<<Ho avuto un'idea.>> dichiarò all'improvviso il ragazzo accanto a me.

<<Spara.>>

<<Siediti accanto a lui a pranzo.>>

Sgranai gli occhi per capire se mi stessa prendendo in giro.

<<Non guardarmi così! Ha senso. Per qualche strana ragione Kayla non lo fa mai, se a lui non piace il fatto che ti sia seduta al suo tavolo, sarà costretto a dirtelo.>>

Dovevo ammettere che aveva senso, anzi, era geniale.

Kayla sapeva delle nostre scommesse, sarebbe stato facile spiegarle tutto, in più il "Signorino Allen" non si sarebbe mai alzato per cambiare tavolo, sarebbe stato costretto a chiedermi di spostarmi e avrei potuto dire addio ai ricatti di Brent.

<<Bene bene, signorina McCartney. Pronta per la sua punizione?>>

Immersa nei miei pensieri non mi ero neanche accorta della presenza di Brent che mi guardava divertito.

<<Quale punizione? È un allusione sessuale? Tolgo il disturbo?>>

Brent tirò una manata in mezzo alle spalle di Alex facendogli fare un salto dalla sorpresa.

<<Devo entrare in classe, il prof di storia mi odia e non voglio arrivare in ritardo.>> annunciai alzando gli occhi al cielo per il modo in cui si stavano picchiando i due davanti a tutti.

<<Ci vediamo a mensa.>> mi risposero nella lotta.

————

<<No, mi rifiuto. Non ce la faccio proprio.>>

Quel tavolo era tipico di un film dell'orrore, nessuno sembrava avere cibo davanti a se, se ne stavano seduti in silenzio e non riuscivo a capire cosa stessero facendo.

Vedevo uno dei due gemelli incidere il legno del tavolo con il ferro di una chiave, l'altro si divertiva a dare fuoco alla pozza di cancellino versato sul banco, servendosi di un accendino.

Ryan aveva lo sguardo perso del vuoto, non riuscivo a vedere cosa stesse facendo, la visuale mi era coperta dalle due teste bionde di fronte a lui.

<<Paura?>>

Se ne stava vicino a me, in fila davanti la signora della mensa, che sbatteva il cibo sui piatti senza curarsi del fatto che potesse schizzare sulle magliette degli studenti.

<<Ti facevo più competitiva.>>

Mi stava provocando, tutto questo era solo colpa sua e ora mi trovavo costretta dal mio orgoglio a rispettare una stupida sfida infantile solo per non dargliela vinta.

<<E tu ti reputi il mio migliore amico?>> gli chiesi nervosa.

<<Diabolico come te.>> rispose sorridente.

Solo una parola, sarebbe bastata solo una parola e sarei potuta tornare al mio tavolo come se nulla fosse successo.

Senza dire altro mi voltai, diretta dalla parte opposta della sala in cui sedevo di solito.
Diretta al tavolo cupo e silenzioso, le cui persone che lo occupavano alzarono lo sguardo confuse, seguendo i miei movimenti.

<<Ciao ragazzi. Come va?>> chiesi poggiando il vassoio sul tavolo, sedendomi accanto a loro.

•I'M A DISASTER•Where stories live. Discover now