11. Con la testa in mano al boss

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«Ah sì» la faccia lui divenne completamente neutra «Ho litigato con loro? E per questo hanno ammazzato mio padre?»

«Non sto dicendo che è colpa tua. Sto dicendo che se fossi stata lì avrei potuto aiutarti»

«Però non hai insistito molto. Alla fine sei venuta qui»

«Avevo paura per mamma e papà. Mi hai detto che gli uomini di Ugalde sono animali che ammazzano la gente a caso e io non volevo che lo facessero ai miei. Puoi biasimarmi?»

«No» Richard gettò a terra la sigaretta che aveva consumato quasi completamente e la schiacciò con il tacco della scarpa prima di accendersene un'altra «Non posso»

«Infatti. Hai bisogno di qualcuno che stia sempre al tuo fianco e che ti aiuti»

«Infatti te l'ho chiesto»

«Com'era quella cosa sull'artiglio? Mi hai chiesto se voglio essere il tuo "artiglio"»

«Già» lui soffiò in alto un'altra boccata di fumo, poi sorrise leggermente «È una vecchia tradizione della nostra famiglia. Il capofamiglia sceglie un suo braccio destro fisso, che non può cambiare finché non muore, e che viene considerato a tutti gli effetti, da tutti gli uomini della nostra congrega, parte della famiglia. Il capo e il suo braccio destro viaggiano insieme e fanno affari insieme. Noi chiamiamo questa persona "l'artiglio", perché è come... come un'estensione del corpo del capo. Il suo artiglio, capisci?»

«Già».

A Sara la parola "artiglio" piaceva senza dubbio, quello che invece le dava fastidio era l'idea di dover essere l'estensione del corpo di qualcuno. Il valore della sua indipendenza, della sua libertà, era immenso per lei e non c'era nulla di abbastanza prezioso con cui scambiarla, neppure l'amore. Neppure tutte le macchine sportive del mondo.

«Facciamo che sei tu l'artiglio e io il capo?» Propose, seria, ma Richard la scambiò per una delle sue battute e rise prima di darle un bacio sulla fronte.

Lei lo allontanò con una spinta e girò sui tacchi per tornare dentro, quando vide uscire da casa l'inconfondibile, imponente figura di Mark vestito con una lacera felpa blu e pantaloni da mandriano.

«Guarda chi c'è» Sussurrò Richard, diabolico «Voglio parlare con il ragazzo dei morti...».

Il giovane McWoodland stava tranquillamente camminando verso le stalle, ma non appena notò Sara e il suo compagno parve ripensarci, iniziando a indietreggiare.

«Hey!» Gli urlò Richard «Hey! Ragazzo! Fermo, dove vai?».

Mark si bloccò con una mano premuta sulla porta di casa, come una lepre vicina alla sua tana e pronta a rituffarsi dentro. Ci aveva pensato bene e adesso sapeva di non voler niente a che fare con quell'uomo: persino le formiche lo rifuggivano, anche se forse era solo per l'odore di tabacco e nicotina che spandeva come un profumatore per ambienti guasto.

Richard buttò a terra il mozzicone della seconda sigaretta, lo schiacciò con il tacco e se ne accese una terza. Mark guardò il rimasuglio leggermente fumante fra l'erba del prato e un improvviso odio lo pervase.

Richard Maverick era con tutta probabilità un criminale, visto il modo in cui era morto suo padre, e passi questo. Gli aveva dato del maleducato a sproposito, mentre lui era stato un irreprensibile gentiluomo, e passi anche questo. Lo aveva trattato come se fosse un ragazzino, e andava bene così. Ma i mozziconi di sigaretta gettati con tanta noncuranza sul suo prato, no, questi no: erano la goccia che aveva fatto traboccare il vaso della tolleranza di Mark.

«Cosa vuoi?» Domandò il giovane McWoodland, mantenendo un controllo tale da rendere impossibile a chiunque di scorgere l'odio dietro quella voce

Il Fiore e l'Artiglio + Versione fantasy estesa +Onde histórias criam vida. Descubra agora