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Tengo molto a questo capitolo, perciò commentate e fatemi sapere cosa ne pensate


Durante il tragitto verso casa sua Lauren passò il suo tempo ad abbracciarmi a dirmi che sarebbe andato tutto bene. Quando arrivammo a casa sua mi disse di aspettare in giardino, entrò e uscì poco dopo con in mano delle chiavi. Mi fece cenno di seguirla, passammo sul retro della casa e arrivammo nella ''piccola'' depandance, con esterni in muratura, poco visibili agli occhi per via del buio.

Aprì la porta e mi fece entrare prima di lei, mi guardai intorno subito dopo.

I muri erano bianchi, con qualche quadro sulle pareti, alla destra c'era un divano posto orizzontalmente e frontale al muro, al quale era attaccato un televisore abbastanza grande. C'era un tappeto grigio, come il colore di tutti gli interni, tra i due e sopra c'erano due puff per sedersi. Accanto, poggiato sul muro, c'era un mobile con alcuni cassetti, dalla porta opposta invece c'era una finestra e sotto di essa, un piccolo comò con delle foto sopra.

A sinistra c'era un impianto cucina, con tutti gli apparecchi necessari, e un tavolo in vetro. Nel muro davanti a me, tra la cucina e il divano, si trovava una porta scorrevole che probabilmente conduceva alla camera o al bagno.

Nonostante fosse una depandance, avrei potuto passare tranquillamente il resto della vita lì. Lauren viveva nel lusso più totale e io non mi ero mai chiesta come mai avesse tutti questi soldi. Nonostante la bellezza degli interni, non ero dell'umore giusto nemmeno per stupirmi.

<<Camz..>> mi chiamò Lauren da dietro, poggiando le mani sulle mie spalle <<Siediti pure, ti porto qualcosa da bere per rilassarti.>>

<<Non alcolici.>> intervenni e lei annuì <<Una semplice tisana?>>

Feci di sì con la testa, mi sorride dandomi un bacio sulla guancia e andai a sedermi sul divano. Potevo sentirla nella cucina dietro di me, mentre rovistava tra gli sportelli dei mobili alla ricerca di bicchieri e tisane.

Mi tolsi le scarpe e, dopo aver chiesto il permesso alla padrona di casa, mi accovacciai poggiando il mento sulle ginocchia, che tenevo ben strette al petto con le mani.

Non riuscivo nemmeno a pensare, non ero capace di capire e rielaborare quello che stava succedendo. Ero come travolta da una strana apatia, che solitamente non mi apparteneva, e mi sentivo vuota e spaesata.

Sentivo un magone in gola, un fastidio allo stomaco e un forte senso di nausea, che cercai ininterrottamente di ignorare, fino a farlo sparire del tutto.

Poco dopo Lauren mi raggiunse, mi allungò la tazza e la ringraziai, si tolse le scarpe e si sedette sul divano con me, nell'altro estremo, come se non volesse invadere i miei spazi. Buttai giù un sorso del caldo liquido e mi maledissi mentalmente per essermi dimenticata del fatto che fosse bollente.

Lauren ridacchiò alla vista della mia smorfia, cominciai a soffiare verso l'interno della tazza aspettando che diventasse almeno tiepido.

<<Vuoi guardare un po' di tv?>> domandò in tono dolce.

<<No, ma grazie del pensiero.>>

<<Vuoi parlarne? Senza sentirti obbligata.>>

Annuii, avevo bisogno di sfogarmi e lei era l'unica con cui mi sentivo di parlare quella sera.

<<Da dove vuoi cominciare?>> domandò, notò che stavo leggermente tremando per il freddo e si alzò di scatto, accese i termosifoni presenti nella stanza e prese una coperta dal mobile.

Senza chiedermi niente me la mise attentamente addosso, la ringraziai e aspettai che si sedesse, poi parlai <<Non saprei.>>

<<Conosci quella donna?>>

Heaven→Camren← (SOSPESA)Where stories live. Discover now