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<< E adesso cosa faremo? >> aveva mormorato Lily, lo sguardo perso nel vuoto e il viso pallido come latte. Entrambi erano seduti sulla scalinata che conduceva al cimitero, da cui erano appena usciti. Con la morte dei loro genitori un velo di tristezza era calato sui fratelli gemelli: Lily era scoppiata a piangere più volte tra le braccia di Gray, che versava silenziose lacrime per non aumentare il dolore della sorella. A lei non piaceva farsi vedere in quello stato, ma sapeva di non aver bisogno di fingere con suo fratello, ecco perché si sentiva libera di sfogarsi quando erano soli.
Quel giorno, i due si erano recati al funerale e avevano fatto preparare un bouquet di fiori bianchi, a cui era stato aggiunto un tocco di giallo. In aggiunta al verde vivido e fresco delle foglie, il fiorista aveva ricreato una delicata armonia nell'unire le sfumature preferite dei defunti. Durante la cerimonia, Lily si mordeva il labbro per non piangere e si stringeva nelle proprie spalle, come se quel gesto potesse autorassicurarla. Gray aveva notato che lei stava cercando di non far esplodere l'agonia in un colpo solo, così le aveva circondato le spalle con un braccio. Nonostante le lacrime copiose gli rigassero il volto, il ragazzo aveva trovato la forza di accennare un sorriso e l'aveva stretta a sé. Sii forte per Lily; si era detto. Fallo per lei.
<< Non lo so, ma dobbiamo andare avanti. >> disse. Le posò una mano sulla spalla, che era avvolta dalla manica di un vestito nero come polvere di diamanti << Non so come, ma vorrei tanto potertelo dire. Però ci riusciremo e lo faremo insieme. >>
<< Ragazzi. >>
Gray e Lily si voltarono contemporaneamente. Alle loro spalle, fasciato dallo smoking scuro che indossava da ore, loro zio li guardava con aria sconvolta, amareggiata, rattristata. Sembrava che nemmeno lui sapesse bene cosa fare o come reagire, mentre le emozioni provate erano così amplificate da confonderlo. Avrebbe dovuto continuare a disperarsi sulla tomba di sua sorella e di suo cognato? O forse doveva cercare di asciugarsi le lacrime e andare avanti, risparmiando ulteriori sofferenze alla famiglia? Questa era la domanda che tormentava tutti e tre nel profondo, disturbando il loro sonno e, in particolare, le loro menti.
<< Ho visto che siete andati via, prima che poteste salutare, così sono venuto a cercarvi e... >> David sospirò << Non avrei dovuto farlo, vero? Magari avrei fatto meglio a lasciarvi in pace. >>
<< No. In fondo siamo tutti sulla stessa barca. >>
Lo zio di Lily e Gray emise un lungo e rumoroso sospiro, frustrato dall'idea di non essere abbastanza empatico per consolarli come voleva << Vi chiederei come state, ma sarebbe una domanda stupida, suppongo... perciò vi dirò una cosa. Non siete soli, non finché avrete voi stessi su cui contare. E me, se mi vorrete. >>
<< I Nelson non si separano mai. >> stavolta fu Lily a parlare, menzionando il motto che spesso ricorreva tra i membri della loro famiglia. Non importava dove fossero, con chi, perché o come, bensì l'importanza e il giusto valore conferiti al sangue del proprio sangue. Gray e David sorrisero d'istinto nel sentir pronunciare quella frase, rincuorati dopo aver udito una conferma dell'unità che persisteva tra di loro. Quest'ultimo soprattutto, si avvicinò ai nipoti e si accovacciò tra loro due tenendo il peso sulle punte dei piedi, poi li abbracciò.
<< Ben detto, i Nelson non si separano mai. >> ripeté allora con tono dolce. Aveva stretto la presa della mano con così tanto vigore da raggrinzire i vestiti di Gray e Lily nei punti in cui stava stringendo, ossia la schiena, e pareva non volesse lasciarli andare. Quello doveva simboleggiare un gesto di affetto, a suo tempo, ma ben presto era avvenuto l'inatteso disincanto. Con grande dispiacere, infatti, la natura del reale aveva fatto capolino tra le menzogne, in modo da smascherare l'efficace illusione.

Gray si era svegliato madido di sudore, la terra polverosa che aderiva al suo corpo come un collante. La sorella lo fissava preoccupata dall'alto in basso, istante in cui si accorse di essersi appisolato solo perché si era sdraiato. Si trovava ancora sull'elicottero, però avrebbe di gran lunga preferito dormire in un vero letto dalle coperte soffici, il cui odore di detersivo poteva essere inalato tramite le narici.
<< Gray... ti senti bene? Ti stavi agitando nel sonno. >>
<< Tranquilla. Era solo un brutto sogno. >> la rassicurò il ragazzo, sebbene fosse ancora scosso da ciò che la sua testa aveva ripescato dalla memoria. Era solo un ricordo... Ma sapeva di aver appena mentito non solo a Lily, bensì anche a se stesso. Aveva ricordato la propria cecità, accompagnata dall'acre sapore del tradimento.

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⏰ Last updated: Apr 30, 2020 ⏰

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