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Nel vedere che Amber aveva fissato Sinkey con le lacrime che le bagnavano il viso, Ewan si sentiva come se avessero parzialmente fallito. Michael si era avvicinato alla cugina per cercare di consolarla, però lei non gli diede il tempo di aprire bocca: si asciugò le guance umide con il dorso della mano e, dopo aver tirato su con il naso, si rivolse verso la direzione in cui dovevano andare. Per quanto desiderasse risparmiare a Connor la morte, farlo non era ciò che lui avrebbe voluto, senza contare che avrebbe compromesso gli interi piani della Ribellione. Non aveva la minima intenzione di agire per egoismo, per non perdere qualcuno a cui teneva, poiché Sinkey stesso aveva preso quella decisione. Doveva rispettarla, benché fosse doloroso per lei, imparare a non avere paura di lasciar andare e rendere il suo gesto rilevante.
<< Amber... >>
<< Piangersi addosso non lo salverà. Quello che vuole è che noi cambiamo questo mondo, o almeno che ci proviamo davvero. >> disse, gli occhi arrossati per il pianto << Ecco che cosa dobbiamo fare. >>
Gray annuì << Hai... >>
Non fece in tempo a finire la frase, visto che le guardie cominciarono a sparare. I cinque si spostarono tutti in direzioni diverse affinché potessero trovare riparo, già intenti a ricaricare le loro pistole. Avevano perso del tempo, tuttavia Sinkey li avrebbe aiutati a recuperare l'occasione perduta, mentre loro si sarebbero difesi come avrebbero potuto.
Lily e Gray si affrettarono ad accovacciarsi dietro una roccia, per poi inserire altre munizioni all'interno delle loro armi, le quali erano pressoché scariche.
<< Questi stronzi... gli faccio vedere io chi comanda. >> bofonchiò la mora. Gray la guardò a metà tra il divertimento e il rimprovero, come se la sua affermazione fosse leggermente fuori luogo. Stavano per rischiare la loro vita per l'ennesima volta, d'altronde.
<< Vacci piano, Lily. >>
<< Andarci piano? Quelli vogliono farci un buco in testa e io non ho voglia di morire! >> esclamò la ragazza, convincendo Gray che non aveva torto a voler contrattaccare. Il fratello non lo negò, infatti, e la incoraggiò a rimanere su quell'idea.
<< Touché. >>
Conclusa quella breve conversazione, entrambi presero a sparare, consapevoli del fatto che non avevano alternativa se non quella di fare fuoco. Mangiare o essere mangiati, una semplice legge di natura.
Nel frattempo, Amber e Ewan si erano buttati tra le piante più basse, dietro alle quali potevano essere celati grazie all'aiuto dell'oscurità. La bionda aveva già la pistola carica, cosicché iniziò a sparare mentre era ancora accovacciata, impegnata a spostarsi tra una pianta e un'altra contemporaneamente. Non poteva farsi vedere, non finché la situazione non fosse stata favorevole e meno complessa da gestire. Bastava mettere fuori gioco un paio di controllori, poi tutto sarebbe stato più agevole, ecco cosa aveva pensato.  Ewan aveva invece caricato la pistola, che divenne subito più pesante per via dei proiettili, in seguito sgattaiolò verso un albero. Vi si appoggiò con la schiena e allungò il collo con il fine di analizzare la situazione, la sua mente che esaminava le varie possibilità di cavarsela. Erano circa una decina, perciò erano almeno il doppio di loro, ma il ragazzo non si lasciò intimidire dal numero di uomini. Ne avevano affrontati anche di più in precedenza, di conseguenza non aveva motivo di farsi prendere dal panico, soprattutto perché sapeva che non avrebbe portato a niente di buono. E adesso si scatena il pandemonio.
Ewan sparò pochi attimi dopo i gemelli Nelson, uscendo dal proprio nascondiglio, così poté prendere meglio la mira e mettere K.O. il primo controllore che si trovò davanti. Anche Gray seguì il suo esempio e si avventò sulla guarda più vicina che potesse trovare, noncurante dei pantaloni sporchi di terra, proprio come il resto dei suoi vestiti. Lily incontrò lo sguardo di Amber nello stesso momento, entrambe ancora ferme nei rispettivi ripari, ma sapevano di non poterci rimanere a lungo. Bastarono pochi secondi per capirsi, infatti Amber fece un rapido cenno con il capo, dopodiché Lily annuì. Le ragazze si alzarono in piedi contemporaneamente e si unirono alla battaglia già in corso. La ragazza dai capelli biondi corse verso un controllore, che tentò di piantarle una pallottola in corpo, tuttavia lei lo colpì alla mano appena in tempo e, una volta disarmato, lo stordì con una botta alla testa. L'amica, intanto, si era ritrovata tra due uomini di Campbell e si vide costretta ad affrontarli concentrandosi su entrambi. Il primo dei due la afferrò per un braccio e la strattonò, però lei ebbe i riflessi abbastanza pronti da buttarlo a terra con un calcio alla gamba, per poi ferire l'altro con un colpo di pistola. L'unico che non era ancora uscito allo scoperto era Michael, questo perché stava sfruttando il proprio Connecter per avvisare gli altri e, in particolare, spiegare che raggiungere la spiaggia era ormai diventato un potenziale problema. Fu allora che il ragazzo dai capelli rossi sentì qualcosa toccargli la spalla, così girò la testa per capire di cosa si trattasse, ma si rese conto ben presto del fatto che si trattava di una persona. Una guardia gli aveva messo una mano sulla spalla, per poi tirarla verso di sé. Michael cercò di reagire, nonostante l'uomo stesse già provando a immobilizzarlo, tuttavia non fu necessario. Ewan era accorso subito dopo aver notato ciò che stava per capitare all'amico, ecco perché aveva stordito la persona con cui stava combattendo e si era precipitato nella direzione opposta. Aveva fatto fuoco senza esitare, tanto in fretta da non permettere a nessuno di accorgersi della sua presenza su due piedi.
<< Grazie, amico... >> disse Michael, riconoscente. Si sentì stupido per non aver pensato a coprirsi le spalle mentre avvisava gli altri componenti della Ribellione, poiché sapeva che avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione. Se Ewan non fosse arrivato in suo soccorso, lui sarebbe morto in un battibaleno e sarebbe stato solo una causa di dolore e rallentamento per i suoi compagni. Guardò il biondo mentre impugnava la propria pistola, attimo in cui si scambiarono un'occhiata, dopodiché annuirono e iniziarono a sparare insieme.
Nel mentre, gli altri non avevano smesso un secondo di lottare. Lily era ancora alle prese con i due controllori, che cercavano di bloccarla in ogni modo possibile e immaginabile, però lei possedeva le capacità per sconfiggere entrambi. Non era stata parte del Settore Gamma e capo degli Outsider senza motivo, e lo stava dimostrando alla grande. Uno dei due giaceva a terra per la terza volta, e Lily stava tenendo il suo busto fermo con il piede quando l'altro cercò di darle un pugno. Lei afferrò il suo polso e lo colpì alla mascella prima ancora che riuscisse anche solo a sfiorarla, per terra. Nello stesso istante, Amber era stata colpita con un calcio e si era ritrovata con la schiena contro il terreno, ma impugnò la pistola appena in tempo per fare fuoco e scampare alla morte. Rotolò su un fianco mentre piegava le gambe, in maniera da appoggiarsi a un ginocchio e spostare il peso sulla gamba piegata per alzarsi. Fu così che si rimise in piedi e, benché il peso della stanchezza stesse cominciando a farsi sentire, non esitò a contrattaccare energicamente la seconda guardia che le si era avvicinata. In tutto questo, Gray era riuscito a togliersi di mezzo il controllore con cui aveva combattuto poco prima, ma un nuovo nemico si era scagliato contro di lui. Il ragazzo reagì torcendogli il braccio, ragione per cui il lavoratore emise un grido di dolore. Quest'ultimo incurvò un po' la schiena, ingobbendosi per via della sofferenza che provava, però posò lo stesso la mano sulla fondina per tirare fuori la propria arma. Tuttavia, Gray lo notò in tempo e gli diede un pugno allo stomaco per costringerlo a lasciare la presa.
Michael e Ewan, intanto, stavano combattendo l'uno a fianco dell'altro contro quattro guardie. Ewan stava provando a voltarsi, però fu costretto a dare una forte gomitata alla persona che voleva ostacolarlo, poi gli diede un pugno. La seconda guardia gli bloccò il gomito, approfittando del fatto che il biondo gli stava dando le spalle, ma Ewan fece metà giro su se stesso e gli diede un calcio. Michael non avrebbe potuto definirsi altrettanto fortunato, poiché era stato immobilizzato da entrambe le parti. Dopo una serie di pugni e calci continui, in cui aveva avuto il vantaggio tra l'altro, era stato preso in corrispondenza di un nervo e era caduto a causa dello sgambetto ricevuto poco dopo. Si dimenava come poteva per liberarsi e capì di poter smettere di temere non appena sentì quel suono. Il rumore assordante delle pale dell'elicottero che fendevano l'aria si intensificò fino a diventare pressoché insopportabile, momento in cui tutti alzarono lo sguardo verso il cielo. Lì, proprio sopra le loro teste, due velivoli erano sospesi a mezz'aria, i portelloni spalancati affinché le scale potessero essere calate. Non appena queste toccarono terra, i cinque si diedero alla fuga definitiva. Michael spinse verso l'esterno i due dipendenti che lo fermavano con l'aiuto dei gomiti, per poi poggiare il piede sulla scalinata più vicina. Anche Amber se la svignò in fretta, poiché aveva sparato all'ultima persona che aveva fronteggiato, ma salì sul mezzo di trasporto opposto. Gray era stato capace di mettere fuori gioco il controllore prima ancora dell'arrivo dell'elicottero, così era corso immediatamente a bordo, mentre la sorella era rimasta indietro.
<< Lily! >> gridò lui per attirare la sua attenzione. La ragazza piantò una pallottola nel petto della terza guardia contro cui aveva combattuto, per poi fare uno scatto verso la direzione in cui tutti gli altri stavano andando. L'ultimo ad iniziare l'arrampicata fu Ewan, poiché un controllore - steso a terra con il sangue che colava dalle ferite - aveva stretto la mano attorno alla sua caviglia. Il biondo gli aveva sparato in corrispondenza del palmo, dopodiché si aggrappò alla corda della scalinata e poggiò i piedi sul primo gradino, l'elicottero che si alzava di quota per ripartire. Ewan ansimò per la fatica, sentendo il fiatone che gli permetteva di recuperare l'ossigeno di cui aveva bisogno, il tutto mentre si voltava dall'altra parte. Oltre la vegetazione, oltre il cancello, la sede del Progetto Omega era diventata un enorme falò nel bel mezzo dell'oceano. Il ragazzo rimase a fissare le fiamme che si innalzavano verso l'alto, quasi come tentassero di toccare il firmamento, intente a gridare con il loro scoppiettare. Alle loro spalle, nel frattempo, la quiete si insinuava nelle loro orecchie, abbracciata dal suono delle onde marine.

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