5

11 3 9
                                    

Giunti dinnanzi all'edificio, un uomo fermò Karen giusto prima che potesse entrare. Indossava una divisa bianca e rosso cardinale, mentre impugnava un fucile carico e portava un giubbotto antiproiettile. Scrutò la donna e ordinò << Identificazione, prego. >>
La donna estrasse un documento da una tasca interna e lo esibì senza aggiungere parola, in modo che la guardia potesse analizzarlo. Era un foglio quadrato, un po' sgualcito, tuttavia custodito in una fodera trasparente, attraverso la quale si riusciva a leggere le informazioni personali. Era stato timbrato, firmato e, come ulteriore prova di autenticità, c'erano una foto che raffigurava la signorina Ruffle e un distintivo. L'uomo lo osservò per verificarne l'originalità, dopodiché annuì e si scostò dall'entrata. Allora Karen mormorò un grazie a malapena percettibile e oltrepassò la porta d'ingresso, seguita dai Ribelli. Dopo che ebbero superato una breve scalinata e furono nella hall, Ewan e gli altri si fermarono a guardare l'ampia sala. Era una stanza circolare che si diramava in una miriade di corridoi, le cui pareti avevano una colorazione fra il terracotta e il color mattone. Il pavimento in granito era tanto lucido da potercisi specchiare, e il fatto che Ewan riuscì a intravedere il suo riflesso sulla sua superficie confermò il suo pensiero a riguardo. In ogni caso, non si lasciò distrarre da quel particolare e si prese la libertà di porre una domanda a Karen.
<< Dove sono i nostri equipaggiamenti, di preciso? >>
<< Ve li mostrerò domani. >>
<< C-Cosa? Domani? >> balbettò Lily. Come gli altri, era convinta che avrebbero avuto accesso a tutto subito. Ma a quanto pareva si erano sbagliati.
<< Sì, domani. Il signor Claythorne preferisce che vi riposiate prima di partire. >>
<< Ehm, scusi... >> Michael si avvicinò alla signorina e le fece presente, con cortesia, che gestire il poco tempo a disposizione era fondamentale << Non per essere ingrati o maleducati, ma siamo di fretta. Non possiamo permetterci di aspettare troppo o perdere tempo. Lei capisce, no? >>
<< Mi dispiace, signor Cameron, ma non disubbidirò al mio superiore. Perciò vi chiedo di rispettare la decisione del signor Claythorne e di concedervi un giorno di riposo. La vostra missione richiede molte energie. >> gli ricordò Karen. Non gli diede neanche modo di aggiungere altro, poiché girò i tacchi e riprese a camminare. Sbalordito, Michael schiuse la bocca << Come...come diavolo fa a sapere il mio nome? >>
<< Bella domanda. >> enunciò Gray, che era impressionato dall'affermazione e dal carattere della donna. Quest'ultima, nel vedere che i Ribelli avevano smesso di andarle dietro, si voltò verso di loro.
<< I vostri nomi me li ha detti il signor Claythorne. Adesso vi vorrei mostrare i vostri alloggi temporanei, se permettete. >>

* * *

Come si erano aspettati, furono divisi : Ewan e Gray in una stanza, Michael e Jacob in quella accanto e Amber e Lily insieme, in quanto ragazze. Forse Tyler e Tom condividevano il dormitorio, o almeno così sembrava ad Ewan. Non era certo, ma poco importava.
<< Mi serviva una bella doccia... >> sospirò Gray, sdraiandosi sul letto con fare stanco. Ewan era andato in bagno prima di lui ma, per qualche motivo sconosciuto, aveva ancora i capelli umidi e non gli era parso di aver visto nemmeno l'ombra di un asciugacapelli.
<< Accidenti, com'è possibile che i tuoi capelli siano già asciutti? >> si lamentò infatti, e Gray soffocò una risata.
<< Si chiama phon, Ewan. >>
<< Ce n'è uno? Sul serio? >>
<< Sì, dai un'occhiata nello sportello sotto al lavandino. >>
<< Ti adoro, amico! >> Ewan si precipitò in bagno di corsa, senza neanche pendersi la briga di chiudere la porta. Cominciò a rovistare nel posto indicatogli da Gray, ringraziandolo mentalmente mentre cercava il phon.
<< Cavolo, com'è possibile che io non l'abbia visto prima? Sono rimbambito o cosa? >>
Gray accennò un sorriso, però si rifece serio quasi all'istante << Ewan? >>
<< Dimmi. >>
<< Dovresti approfittarne. >>
<< Approfittare di cosa? >>
<< Smetti di fare il finto tonto. >> il ragazzo dai capelli castani si tirò su e si mise a sedere sul morbido materasso posto sul letto. Spostò lo sguardo sull'amico e continuò << Sai di cosa parlo. >>
<< No... >>
<< Di Lily. Sto parlando di Lily. >>
<< Ah, di lei... >>
<< Perché non glielo dici? >>
Ewan sospirò, lasciando perdere l'asciugacapelli << Io...mi direbbe di no, già lo so. >>
<< Non puoi saperlo. >>
<< Sì, invece. >>
<< Santo Dio, Ewan, ma ti senti quando parli? Si vede lontano un miglio che tu le piaci. >> insistette Gray, che la conosceva meglio di chiunque altro. Era pur sempre suo fratello...
<< Lo dici solo perché sei mio amico. >>
<< No, dico la verità. E te lo dico proprio perché sei mio amico. >>
A quelle parole, Ewan si appoggiò allo stipite della porta e si costrinse ad ammetterlo << D'accordo...è vero, la amo. La amo da morire. >>
<< Allora parlane con lei. Non fare qualcosa di cui potresti pentirti. >>
<< Di un po'...c'è qualche motivo per cui tu e Amber mi avete detto la stessa cosa? >>
<< La pensiamo allo stesso modo, semplicemente. >>
<< Questo vuol dire che vi potreste coalizzate per convincermi a parlare con Lily? >>
Gray alzò le spalle e fece un'espressione furba << Può darsi. >>
<< Non fate cose stupide, ti supplico... >> lo pregò Ewan.
<< Noi non faremo proprio nulla se ti deciderai a dirglielo. >>
<< E se non lo facessi? >>
<< Non posso garantirti che resteremo a guardare senza fare nulla. >> affermò l'amico, ormai sceso dal comodo letto << Se nessuno dei due farà la prima mossa, bè... >>
<< Bè cosa? >>
<< Se né tu né lei avete coraggio per fare il primo passo, vi servirà una piccola spinta. >>
Ewan spalancò gli occhi, per poi iniziare a balbettare << C-cosa? Tu scherzi, vero? >>
<< Ascolta, non ti obbligheremo a fare quello che non vuoi. Ma sappiamo tutti che vuoi dirglielo, o sbaglio? >>
Il biondo annuì, mentre Gray lo raggiungeva e gli posava una mano sulla spalla.
<< Appunto. Sappi solo che se continuerai a volerlo, ti sosterremo e ti daremo una mano. Io, Amber e Michael. >>
<< Lo sa anche Michael? >>
<< Pure un cieco se ne sarebbe accorto, soprattutto dopo quello che è successo tra voi in palestra. >> disse Gray, assumendo la stessa faccia di prima e facendo una strana smorfia che urlava "So tutto, non mentire". Prima ancora che potesse realizzare, Ewan arrossì di colpi e capì che lui, proprio lui, li aveva visti baciarsi.
<< T-Tu...Come cavolo fai a sapere che ci siamo baciati? >> fu ciò che chiede il biondo, esterrefatto e anche un po' stordito da quella rivelazione a sorpresa. Ciò provocò un ampio sorriso da parte di Gray.
<< Non lo sapevo, ma lo sospettavo. E tu hai appena confermato la mia teoria. >>
Quando Ewan sentì le sue parole, si morse il labbro e scosse la testa << Brutto...mi hai proprio fregato. >>
<< Bè, dovevo trovare un modo per fartelo ammettere. Lily non me lo avrebbe mai detto. >>
<< In effetti non sembra il tipo che parla di queste cose... >>
<< Appunto, e comunque adesso non hai più scuse. >>
Gray non cessò di fare leva su quell'argomento, e l'amico era sicuro che non avrebbe mollato fino a quando non avrebbe ottenuto quello che voleva << Quindi devi dirglielo. >>
<< Mmh... >>
<< Ewan, sappi che se non lo fai tu lo potrei fare io. >>
L'altro incrociò le braccia al petto e sembrò rifletterci su, come non avesse ancora deciso cosa fare.
<< Allora? >>
<< Non preoccuparti, >> concluse Ewan << glielo dirò. Stasera. >>

REBELLION  - Destruction Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin