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Ewan e Gray si sporsero lievemente per assicurarsi che il corridoio fosse deserto, così da essere pronti in caso si rivelasse necessario difendersi ancora una volta.
<< Via libera... >> mormorò Ewan prima di uscire dal proprio nascondiglio, la pistola sempre a portata di mano date le circostanze in cui si trovavano. Chiunque sarebbe potuto spuntare da una qualsiasi direzione e avrebbe potuto cercare di ucciderli, proprio come ogni componente del Blocco Occidentale sperava. Erano ormai giunti al piano terra, che corrispondeva al luogo di ritrovo; si sarebbero finalmente riuniti con gli altri e avrebbero potuto concludere anche quell'operazione senza troppe difficoltà. Era andata bene, anche se con qualche intoppo durante la missione, ma niente che non avessero già previsto prima di lasciare Rottnest Island. D'altronde, non era la prima volta che si verificavano imprevisti e sapevano di non poter dare nulla per scontato, motivo per cui le insicurezze emergevano di tanto in tanto, in particolare negli attimi precedenti e contemporanei le tappe più importanti dei loro piani. In ogni caso, quello che contava davvero era il loro impegno e l'eventuale riuscita di ciò che decidevano di fare. Gray seguì Ewan all'interno della sala in cui erano stati accolti il giorno del loro arrivo, sempre all'erta benché la stanza fosse vuota. Al contrario di quanto si erano aspettati, Michael non era ancora arrivato, e purtroppo valeva lo stesso per Lily e Amber.
<< Dove sono finiti? Avevamo detto che ci saremmo dovuti ritrovare adesso. >>
<< Non saprei... forse arriveranno tra poco, può darsi che abbiano ancora bisogno di qualche minuto. >> rispose Ewan nello sforzo di pensare positivo, altrimenti si sarebbe potuto preoccupare eccessivamente senza sapere come stessero davvero le cose. Non era sicuro di ciò che stava succedendo per davvero, perciò tanto valeva non fasciarsi la testa prima del tempo, poiché sarebbe stato inutile e avrebbe solo scombussolato il suo umore.
<< Spero tu abbia ragione. >> Gray sospirò, intento a guardarsi intorno con circospezione << Prego solo che stiano bene e che ce ne andiamo da qui sani e salvi, il resto non importa. >>
<< Ma che carino. Ti preoccupi per i tuoi amichetti, Gray? >>
Non appena sentì quella voce, il ragazzo si irrigidì di colpo, come paralizzato nel realizzare che l'ennesimo ostacolo si stava presentando. E quell'ostacolo portava il nome di David Campbell. Anche il biondo aveva percepito mille brividi corrergli lungo la schiena, pensando che tutti avessero evacuato l'edificio. Che fossero rientrati dopo aver avuto qualche sospetto? O forse Campbell aveva immaginato che si sarebbero presentati di nuovo per fermarlo? Nessuno dei due esitò neanche per un istante, difatti si voltarono entrambi verso di lui per puntargli la pistola contro, ma rimasero pietrificati nel vedere che la situazione era ben peggio di quanto credessero. Michael era tenuto in ostaggio da due uomini di Campbell, che premevano le proprie armi contro le sue tempie in segno di minaccia. Avrebbero potuto fare fuoco in qualsiasi momento, ed era proprio questo a spaventare di più Ewan e Gray. Ben presto altri uomini del Progetto Omega spuntarono da ogni direzione possibile grazie ai vari corridoi, a loro volta dotati di pistole o altre armi da fuoco. Non c'era possibilità di scampo. Erano circondati.
<< Siete più prevedibili di quanto pensassi, sapete? Ero certo che sareste tornati per impedirmi di portare a termine i miei obbiettivi, ma non riuscirete mai a far esplodere questo posto. Sapete, non sono stato così sciocco da lasciare il telecomando a Michael. >> esordì l'uomo.
<< E non hai pensato di chiederti il perché? Se fossi un uomo dai solidi principi tutto questo non accadrebbe. >>
Campbell spostò lo sguardo solo su Ewan e lo fissò come un moscerino fastidioso, gli occhi infiammati di odio nei suoi confronti << Non permetterti di giudicarmi, ragazzino, tu sei quello che vuole causare più morti di quanto si possa immaginare. Volevi far esplodere questo complesso, tu e i tuoi amici assassini del nostro sistema. >>
<< È questo sistema che ci ha portati alla guerra, e noi siamo stanchi di vedere le persone perdere la vita per colpa di uomini come te! >>
<< Dici di essere così stanco, eppure volevi far saltare in aria il mio edificio. >> commentò Campbell. L'idea di avere il coltello dalla parte del manico lo faceva sentire invincibile, inattaccabile, e provava un'immensa soddisfazione nella consapevolezza di averli messi alle strette. I loro giorni di gloria erano finiti, ogni loro traccia sarebbe stata cancellata dai telegiornali, dalle strade, dalle voci della gente... Ciò che faceva scalpore era naturalmente una fonte d'attrazione vista come un bocconcino appetitoso da una popolazione impoverita dalla guerra, la quale attendeva che un miracolo scendesse dal cielo per far tornare tutto come prima. Ma la verità era che ancora non avevano visto i risultati di ciò che Campbell stava facendo, motivo per cui lui sapeva che non l'avrebbero considerato come un eroe fino ad allora. Quando l'avrebbe rivelato, allora sì che l'intero Blocco Occidentale l'avrebbe idolatrato.
<< Noi abbiamo fatto partire l'allarme antincendio proprio per non uccidere. Se avessimo voluto l'avremmo già fatto. >>
Stavolta era stato Gray a parlare, stufo di sentire suo zio blaterare cose senza senso e negare la verità. Come poteva essere tanto cieco da non vedere il suo cambiamento o le conseguenze delle sue azioni? E perché gli altri non notavano quel suo malsano egoismo? Nessuno sembrava comprendere davvero, probabilmente perché Campbell aveva fatto loro il lavaggio del cervello e, per essere sostenuto come voleva, viveva nella finzione. Mostrarsi per la persona che era diventata non avrebbe mai potuto dare vantaggi, e lui non era tanto sciocco da non averlo realizzato prima. Era furbo, ovviamente, ciononostante non poteva illudersi e sostenere che non sarebbe mai stato smascherato. Prima o poi qualcuno avrebbe visto ciò che quell'uomo era diventato, e la Ribellione stessa avrebbe provveduto a riguardo per il bene a cui stavano puntando. Michael guardò i suoi amici con visibile preoccupazione, pregandoli mentalmente di non provocare Campbell in una circostanza come quella: era lui ad essere in vantaggio e una parola poteva distruggere tutto quello che avevano costruito fino ad allora. Non poteva e non doveva andare così, non dopo gli sforzi che avevano fatto, ma come potevano uscirne quella volta? Erano con le spalle al muro, a meno che Amber e Lily non stessero bene e stessero arrivando.
<< Cosa pensate di fare, mmh? Distruggere un luogo per contrastare la situazione bellica? Non fingetevi pacifisti se quello che cercate è proprio il conflitto. >> disse l'uomo, il tono di voce simile a quello di un genitore che sgrida dei bambini. Era evidente che voleva farli sentire inferiori a lui, come già sapesse di aver vinto dopo il suo modo di neutralizzare le mosse dei Ribelli, però Ewan non era ancora disposto ad abbattersi. Lily e Amber non si erano ancora presentate e Campbell pareva non essersene neanche accorto, dunque o si era già occupato di loro o non aveva la più pallida idea di dove fossero. Riflettendoci meglio, non era possibile che si trattasse della prima opzione: certo, ciò avrebbe spiegato la tranquillità di Campbell, ma non coincideva con il suo modo di agire. Aveva sempre detto di volersi godere la morte di ognuno di loro, la sua mente contorta desiderava osservarli morire con lentezza e assaporare ogni attimo di tale scena. Avrebbe perciò avuto poco senso che si fosse sbarazzato così solo di alcuni di loro. No, se avesse voluto farlo avrebbe già ucciso Michael e avrebbe ordinato ai suoi uomini di sparare a Gray e Ewan... Visto che desiderava un'esecuzione doveva per forza aspettare di avere a disposizione tutti e cinque, ecco perché loro avevano ancora una ragione per cui sperare di uscirne.
<< Gray, >> mormorò il ragazzo dai capelli biondi << Amber e Lily non sono ancora qui. Se temporeggiamo possiamo ancora farcela. >>
<< Pensi che stiano arrivando? >>
<< Campbell sta aspettando a sparare a Michael, non vedi? E sta facendo lo stesso con noi. Vuole che siamo tutti insieme per ucciderci. >>
Gray spostò lo sguardo sull'amico, esterrefatto nel rendersi conto che, forse, non erano spacciati come avevano creduto << Prego che arrivino presto. >>
<< Confabulare sottovoce non vi aiuterà. Non illudetevi di poter cambiare il corso degli eventi; avete fallito, e fareste meglio ad accettarlo prima che... >>
Campbell non fece nemmeno in tempo a finire la frase, infatti fu interrotto da una serie di spari, ognuno proveniente da una zona diversa della hall. Tre uomini si accasciarono a terra, ma i loro uccisori ancora non si vedevano. Tanto allarmato quanto confuso, Campbell fece guizzare gli occhi da una parte all'altra, alla ricerca dei responsabili che avevano fatto fuoco così da poter intervenire. Tuttavia, senza che lui potesse individuarli, ne caddero altri tre.
<< Non state lì impalati, idioti! Tro... >>
<< Non sprecare il fiato, Campbell. >> intervenne una voce femminile alle sue spalle. Quando l'uomo si voltò, si sentì uno sciocco per non essersi reso conto del fatto che lei e Amber mancavano all'appello. Se solo ci avesse pensato prima sarebbe potuta andare diversamente, avrebbe potuto evitare l'ennesimo avvenimento inaspettato e concludere qualcosa per davvero. Gli serviva un piano B istantaneo e costruito sul momento, però non era comunque intimorito dall'improvvisa comparsa della nipote, benché gli stesse puntando un'arma addosso. Era ancora una ragazzina sensibile e fragile, troppo per essere capace di piantare una pallottola nel cuore di un proprio parente, perciò era certo di non doversi allarmare. Poco più in là, Amber si era avvicinata ai due uomini che bloccavano Michael, proprio come lui aveva ordinato di fare, il tutto mentre impugnava non una, bensì due pistole cariche. Fu proprio questo a far vacillare la calma interiore di Campbell, che era riuscito a mantenerla tale fino all'istante precedente, ma adesso le acque stavano iniziando ad agitarsi per l'ennesima volta, la quiete che si dissolveva nell'aria tesa. Non puoi perdere, David, non puoi permettertelo ancora; si disse, intento a mascherare le proprie paure con un'espressione impassibile. Mai avrebbe osato permettersi di farsi prendere dal panico per colpa di una manciata di mocciosi, che tra l'altro pretendevano di poter calpestare il suo lavoro come nulla fosse. Volevano polverizzare i suoi tentativi di compiere le proprie azioni gloriose? Che ci provassero, non avrebbero ottenuto nulla senza tirare fuori gli artigli.
<< Ma guarda un po' chi si rivede. La mia cara nipotina e la traditrice... >> Campbell squadrò entrambe come se le stesse esaminando, inclinando l'angolo della bocca in una smorfia compiaciuta << Siete state così gentili da farci compagnia, quale onore! >>
Amber quasi digrignò i denti nel vedere la faccia dell'uomo che si stava prendendo gioco di loro << Scherza quanto vuoi, Campbell. Quando avremo finito qui sarai disperato, proprio come l'ultima volta. >>
<< Ah sì? E che pensate di fare? Siete state così stupide da uscire allo scoperto. Ma ditemi un po', come credete di sconfiggere tutti i miei uomini prima che io faccia uccidere Michael, mmh? >>
<< Ognuno ha il suo asso nella manica, Campbell. >> aggiunse un'altra voce. Questa proveniva dalla parte opposta della stanza e si trattava per certo di un uomo, un uomo che Campbell non si sarebbe mai immaginato di vedere in quel preciso momento, e soprattutto non schierato contro di lui.
<< Sinkey... >>
Connor era in piedi a pochi centimetri dalla porta, e fissava l'uomo con aria pacata, nemmeno una traccia di agitazione sul suo viso. Armato, Sinkey era pronto a fare fuoco al primo movimento sbagliato che Campbell avrebbe potuto compiere << Non ti lascerò uccidere di nuovo delle persone innocenti. >>
<< Uccidere? Io? >>
Campbell scoppiò in una risata amara, scuotendo la testa più volte per esprimere la propria incredulità e delusione nei confronti di qualcuno di cui si era sempre fidato in precedenza. Aveva pensato di potergli remare contro senza affrontarne le conseguenze, ma si sbagliava di grosso. Non avrebbe lasciato correre tanto facilmente, soprattutto se quello che gli facevano era pugnalarlo alle spalle.
<< Forse gli altri ancora non lo vedono, ma presto il mondo saprà chi sei veramente. Quello che hai fatto... puoi illuderti che sarà un segreto, ma tutti hanno... >>
<< Ti hanno fatto il lavaggio del cervello, Sinkey. Mi sorprende che un uomo come te si faccia influenzare tanto facilmente. >> intervenne Campbell prima che Connor rivelasse ai presenti l'omicidio che aveva compiuto, o meglio, il solo di cui lui fosse a conoscenza. Non poteva lasciarlo parlare, ne sarebbe valsa la sua reputazione << È davvero un peccato... però, bè, hai scelto da che parte stare. Un tradimento tira l'altro, suppongo. >>
<< Hai intenzione di uccidermi? In tal caso... devi prima prendermi. >>
Nel giro di pochi secondi la hall calò nel buio più totale, poiché Sinkey si era avvicinato al quadro elettrico senza farsi notare, dopodiché aveva fatto saltare la luce con un gesto rapido. Ora avevano l'opportunità di fuggire. Sebbene non vedessero niente, i Ribelli ricordavano bene ciascuno la propria posizione e il punto in cui si trovava l'uscita, dunque agirono sedutastante. Ewan, Gray e Lily fecero fuoco ognuno in traiettorie diverse, sapendo tuttavia che stavano mirando alla cieca verso Campbell e i suoi tirapiedi, mentre Amber colpiva le guardie di fronte a lei per aiutare il cugino. Non poteva rischiare di colpirlo con un proiettile, avrebbe messo in pericolo la sua vita ed era l'ultima cosa che voleva. Michael reagì a sua volta, dando una gomitata nello stomaco a uno degli uomini che lo stavano bloccando, così potè cogliere l'occasione e, non essendo più sotto la loro morsa, poté finalmente correre via. I cinque, insieme a Sinkey, si diressero verso la porta e si precipitarono fuori dal complesso, il caos che aumentava all'interno dell'edificio immerso nell'oscurità. Alcuni spari echeggiarono tra le mura e le grida di Campbell rimbombavano come il suono di un mare in tempesta, ma i Ribelli avevano già lasciato la stanza.

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