REBELLION - Destruction

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<< Ecco il segnale. >> Karen Ruffle si alzò in piedi di scatto non appena arrivò la comunicazione di inizio missione da Juan de Nova << Assicuratevi che arrivi sulle onde radio degli elicotteri in spedizione. Senza di loro non possiamo prelevare i Ribelli. >>
Dopo tutto quel tempo passato a pianificare, escogitare e coprire i Ribelli, era finalmente arrivato uno dei momenti più importanti e delicati per successo e futuro della Ribellione, ma Karen sapeva che per lei sarebbe stato solo il primo. Le occasioni rischiose di certo non sarebbero mancate, ciononostante aveva scelto di sua spontanea volontà di seguire quel percorso. Ne era stata sicura allora, e più ci pensava più capiva di aver fatto la stessa giusta.
<< E ricordate: fallire per me è fuori discussione. >>

* * *

Tyler spostò lo sguardo sul Connecter, impaziente di cominciare una volta per tutte: non che fosse un guerrafondaio o avesse piacere nel veder saltare in aria un edificio, ma la verità era che desiderava arrivare fino in fondo, vedere la fine di una guerra così deteriorante e soffocante. Voleva la pace. Da molto tempo aveva pregato per un futuro prospero mai iniziato, aveva sperato che giungesse la fine di quel triste destino che gli aveva strappato la sorella dalle braccia anni prima. Ogni giorno costituiva un costante aumento di sensi di colpa, sofferenza e delusioni, che mai lo avevano lasciato fino ad allora. Eppure, allora aveva cominciato a intravedere un barlume alla fine del tunnel, uno spiraglio che riaccendeva una fiamma ardente e luminosa speranza. Il ragazzo fu destato dai suoi pensieri da un suono ripetitivo, regolare, che per certo non poteva essere emesso da un animale né da qualsiasi essere vivente.
<< È quello che penso? >> chiese Jacob. Tyler si affrettò a controllare sul Connecter, così che potesse constatare di avere ragione, e non si sbagliò. Quello era il messaggio con allegato il segnale sonoro che Michael aveva inviato a Juan de Nova. L'operazione era ufficialmente in corso.