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<< Sono in ritardo? >>
Ewan si sedette accanto a Michael, posando il vassoio sul tavolo della mensa con fare stanco. Non si era fermato per un attimo durante il turno, motivo per cui aveva a malapena la forza necessaria a reggersi in piedi, aveva sete, sonno e, soprattutto, fame. Ciononostante, si sarebbe sforzato in ogni modo di concentrarsi mentre parlavano del piano.
<< Sì, di almeno quarantacinque minuti. >>
<< Ci stavamo preoccupando. >> aggiunse Amber, che si era accomodata vicino a Lily e Gray dalla parte opposta del tavolo.
<< Scusate... Holey mi ha costretto in laboratorio più del previsto, ma comincio il turno pomeridiano alle tre e mezzo. Ho tutto il tempo che volete. >>
<< Bene. >> esordì allora Michael << Adesso che siamo tutti e abbiamo almeno un paio d'ore a disposizione, possiamo iniziare. Ho una mappa per ciascuno di voi, e non sono uguali perché ognuno lavorerà su un piano diverso. Io devo per forza occuparmi del piano terra perché c'è la sala di controllo, ma per voi sarà casuale. Non ho scelto un piano per ognuno di noi e non servirebbe, perché l'importante è seguire le indicazioni. >>
Il ragazzo dai capelli rossicci consegnò dei fogli ripiegati a tutti i presenti, attento a non farsi adocchiare da nessuno nei paraggi.
<< Ho segnato in rosso i punti in cui dovete posizionare le Dust, e ricordate di non farvi notare mentre lo fate. Potete cominciare dalle cinque, subito dopo aver finito il turno, e ci ritroviamo entro le sette all'uscita, va bene? >>
<< Non è troppo, Mic? >>
Il ragazzo scosse la testa << Quel tempo mi serve. Jacob, Debbie e gli altri devono mandare in palla tutti i sistemi, ma uno deve essere sbloccato per far sì che non ne resti attivo nessuno. >>
<< E quale sarebbe? >> domandò Lily per pura curiosità, benché non capisse molto di informatica, hacker o qualsiasi cosa avesse a che fare con un computer. Anche quando era più piccola funzionava così : erano le materie umanistiche il suo forte (non che con le altre andasse male, anzi, se la cavava piuttosto bene) e le aveva sempre preferite al resto.
<< Ecco... >> Michael si guardò intorno per paura che qualcuno ascoltasse e, per evitare di essere beccati, abbassò la voce << C'è un piano sotterraneo a cui nessuno ha acceso. Solo chi ci lavora ci può andare, gli altri non si possono nemmeno avvicinare. >>
<< Forse è quell'area di cui ci avete parlato quando siete arrivati nel Bunk. >> intervenne Gray su due piedi, Ewan non riusciva a ricordare cosa avesse detto loro con precisione. Sì, era certo di aver tentato di convincerli ad aiutarli, aveva parlato di Campbell, della loro fuga dall'Emergency Department, del Progetto Omega... ma quali erano state le sue esatte parole?
<< Intendi quella dove rinchiudono gli oppositori? >> chiese Lily al fratello. Si sporse in avanti per poter seguire meglio la conversazione (e anche per non essere sentiti da anima viva), un ciuffo castano che le sfiorava la guancia. Fu con quella domanda che la mente di Ewan fece riemergere le informazioni lette mesi prima : come anche Amber gli aveva spiegato, il Campo B era un luogo di prigionia per chi andava contro Campbell e il suo scopo era sterminare i ribelli. Il Campo A, invece, costituiva un percorso d'addestramento per coloro che dovevano andare in trincea, nelle truppe di difesa o nelle squadre di ricerca. Infine, il Sito Scientifici dell'Ovest si dedicava alle ricerche sul Morso della Morte, o così si lasciava credere. A dire la verità, Campbell si era arreso da tempo all'idea di trovare una cura e aveva occhi solo per la sua prospettiva di vendetta. Ma perché non sforzarsi di capire davvero cosa fosse? Ewan avrebbe tanto voluto scoprire la verità nascosta, celata dietro la Barriera che divideva il Blocco Orientale da quello Occidentale. Ecco, questa sarebbe stata la prima cosa che avrebbe domandato una volta arrivato dall'altra parte. Doveva sapere.
<< Il Campo B... >> bofonchiò Amber. Ewan si voltò verso Michael con uno scatto della testa, pensando di aver afferrato dove voleva arrivare.
<< Vuoi...vuoi hackerare il sistema del Campo B per farli scappare? >>
Il ragazzo dai capelli color rame annuì << Sì. Non si meritano di morire, e non posso lasciare che la fine attivi anche per loro. Troppe persone sono morte fino ad ora, ragazzi, non ce la faccio ad ignorarlo. >>
Gli altri si lanciarono delle occhiate a metà tra perplessità e preoccupazione, indecisi sul da farsi. Era già abbastanza difficile far funzionare la loro strategia senza pensare a quel dettaglio; non farsi riconoscere, piazzare le bimbe con discrezione, salvarsi tutti e cinque, far evacuare l'edificio prima dell'esplosione, avvertire in tempo Jacob, Debbie e Karen, aspettare che arrivassero con l'elicottero in loro soccorso. Così tanti fattori da considerare in un paio d'ore d'azione, di cui ogni attimo sarebbe stato decisivo per la loro riuscita o meno. Senza contare, poi, che molte delle conseguenze erano solo vagamente immaginabili e poteva presentarsi qualcosa di inaspettato in qualsiasi momento. Non che non fossero ormai abituati agli imprevisti o alle sorprese dell'ultimo secondo, ma riuscire a fronteggiare un frangente imprevisto non era affatto scontato. Anzi, tutte le volte era sempre più difficile della precedente e il successo non era mai garantito fino a quando non era finita. Dunque, di certo la situazione era complicata e pericolosa a dismisura, ma... erano davvero disposti s lasciare che delle vite innocenti si spegnessero? Volevano fare lo stesso errore di Campbell peccando di egoismo? In fondo, tra i loro scopi non c'era quello di difendere gli innocenti e salvarli da ingiustizie e morte? Le risposte spuntarono con la stessa velocità con cui si erano presentate le domande.
<< Ha ragione. Sono come noi, persone che non accettano la sofferenza che l'intera umanità sta provando. Non hanno fatto nulla di male per meritarsi questo. >> concordò Gray mentre guardava negli occhi i suoi amici.
<< Sono d'accordo, non possiamo permettere che vengano uccisi. >>
<< Anche io sono pro, il nostro obbiettivo è aiutare chi ha bisogno di sopravvivere e sbarazzarci di questa guerra. E poi, non saremmo meglio di chi combattiamo se abbandonassimo chi è in pericolo. >> intervenne Ewan, dopodiché spostò lo sguardo su Lily. Lei non aveva ancora spiccicato parola a riguardo, e da una parte sembrava distratta dai suoi stessi pensieri. Che anche lei dovesse dare una notizia come doveva farlo lui? E se fosse stata la stessa?
<< Sarà dura gestire anche questo e comprenderlo nel nostro piano... però sarei una stupida se vi dessi torto. È la cosa giusta da fare, perciò sono con voi. >>
<< Grazie, ragazzi. Immagino non sia semplice accettare di aggiungere altri obbiettivi a quello che avevano programmato, e sono felice mi abbiate ascoltato nonostante questo. >>
Gray fece un sorriso smagliante, di quelli che ti fanno stare meglio solo a guardarli << Non ringraziarci. Siamo una squadra e siamo amici, ascolteremo sempre chiunque sia seduto a questo tavolo. >>
Avanti, Ewan, diglielo. Devono sapere.
<< Ragazzi, c'è una cosa che vorrei dirvi. L'ho scoperta questa mattina ed è importante che lo sappiate. >> ammise il biondo dopo essersi fatto coraggio. Non gli era mai piaciuto dover diffondere informazioni che avrebbero potuto peggiorare tutto o far stare male gli altri, ma sapeva di non avere altra scelta in quel caso. Era essenziale per preparare lui e i suoi compagni a quello che sarebbe accaduto e prevenire eventuali complicazioni dovute alla mancanza di cautela. L'uomo che li stava cercando stava arrivando, e se li avesse scoperti non avrebbe esitato a ucciderli.
<< Certo, sputa il rospo. >>
<< Campbell... lui e il Dirigente saranno qui stasera per un controllo generale. Mi è stato raccontato da Holey mentre lavoravo. >> disse Ewan tutto d'un fiato, quasi come si stesse togliendo un peso di dosso e sbarazzarsene fosse stata la sua principale intenzione. In effetti, stava bene se pensava che lo aveva finalmente comunicato a Gray, Amber, Michael e Lily, però quel breve istante di sollievo si trasformò presto in angoscia. Vide le espressioni degli altri Ribelli cambiare, contrarsi e farsi più cupe per la paura mista all'ansia e alla pressione della loro impresa. Gray teneva lo sguardo basso e fissi sul proprio vassoio vuoto, dove erano rimasti solo un piatto, le posate e un bicchiere, mentre Michael aveva cominciato a giocare con l'orlo della maglia che aveva indosso. Lily, invece, si era ammutolita di colpo e i suoi occhi vagavano a scatti da una parte all'altra della stanza. L'unica a non battere ciglio fu Amber, la quale era rimasta immobile, la sua schiena dritta e seduta composta sulla panca della mensa. Quello che facevano equivaleva a correre almeno un rischio al giorno, nulla era già stato deciso in maniera definitiva e gli ostacoli non mancavano mai, soprattutto perché i pericoli si nascondevano dietro l'angolo ovunque fossero, qualunque cosa facessero Campbell li voleva ammazzare, nessuna novità in questo, ma prima di vederli emettere l'ultimo respiro doveva avere la forza di combattere e provare finché non avesse ottenuto quello che voleva. Tuttavia, i Ribelli avevano speranza da vendere e non gliel'avrebbero data vinta, non se avessero continuato a lottare.
<< Vorrà dire che non ci faremo trovare impreparati. >> dichiarò << Oggi gli mostreremo cos'ha scatenato. >>

REBELLION  - Destruction Where stories live. Discover now