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Quella sera, una stanza fu riservata ai membri della Ribellione per l'ora di cena e fu imbandita una vasta tavolata, sulla quale erano state poste decine di pietanze. Dal pollo arrosto alle verdure grigliate, dai salumi al pesce, dai frutti di mare al riso. Avendo mangiato cibo in scatola, precotto o confezionato per mesi dopo aver lasciato il Bunk, quella tavola imbandita fu come una visione celestiale per loro. Quando era stata l'ultima volta che avevano mangiato quella quantità di cibo? Ewan non riusciva a ricordarlo, ma non gli importava. Adesso voleva solo riempirsi lo stomaco e placare la fame. Dapprima rimasto folgorato nel vedere tutti quei piatti a loro completa disposizione, il ragazzo era rimasto a fissare ciò che era stato messo sulla tovaglia proprio come i suoi amici, dopodiché si sbrigò a sedersi. Gli altri fecero come lui, mentre Michael si accomodava su una sedia e biascicava << Sono in Paradiso. >>
Ben presto i Ribelli si stavano servendo, i piatti tanto pieni che non c'era spazio nemmeno per una manciata di briciole, immersi in un'atmosfera che ricordava le cene di famiglia. Si alternavano risate, rumori di posate che venivano appoggiate o adoperate, voci che si sovrapponevano, spezzoni di conversazioni intrecciati e confusi. Benché ci fosse molta confusione, Ewan non poteva che amare l'attimo che stava vivendo con i suoi compagni e avrebbe cercato di godermelo al meglio, su questo non c'era dubbio. Perciò, per riuscirci, non doveva azzardarsi a pensare a nulla. Niente piani, niente missioni, niente questioni di cuore, niente di niente.
<< Era da secoli che non mangiavo così bene! >> esclamò Amber, gustandosi quello che aveva nel piatto come stesse morendo di fame dato l'ottimo sapore. Gray, seduto fra Michael e la sorella, concordò << Non dirlo a me. Da quando abbiamo lasciato il Bunk credo di aver perso almeno cinque chili. >>
<< Però alla fine quello che mangiavano sull'elicottero non era tanto male. >>
<< Infatti era terribile. >> disse Lily mentre tagliava la pancetta in piccoli pezzi, le labbra curve in un piccolo sorriso. Michael ricambiò il sorriso e dovette riconoscere che Lily aveva completamente ragione; quel cibo in scatola era disgustoso nove volte su dieci e a malapena digeribile.
<< Non posso darti torto. >>
<< Michael, hai finito di ingozzarti di purè? Sai com'è, ne vorrei un po' anch'io. >> bofonchiò Ewan, in attesa che l'amico gli passasse la ciotola che aveva in mano. Non aveva fatto altro che mangiare e mettere pietanze nel suo piatto da quando aveva messo piede lì dentro , e forse aveva tanta fame da essersi dimenticato che Ewan gli aveva chiesto di passargli il purè da un bel pezzo.
<< Oh, scusa, amico. È che ho fame. >>
<< Ma davvero? Non l'avevo notato. >>
<< Secondo voi riconosceranno anche con delle false identità? >> domandò inaspettatamente Amber, in modo che i suoi dubbi venissero a galla. Anche agli altri sorsero delle perplessità a riguardo e si fecero seri di punto in bianco. Seguirono pochi secondi di silenzio, in cui i cinque si scambiarono delle occhiate perplesse e preoccupate.
<< Certo che no. Noi siamo i Ribelli, no? Abbiamo vinto contro l'intero Settore Gamma nonostante fossimo in minoranza, quindi perché non dovremmo farcela stavolta? >> la rincuorò Michael con la sua solita e incoraggiante positività che non lo abbandonava mai. Per lui c'era sempre qualcosa di buono ovunque, a prescindere da persone e frangenti, e non c'era nulla che lui definisse impossibile. Amber stette zitta, ma Michael non fece altrettanto << Sai cosa dico sempre? >>
<< Cosa? >>
<< Se ci credi, puoi farlo. >>
<< Ha ragione. Insomma, siamo arrivati fino a questo punto, perciò non c'è niente di cui avere paura. >> Gray era d'accordo con Michael in tutto ciò che aveva detto, parola per parola, e non avrebbe accettato che Amber si buttasse giù così. Gli era già successo e capiva quello che provava, ma grazie ad Ewan si era reso conto che alimentare incertezze e sgomento avrebbe aumentato le probabilità di fallire. Perciò avrebbe tentato di convincerla che ogni cosa sarebbe andata per il meglio malgrado le difficoltà.
<< Ma questa è tutta un'altra cosa, non metteva in gioco così tante vite. Noi stiamo parlando di far saltare in aria un edificio e di farne uscire tutti illesi. Sia i lavoratori del Progetto Omega che noi. >>
<< Quello che ci aspetta non è semplice, lo sapevamo bene quando abbiamo scelto di seguire il piano di Ewan. >> aggiunse subito Lily per ricordarle i loro ideali comuni, che dicevano unirli e portarli a lottare per essi senza prendere in considerazione il pericolo, le parole altrui, i timori, i rischi... <<Sì, è pericoloso, ma abbiamo sacrificato tutto per questo. Ecco perché non possiamo semplicemente arrenderci. >>
<< Hey, ragazzi, >> intervenne Ewan << Non pensiamo a queste cose. Ce la faremo, okay? Ma adesso stiamo tranquilli e rilassiamoci finché possiamo, va bene? >>
Gray fu il primo a rispondere << Va bene. >>
<< Hai ragione. >>
Quell'argomento fu chiuso e archiviato per quella sera, infatti nessuno ne parlò più per il resto delle cena o della serata, anzi. Non ci furono pensieri del genere neanche per un secondo e ritornò l'ambiente ricco di risate e sorrisi di prima, proprio come Ewan aveva sperato. Non aveva intenzione di sprecare quell'istante che stava vivendo con i suoi amici, soprattutto perché un'occasione tanto rara non gli sarebbe capitata spesso come avrebbe voluto e presto ogni giorno sarebbe stato un inferno. Però adesso c'era la calma, ed era l'unica cosa che gli importava.

* * *

<< Lily, posso parlarti? >>
Ewan le aveva posto quella domanda con apparente tranquillità, anche se dentro di sé era nel panico. Non passò molto tempo prima che le mani cominciassero a tremare per l'ansia, e le domanda gli turbinarono in testa come un vortice. E se si fosse bloccato? E se non fosse riuscito a esternare i suoi sentimenti? Ancora innervosito da tutte quelle perplessità che aveva, il ragazzo quasi non si accorse che lei gli stava rispondendo.
<< Certo. >>
<< Vi lascio soli. >> fu l'ultima cosa che disse Gray, per poi allontanarsi da Ewan e Lily in un batter d'occhio. Sembrava quasi avesse fretta, o paura che non sarebbero riusciti ad affrontare quella discussione come dovevano. In effetti, Gray era il primo a volere che quella storia fosse chiarita - oltre ai diretti interessati - e sicuramente se n'era andato subito per lasciare che ne parlassero in pace.
<< Ecco, in realtà è da un po' che vorrei dirti questa cosa. >>
<< Oh...e perché non me lo hai detto? >>
Ewan evitò in ogni modo di guardarla negli occhi, sapendo che se lo sguardo gli fosse ricaduto proprio lì ne sarebbe stato intimorito. Lily era così, bastava ti guardasse e ti intimidiva per il suo atteggiamento. Schiena dritta, fierezza e sicurezza che uscivano da ogni poro della sua pelle, talvolta le braccia incrociate al petto o le mani sui fianchi.
<< Diciamo solo che sono stato un idiota. Non ho avuto molte occasioni per farlo, e se le avevi non le ho sfruttate come avrei dovuto. Però... >> esordì. Si sentiva le iridi di lei puntate addosso, tanto da fargli sudare le mani per il nervosismo e renderlo ancora più agitato. Non che fosse colpa di Lily, ovvio  << ...però adesso non farò lo stesso errore. >>
La ragazza fece un'espressione indecifrabile per Ewan, dopodiché riconobbe << Anche io ho una cosa da dirti. >>
<< Allora sulla prima tu, posso aspettare che tu finisca il tuo discorso. >>
<< No, stavi parlando tu. È giusto che lo dica prima tu. >>
<< Sicura? >>
<< Al cento percento. >> insistette lei mentre sorrideva, e fu proprio grazie a quel gesto che Ewan si calmò una volta per tutte e si decise a manifestare le sue emozioni.
<< Io...io credo di... >>
<< Ewan! Lily! >> urlò di punto in bianco Qmber dal fondo del corridoio, intenta a correre verso di loro più veloce che poteva. I due trasalirono, dato che non si sarebbero mai aspettati di essere interrotti durante una conversazione di vitale importanza per loro << Dovete venire al piano di sotto, subito. >>
<< Stavamo parlando di una cosa seria... >> mormorò il biondo.
<< Scusate, ma Karen vuole che andiamo da lei adesso. Ha detto che dobbiamo esserci tutti. >>
<< Perché? >>
<< È successa una cosa terribile. >>
<< Quale cosa terribile? >> Lily non demorde, dando prova della sua testardaggine ancora una volta. Dapprima, Amber non pareva propensa a vuotare il sacco in quella maniera, su due piedi, ma alla fine si convinse che era l'unico modo per farsi ascoltare da quelle teste dure.
<< Qualcuno ha avvistato il nostro elicottero mentre ci dirigevamo qui, >> raccontò << e lo ha segnalato a Campbell. >>

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