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Quella sera, i cinque arrivarono a Juan de Nova come da programma. Erano già travestiti, provvisti di documenti falsificati e pronti ad affrontare qualsiasi situazione si potesse presentare. Avevano fronteggiato pericoli ben più grandi (bastava pensare agli Infetti e ai lavoratori del Settore Gamma che cercavano di ucciderli), perciò non si sarebbero di certo lasciati intimorire neanche quella volta.
<< Quindi...ormai ci siamo. >> annunciò Michael.
<< Vado io, questo piano è stata una mia idea, quindi è giusto così. >> disse Ewan. Fece per entrare nell'edificio da solo, ma Amber lo afferrò per il braccio e gli impedì di farlo.
<< Non se ne parla, noi siamo una squadra. O andiamo tutti o nessuno. >>
<< Va bene. O tutti o nessuno. >>
I Ribelli fecero gruppo e rimasero per un attimo immobili; il palazzo che si ergeva di fronte a loro era immenso, pareva quasi più vasto della sede dell'Emergency Department, e incuteva un timore tale da mozzare il fiato. Era a pianta circolare, le mura rivestite da piastrelle lucide e colorate, le quali lo facevano sembrare un mastodontico mosaico tridimensionale. Al piano terra saltava all'occhio una forte sfumatura di blu oltremare che, andando verso l'alto, schiariva fino a diventare bianco. Tanto bello quanto pericoloso. Dapprima Ewan esitò, ma alla fine si costrinse a oltrepassare la porta principale e dare inizio alla seconda fase della loro missione. Gli altri seguirono il suo esempio, sebbene si fosse fatta sentire anche in loro la paura. D'altronde, niente poteva dirsi certo, nulla era prestabilito e bastava poco a mandare tutto all'aria. Tempo, parole, gesti, emozioni... ogni cosa contava e determinava l'avvenire di chiunque, alterandoli completamente o solo in parte. Ciò dipendeva da loro.
<< Loro hanno cercato di distruggere ciò che abbiamo costruito. Perciò diamogli un assaggio di cosa può fare la speranza. >> dichiarò Ewan quando fu proprio davanti all'entrata del complesso, poi spalancò la porta con decisione e avanzò. Lui, Gray, Lily, Amber e Michael superarono l'ingresso, ritrovandosi catapultati nella stanza della reception. Al centro di questa era stato posizionato un bancone dalla superficie liscia e lucente, dietro al quale era seduta una donna dall'aria annoiata. Portava i capelli raccolti in uno chignon disordinato e teneva lo sguardo fisso sul Connecter prima del loro arrivo.
<< Novellini? >> domandò.
<< Come fa a saperlo? >>
<< Le vostre espressioni smarrite dicono tutto. Allora, posso avere i vostri documenti? Uno alla volta, magari. >>
Ewan fu il primo a mostrare la sua carta di identità non autentica, e non poté far a meno di trattenere il respiro mentre la segretaria la controllava con attenzione. Nel giro di pochi secondi gliela riconsegnò assieme a una tessera, dopodiché spiegò << Questa è la tua carta magnetica. C'è scritto che il tuo compito è quello di assistente di laboratorio, visto che hai lavorato nel Settore Beta. Puoi usarla per aprire le porte che richiedono lo scorrimento della carta e per entrare nel tuo dormitorio. Il tuo numero è scritto in alto a destra. >>
Il prossimo fu Michael, a cui la donna chiese se voleva ottenere l'alloggio di Ewan e Gray. Fu nel momento in cui lui accettò che Ewan capì il perché. Sentendosi minacciato da molti, Campbell voleva ottenere l'appoggio di ogni suo lavoratore, ecco perché introduceva piccole comodità e favori come quello. Permetteva ai dipendenti di avere maggiore libertà di scelta, faceva leva psicologica su di loro per potersi comprare il loro sostegno senza convincerli a parole. Si faceva credere un leader altruista, che pensava al benessere dei suoi impiegati e si occupava delle loro necessità anche se non richieste, quando invece voleva manovrarli come burattini. Però c'era un fattore di cui non stava tenendo conto abbastanza, ovvero la Ribellione. Credeva non sarebbero riusciti a combinare niente? Bè, le loro azioni future avrebbero dimostrato che si stava sbagliando.
<< Per oggi potete sistemarvi nelle vostre camere, avrete tutto il tempo per ambientarvi. Domani mattina vi verranno illustrate con precisione le vostre mansioni, e nel pomeriggio comincerete a lavorare. In ogni caso, ora potete andare. >> dopo che ebbe verificato i documenti uno per uno e affidato nuove occupazioni, la donna concluse lì la conversazione. Si erano infiltrati con successo. Non si era resa conto della falsificazione di documenti, né tantomeno dei loro travestimenti o dei nomi inventati. Non aveva neanche riconosciuto i tratti dei loro volti, anche perché se così fosse stato avrebbe chiamato i controllori per farlo arrestare, cosa che invece non era accaduta. La segretaria non aveva la più pallida idea di chi fossero davvero, nessuno là dentro sapeva che loro erano i Ribelli, e questo giocava un punto a loro favore. Adesso erano dentro, e ognuno di loro aveva un lavoro grazie cui sarebbero passati inosservati. Ewan, assistente di laboratorio. Michael, addetto al sistema di sorveglianza. Amber, organizzatrice delle attività legate alle analisi. Gray, addetto alla classificazione dei campioni da esaminare. Lily, coordinatrice del programma di addestramento.
<< Oh mamma, sto per andare nel panico. Se ci scoprono siamo fritti, soprattutto ora che siamo dei loro impiegati. >> bofonchiò Michael, prestando attenzione al tono di voce per accertarsi di non essere sentito dalla segretaria. Stava già pensando al peggio, e di questo passo avrebbe potuto iniziare a dare di matto molto presto...
<< Non siamo loro dipendenti per davvero. >>
<< Se continuate così ci sentiranno, e allora sì che saremo fritti. >> sussurrò Lily, intenta a camminare con la sua solita andatura svelta e decisa.
<< Ha ragione, non facciamoci scoprire ancora prima di aver concluso il piano. >>
Quando Amber finì di parlare, Gray aggiunse << Non possiamo parlare di queste cose davanti a tutti, neanche sottovoce. Per riuscirci dobbiamo evitare di attirare l'attenzione, e se ne discutiamo sospetteranno di noi. >>
<< Vorrà dire che ne parleremo quando saremo soli. >>
<< Ci siamo. >> enunciò Ewan non appena lui e gli altri ebbero imboccato un corridoio. Da lì partiva una scalinata che conduceva ai piani superiori, ma erano accessibili anche le porte di un ascensore  sulla parete destra. Secondo ciò che era riportato sulle tessere, i dormitori maschili erano distribuiti sul quarto piano e costituiti da camere da tre che si alternavano a quelle da quattro. Lo stesso valeva per le camere femminili, poste invece al quinto piano affinché ci fosse una netta separazione. La struttura generale e l'organizzazione era identica a quella dell'Emergency Department, e fu proprio per quello che i ragazzi si sentirono ulteriormente nervosi. La pressione era molta ed era sinonimo di grande nervosismo, perciò pensare alla pericolosità di quella missione e a cosa sarebbe potuto succedere non faceva che peggiorare la situazione. Dovevano guardare in faccia la realtà : erano entrati nella tana del lupo, ma potevano farcela.
<< Da qui ci dividiamo, okay? >> chiese Ewan, pigiando il pulsante che avrebbe spalancato le porte dell'ascensore << Voi andate nel vostro dormitorio, noi nel nostro, poi ci incontriamo qui prima di cena per parlare di domani. >>
<< A che ora è la cena? >> domandò Amber.
<< Su un programma che ho visto alla reception c'era scritto alle sette e mezzo. >>
Le porte dell'ascensore si aprirono << E sette e mezzo sia. >>

REBELLION  - Destruction Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora