-Ma quello cos'è?-
Jongup si avvicinò a me con aria decisa, come se sapesse cosa fare per soddisfare la sua curiosità.
Spostò verso destra i miei capelli scoprendomi il collo.
-Un succhiotto.-
-Mi spieghi perché devo dare spiegazioni a te? ME LO SPIEGHI UNA BUONA VOLTA?! CREDIMI SEI ASSURDO.-
Uscii da quella stanza sempre più indignata chiedendomi perché fossi finita in una situazione del genere e mi recai all'entrata dell'azienda laddove decisi di prendere una boccata d'aria.
Ji-Woo vedendomi sconvolta e su di giri mi corse dietro e mi portò fuori per parlare.
-Io non c'è la faccio più! Non riesco più a sopportarlo!-
L'abbracciai forte lasciandomi andare ad un pianto silenzioso.
-Ehi ehi, che è successo?-
Le spiegai tutto raccontandole degli aneddoti avvenuti in albergo a Seul e ciò che accadde quella mattina.
Lei mi guardò stordita, quasi incredula, ma aveva compreso che la situazione non era delle migliori...
-Dobbiamo fare qualcosa, non può trattarti così! Non è suo dovere, dovrebbe soltanto lavorare non costruirsi storie e relazioni, inoltre non deve trattarti così! Sei una dipendente non la sua schiavetta! Ma chi si crede di essere!-
Capii che aveva colto il senso delle mie parole, ma nonostante tutto non sapevo cosa fare, se farmi aiutare dal mio ragazzo, se parlarne con il nostro capo...
-Won, devi parlarne con qualcuno, non ti dico con Yong-guk perché potrebbe finire male...ma con qualcuno che possa davvero aiutarti e credo che questo qualcuno sia il nostro capo.-
Annuii al suo consiglio e decisi di seguirlo, ella mi accompagnò nell'ufficio in cui egli si trovava e mi fece compagnia durante il mio racconto.
Il mio capo restò quasi pietrificato, probabilmente non si aspettava una cosa del genere dal suo dirigente preferito, quello che teneva come un figlio.
-Signorina Ji-Won, sono così desolato e incredulo alle sue parole che non ho parole altre per commentare tali episodi. Le assicuro che prenderò dei provvedimenti per il dirigente del suo piano il prima possibile, probabilmente anche oggi stesso. Grazie per avermi riferito tale situazione venuta a crearsi.-
Uscite dall'ufficio sospirai e abbracciai la mia collega adesso più serena.
-Jongup è un poco di buono, fidarsi significa mettersi in pericolo.-
-Hai proprio ragione Won.-
Quella giornata grazie al cielo finì presto e per fortuna tornai a casa in compagnia di Yong-guk, che aveva pensato di venirmi a prendere all'orario di chiusura.
-Come è andata oggi? Non hai parlato neanche per un secondo quando eravamo in auto...-
-Poteva andare meglio.-
Dissi distratta mentre ero occupata a sistemare i gioielli appena tolti dai miei polsi.
-Allora è andata male...?-
Le sue braccia si legarono all'altezza dell'addome e il suo viso trovò posto sulla mia spalla destra.
-Sei carina anche quando metti il broncio.-
Disse per farmi sorridere guardando lo specchio posto difronte a noi.
-È che Jongup ha esagerato.-
Alzò un sopracciglio guardandomi con un punto interrogativo stampato in fronte sentendo quel nome.
-Cosa è successo?-
-Ha degli atteggiamenti troppo strani, assurdi nei miei confronti, mi tratta come se fossi la sua ragazza, è geloso, si accorge di tutto! Ogni scusa è buona per commentare e dire cose fuori luogo. Ha anche commentato il succhiotto...adesso è tutto apposto o almeno credo, ho parlato con il nostro capo, ha detto che prenderà provvedimenti.-
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• Wake me up • Bang Yong-guk • B.A.P •
FanfictionKim Ji-Won possiede un passato difficile, un passato che non riesce ad accettare e che nasconde, per mezzo di tutte quelle paure che in lei hanno iniziato a crescere sempre di più, tra queste, la paura di fidarsi. I suoi sbalzi d'umore e i suoi atti...
