Notai distintamente il sorriso sulle labbra del mio amico, nonostante fossero ancora attaccate a quelle di lei, un secondo prima che si separassero. Si era accorto anche lui di quel gesto, ma, invece di offendersi, l'aveva presa sul ridere.

- Hai problemi col contatto umano anche quando baci le persone, Moe? - bisbigliò, mentre il frastuono tornava a regnare sovrano nella stanza.

- E tu dovevi davvero verificare se fosse così in quel modo? - replicò lei, coprendosi gli occhi con le maniche della felpa e alzandosi subito dopo, abbandonando il cerchio e sparendo chissà dove, senza prestare attenzione a tutti i commenti e agli sguardi su di lei.

- Prossimo giro? - domandò Luke, assumendo nuovamente la sua espressione sfacciata ed ammiccante, ma non prima di aver lanciato un'occhiata preoccupata alla ragazzina.

Senza aggiungere un'ulteriore parola, mi alzai a mia volta, recuperai un'altra birra e mi incamminai nella stessa direzione in cui era andata lei.

MOE.

Uscii nel cortile sul retro e presi un respiro profondo.

Ma che diavolo mi era saltato in mente? Io non ero fatta per quel tipo di cose, non baciavo uno dei miei più cari amici solo per uno stupido gioco.

Mi portai le mani alle tempie e presi un altro respiro, lasciandomi poi cadere su uno dei gradini che avevo appena sceso.

Non mi sarei aspettata di trovare il cortile deserto, ma ringraziai il cielo quando mi resi conto che non vi era anima viva; soltanto io e il cielo stellato sopra la mia testa.

Nonostante quel pomeriggio le nuvole non fossero scomparse nemmeno per un secondo, ora era tutto sereno; tutto il contrario della tempesta che mi si agitava dentro.

Era stato solo un bacio e Luke rimaneva semplicemente un mio amico, ma Nolan aveva una cotta per me e, anche se non eravamo nemmeno lontanamente paragonabili ad una coppia, io mi sentivo come se l'avessi tradito. Io non... non volevo tradire le persone, non volevo essere come Georgia.

Oddio Michael!

Mi portai una mano alla bocca e spalancai gli occhi. Lui era proprio accanto a me e Luke durante il bacio, e se si fosse sentito tradito anche da me?

Fui invasa dal panico per una decina di secondi, ma poi scossi la testa e appoggiai i gomiti sulle ginocchia, lasciando poi cadere la mia testa sulle mani. Ma che mi prendeva?

Mike mi aveva baciata, si, ma aveva anche reso chiaro che era stato un errore dovuto alla mancanza di luce, quindi perché mai avrebbe dovuto sentirsi tradito da me?

Dovevo decisamente farmi meno paranoie.

Alzai di nuovo il capo e tornai ad osservare il cielo stellato, rilassandomi leggermente, ma rabbrividendo a causa della brezza gelida, tipica delle notti scozzesi.

Dopo alcuni minuti, sentii la portafinestra scorrevole aprirsi alle mie spalle, ma mi limitai ad alzare gli occhi al cielo, senza voltarmi. - Non ho nulla da dire, Jen. -

La persona che avevo supposto essere la mia coinquilina non si sedette accanto a me, ma qualche gradino più in su, lasciandomi vedere soltanto le sue scarpe, decisamente da uomo. A quel punto, allora, mi voltai lentamente e incontrai gli occhi dell'unica persona che non mi sarei aspettata di trovarmi davanti.

Occhi verdi. Gli occhi di Michael.

Aveva in mano un'altra birra e il cappuccio della spessa felpa nera era calato sui suoi ambigui capelli bianchi e neri. Tornai ad osservare il cielo, sperando invano che dicesse qualcosa e rabbrividendo nuovamente a causa del freddo.

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora