- Oh, ora ricordo. - sorrise il biondo, con la sua solita espressione da bambino. - Credo di essere andato a letto con la sorella di uno di quei tizi. -

- Ma non mi dire. - sbuffò Jenna, alzando gli occhi al cielo, mentre anche io facevo lo stesso.

- Che c'è? - domandò il biondo ingenuamente, facendo scuotere la testa a tutti quanti.

- Dio, che freddo! - sbottò la mia coinquilina. - Lux, tu non hai freddo? Ash, perché non le dai la tua giacca? -

Mi voltai con gli occhi spalancati, realizzando cosa Jenna intendesse quel pomeriggio. Sarebbe stata una lunga serata per quei due poveretti.

- Oh, io... io.... certo, se hai freddo ti.. ti do volentieri la mia giacca. - balbettò Ashton imbarazzato, posandole delicatamente l'indumento sulle spalle e facendo sorridere trionfante Jenna.

- Grazie. - bisbigliò lei, viola per l'imbarazzo, stringendosela addosso.

- E tu hai freddo, Jen? Vuoi la mia giacca? - scherzò Luke, avvicinandosi a lei e alzando le sopracciglia in modo buffo.

- Oh, e sparisci. - sbottò la mia coinquilina, dandogli una spinta e ricominciando a camminare più velocemente.

- Ti diverti proprio a farla diventare matta, eh? - domandai al biondo, non appena mi arrivò nuovamente accanto.

- Tu non sai quanto. - ridacchiò, tirando il suo piercing al labbro.

Giungemmo finalmente di fronte alla confraternita e, come aveva detto Calum, notammo immediatamente la piscina gonfiabile, ovviamente già piena di ragazzi e ragazze ubriachi.
Entrammo un po' titubanti e fummo accolti da musica assordante e un odore di alcool misto a sudore. Una vera delizia.

- Ricordami perché sono qui. - urlai nell'orecchio della mia coinquilina.

- Perché sei la mia migliore amica e mi vuoi bene. - replicò lei, facendomi un sorrisino.

Non avevo mai considerato Jenna la mia migliore amica, ma molto probabilmente lo era. Non avevo molte alternative tra cui scegliere, ma, suppongo che anche se le avessi avute, avrei sempre scelto lei, nonostante fosse una pettegola, un po' superficiale e lamentosa fotocopia di Barbie.
Mi aveva accolta e fatta sentire a mio agio sin dal primo giorno, e ascoltava sempre ciò che dicevo.
Si, Jenna poteva decisamente essere la mia migliore amica.

Alzai gli occhi al cielo e la seguii in un enorme salotto all'altro capo dell'edificio, in cui la musica era meno rimbombante e le persone sembravano leggermente meno ubriache. Vi erano divani in pelle ad ogni lato, un gigantesco tappeto al centro, un tavolo pieno di bibite (soprattutto alcolici, ovviamente), un bersaglio per giocare a freccette, un tavolo da ping pong e addirittura un pianoforte un po' malandato.

Mi sedetti su uno dei divani insieme a Jenna e Lux, mentre i ragazzi si sparpagliarono disordinatamente nella stanza.

- Quindi, - esordì la mia coinquilina, sporgendosi verso la povera Lux. - tu e Ash? -

La vidi avvampare immediatamente. - Co-cosa? -

- Andiamo, Lucille, a noi puoi dire la verità! - proseguì. Non era un buon segno quando chiamava le persone con il loro nome intero.

- La verità? - bisbigliò lei, abbassando lo sguardo.

- Si, che sei cotta di lui! -

- I-io... -

- Ti ha già chiesto di uscire? - continuo imperterrita. - O baciata, almeno? -

- Oh, guarda, si stanno mettendo a giocare al gioco della bottiglia! - esclamai io, nel tentativo di salvare la mia amica dalle grinfie di Jenna. Forse Luke non aveva tutti i torti a chiamarla Satana.

Shiver || Michael Cliffordحيث تعيش القصص. اكتشف الآن