35. Destiny

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 Tre ore dopo la fine dell'allenamento di Dean, nel momento in cui ci eravamo svegliati da un breve pisolino, i nostri telefoni presero a suonare impazziti. La notizia della nostra relazione era stata resa pubblica da più testate giornalistiche e chi ci conosceva, si era fatto gli affari nostri.

<<Sicura ti vada bene?>>, mi chiese Dean per la centesima volta.

Ero seduta al tavolo a casa sua, quella che condivideva con i suoi compagni, e lo guardavo mentre stava preparando qualcosa da mangiare.

<<Ti avrò detto di sì almeno dieci volte>>, risposi ridendo.

Si voltò a guardarmi. <<Era per esserne sicuro. Sia mai che mi rinfaccerai la cosa>>.

Mi alzai in piedi e lo raggiunsi. Gli circondai la vita con le braccia e lo guardai dal basso. <<Non ti rinfaccerei mai una cosa del genere. La nostra storia non poteva restare all'oscuro per sempre. L'avrebbero scoperto in ogni caso>>.

Ricambiò la stretta. <<Lo so, però magari avremmo potuto avere più tempo per noi>>.

<<Lo avremo lo stesso. Prima o poi la notizia si sgonfierà>>.

Mi baciò la fronte. <<Lo spero. Avere ancora più attenzioni del solito è snervante>>.

Ghignai. <<Secondo me invece ti piace. Ho visto come ti sei allenato oggi mentre le macchine immortalavano ogni tuo movimento>>.

Alzò gli occhi al soffitto con il broncio. <<Non parlano solo di me come giocatore e mi da fastidio>>.

<<Sei una celebrità, Dean. Essere un bravo quarterback comprende anche questo>>.

<<Beh, a me non piace>>.

Sorrisi. <<Cosa farai se o quando diventerai un professionista?>>

Fece una smorfia. <<Mi nascondo e uscirò solo quando sarà il momento di giocare?>>

Scossi la testa divertita. <<Mi dispiace, ma non è possibile>>.

Strofinò il naso contro il mio. <<Non è detto mi prendano in qualche squadra. Staresti con me lo stesso?>>

Trattenni il sorriso che sentivo tendermi le labbra. <<Mmm>>, feci finta di pensarci, <<Non lo so... io sto con te solo per comparire in prima pagina>>.

Scoppiò a ridere e mi tirò un lieve pizzicotto nel fianco. <<Che simpaticona>>.

La porta di casa si aprì e comparvero in cucina RJ, Logan e Cole. Dean mi lasciò andare e tornò a mescolare il sugo nella pentola.

<<Cosa stai cucinando? Sto morendo di fame>>, chiese RJ sedendosi al tavolo.

<<Per te proprio niente>>.

I ragazzi si sedettero tutti e lo guardarono. <<Eh dai, Shady, condividi con i tuoi compagni di squadra>>, rispose RJ prendendomi per un braccio e intrappolandomi contro il suo petto massiccio. Mi sembrava un grande orso coccolone.

Dean gli rivolse un'occhiataccia.<<Se continui a toccare la mia ragazza ti rovescio il sugo bollente in testa>>.

Si imbronciò. <<No, non puoi rovinare il mio bel faccino. E dopo come faccio a rimorchiare?>>

Scoppiai a ridere. <<Puoi sempre puntare sulla compassione delle ragazze. Funziona di più di un bel faccino>>.

Cole gli tirò uno scappellotto. <<Sentito? Ora puoi lasciarla andare? Io voglio mangiare quello che Shady sta preparando>>.

RJ mi strinse più forte prima di lasciarmi andare. Dean mi afferrò per il braccio e mi tirò contro di sé, intrappolandomi fra lui e il bancone alle mie spalle. <<Detesto quando mi sfruttate in questo modo>>, borbottò. Al contrario del suo tono di voce, i suoi occhi dimostravano tutto l'affetto che provava per loro.

Logan apparecchiò la tavola e quando la pasta fu pronta, ci sedemmo a mangiare. La compagnia era chiassosa e RJ sputò due volte la pasta nel tavolo per ridere. Non mi ero mai divertita tanto in vita mia.

<<Il coach dopo che te ne sei andato ha urlato ai giornalisti>>, disse Logan quando finimmo di mangiare.

<<Perchè?>>, chiese Dean allontanando il piatto vuoto da sé.

<<A quanto pare da domani ci alleneremo a porte chiuse>>, rispose Logan.

Dean sorrise. <<Cavolo, era ora!>>

<<Ha urlato come un pazzo>>, spiegò RJ. <<Non vuole distrazioni per il suo pupillo>>.

<<Ehi, io sono indispensabile>>, scherzò Dean. Scoppiammo a ridere e Dean ci rivolse una delle sue migliori occhiatacce.

Mezz'ora dopo ci alzammo da tavola e Logan si offrì per lavare i piatti. Stavamo per salire al piano di sopra, quando la porta di casa spalancò ed entrò Michelle, trafelata. Il suo petto si alzava e abbassava ritmicamente, segno che aveva corso.

<<Che succede?>>, le chiesi preoccupata.

<<Tua madre sta venendo qui!>>

Guardai Dean preoccupata. Quando la notizia della nostra relazione era trapelata non avevo minimamente pensato alla sua probabile reazione.

Dean mi prese una mano e la strinse. <<Ci sono io con te. Andrà tutto bene>>.

Annuì. Gli credevo. Se lui era con me niente poteva andare storto. <<Sì, lo so>>. Cercai di sorridergli ma mi uscì una strana smorfia.

Da quando avevo lasciato Kevin il rapporto con mia madre si era incrinato e non ero sicura le cose si sarebbero mai sistemate, ma doveva capire che la mia felicità veniva prima del suo rapporto con la famiglia del mio ex.

Non dovemmo aspettare molto perché arrivo qualche minuto dopo Michelle e uscì infuriata dalla macchina. Solo che non era sola. Con lei c'era Cristina, la madre di Kevin.

A BAD BOY LIKE YOUWhere stories live. Discover now