19. Destiny

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 Ero stata allo stadio per una partita di football un milione di volte, ma questa volta sentivo tutto in modo diverso. La folla era diversa. Tutti urlavano a gran voce il nome di Dean ed ero circondata da un mucchio di ragazze con la sua maglia addosso.

Provai un moto di rabbia e gelosia che non avevo mai sentito per nessuno. Ognuno di loro poteva essere al posto mio se solo avessi alzato un muro ancora più alto fra di noi e in quel momento capii che dovevo smetterla di respingerlo.

Volevo Dean.

Volevo tutto quello che era disposto ad offrirmi.

Lo guardai lanciare la palla nelle mani tese di Logan e il mio cuore saltò un battito. Quello che era successo nella palestra era ben impresso nella mia memoria. Mi aveva baciata. Di nuovo. Ed io non avevo fatto nulla per fermarlo. Di nuovo.

Come avrei potuto? Quando me lo trovavo di fronte diventavo debole. Se mi ripromettevo di non cedere poi facevo tutt'altro. L'avevo baciato già due volte nel giro di una settimana e non me ero pentita come invece avevo fatto credere a lui. Volevo le sue labbra su di me dal primo momento in cui ci siamo sfidati all'agenzia. Era quello di cui avevo bisogno: di sentirmi leggera, spensierata ed emozionata.

Dean mi scatenava qualcosa dentro, qualcosa che con Kevin era morto da tempo. Non sapevo dare un nome a questo "sentimento" ma mi piaceva e me lo sarei tenuto stretto il più a lungo possibile.

Michelle e June tornarono dal bagno e mi misero subito sotto esame. Appena ci eravamo incontrate, non ne avevano avuto l'opportunità ma non potevo più scappare.

<<Allora>>, iniziò la mia migliore amica tirandomi una spallata scherzosa.

<<Chiedimi quello che devi>>, dissi fra il divertito e l'infastidita.

Sorrise con fare cospiratorio, rivolgendo alle nostre amiche un'occhiata complice. <<Un ragazzo della sicurezza viene a prelevarti dall'auto e ti porta da Dean. Che cosa è successo?>>

Mi avvicinai a lei e con un sorrisetto sarcastico le sussurro all'orecchio. <<Non sono affari tuoi>>, e mi tirai indietro per vedere la sua espressione indignata.

June e Candice risero di cuore. <<Te la sei cercata Michelle!>>, disse Candice.

Lei si imbronciò e incrociò le braccia al petto. <<Sei cattiva! Noi vigliamo sapere!>>

Alzai gli occhi al cielo, divertita. <<Posso solo dire che ho conosciuto il coach e che Dean in completo è wow>>, dissi facendomi aria con una mano in modo teatrale. L'avevamo già visto la sera della premiazione, ma non ci avevo ancora fatto l'abitudine. Poi aveva qualcosa di diverso nello sguardo. Era determinato. Concentrato. E pronto a vincere quella maledetta scommessa.

Lui non lo sapeva ancora perché non avevo avuto modo di dirglielo ma se avessi vinto io, avremmo comunque passato il week end assieme. Ormai avevo fatto la valigia, valeva la pena usarla.

<<Dean è sempre wow>>, disse Candice arrossendo.

<<Devi dirmi qualcosa?>>, domandai, pungolandole un fianco.

Alzò le mani in aria. <<No, ma diciamo che non passa inosservato, ecco. È davvero un figo da paura>>.

Annuii, d'accordo con lei e cercai Dean in campo con lo sguardo. Si stava asciugando il sudore dalla fronte con la maglia da riscaldamento e sentii molti respiri trattenuti attorno a me. Eh già. Non passava affatto inosservato.

<<Ma è tuo, ovviamente>>, aggiunse facendomi l'occhiolino.

Sbuffai. <<Non è mio>>, borbottai contrariata.

A BAD BOY LIKE YOUWhere stories live. Discover now