48. Destiny

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<<Hai capito quello che ti ha detto?>>, chiese Michelle accanto a me.

Non so quanto tempo era passato dopo che la madre di Dean era sparita dietro le porte che conducevano alle stanze dei pazienti.

Mi riscossi. <<Cosa?>>

<<Destiny, sei sotto shock. Non respiravi da qualche secondo>>.

Mi guardai attorno e mi resi conto che ero distesa su un lettino e che avevo al braccio lo strumento per misurare la pressione. Come ci ero arrivata lì?

<<Sei svenuta e il dottore ti ha appena chiesto come ti senti>>, spiegò Michelle venendo in mio soccorso.

Ero particolarmente confusa. <<Cosa è successo?>>, sembrava che sapessi pronunciare solo quelle parole di recente.

Michelle mi prese la mano e la strinse dolcemente. <<La mamma di Dean è venuta da te per dirti che l'avevano appena portato nella stanza e che le sue condizioni erano stabili. Ha detto che le dispiaceva ma facevano entrare solo la famiglia. Dopo di che sei svenuta davanti ai nostri occhi>>.

Ora capivo perché non mi ricordassi niente. C'era una sorta di nebbiolina nel mio cervello.

<<Come si sente?>>, chiese paziente il medico.

<<Bene credo. Sono confusa non ricordo niente degli ultimi venti minuti>>.

Sorrise. <<Dopo quello che le è capitato è normale. Senta, avrei bisogno di parlarle dei suoi esami del sangue>>.

Esami del sangue? Cosa cavolo stava succedendo? Stavo male? Avevo qualcosa che non andava? E soprattutto, quando li avevo fatti gli esami?

Il dottore notò il mio sguardo confuso. <<Dopo che è svenuta nella sala d'attesa, le abbiamo fato dei rapidi esami per escludere qualche malattia o virus. È la prassi>>.

<<Oh, ok>>.

Si rivolse a Michelle. <<Potrebbe uscire un attimo? Ho bisogno di scambiare due parole con la sua amica>>.

Michelle fece come le era stato chiesto e rimasi da sola con il dottore. <<Cosa c'è che non va con i miei esami?>>

Si sedette nella sedia accanto al letto. <<È incinta, signorina>>.

Sentii gli occhi uscirmi dalle orbite. <<Cosa?>> Cosa?

Ignorando il mio imminente attacco di panico, continuò. <<È di sei settimane e dovremmo farle una ecografia a breve. Stia tranquilla, non c'è niente di preoccupante. Solo un controllo di routine>>.

Scossi la testa. Non potevo pensarci in quel momento. <<Senta, hanno appena sparato al mio ragazzo. Ho proprio bisogno di vederlo e sapere come sta. L'ultimo dei miei problemi è fare una ecografia>>, risposi senza fiato.

Annuì. <<D'accordo. Le permetterò di vedere il suo ragazzo, ma poi venga a cercarmi. È importante che si lasci controllare>>.

<<Va bene>>, acconsentii.

Una infermiera mi accompagnò nella stanza di Dean. Questa volta ci arrivai sulle mie gambe. Quando entrai, un'altra infermiera stava controllando qualcosa sul monitor collegato a dei fili sul petto di Dean. Rideva.

Mi notò e si voltò. <<Oh, immaginavo sarebbe comparsa. Visto? Mi devi dieci dollari>>, disse l'infermiera facendo un sorrisetto a Dean. Era la stessa infermiera dell'altra volta.

Mi passò accanto e mi fece l'occhiolino.

Avanzai di qualche passo e mi sentii tremare sotto lo sguardo intenso di Dean. Era sveglio e intimidito. Era sempre bellissimo ma aveva un'aspetto terribile.

<<Hai scommesso che non sarei venuta?>>, chiesi.

Annuì. <<Quanto sei incazzata?>>

Mi asciugai una lacrima. <<Da uno a incazzatissima dici?>>

Sorrise. Sapeva che stavo scherzando. <<Sì>>.

Mi sedetti sul letto accanto a lui che mi aveva fatto posto e lo abbracciai. Aveva una fasciatura al fianco destro e stetti attenta a non toccarlo lì. <<Mi hai spaventata a morte>>, dissi appoggiando la fronte contro la sua.

<<Mi dispiace>>, sussurrò. Aveva la voce spezzata. <<Dovevo fare qualcosa>>.

<<Farsi sparare non ha risolto i nostri problemi>>, borbottai.

Scosse la testa con una smorfia. <<Hai ragione, ma almeno adesso è dietro alle sbarre quel coglione>>.

Non conoscevo ancora tutti i dettagli, ma Logan mi aveva accennato che avevano arrestato Kevin dopo aver sparato a Dean, mentre cercava di scappare.

Mi rilassai forse per la prima volta da settimane. <<Sono felice. Ha quello che si merita>>.

Annuì. <<Come stai?>>, chiese accarezzandomi i capelli. Ero semidistesa sopra di lui e sentivo il suo battito sotto di me. Non mi sarei mai stancata di sentire quel suono. Significava che era vivo.

<<Adesso bene e tu?>> Ah, e sono incinta!

<<Come ad uno che hanno appena sparato>>, scherzò. Gli rivolsi un'occhiataccia e sorrise. <<Troppo presto?>>

Lo strinsi più forte. <<Troppo presto>>, confermai.

Il dottore che mi aveva visitata entrò nella stanza fischiettando. Sembrava fastidiosamente allegro. <<Allora, è pronta?>>, mi chiese appoggiandosi una cartellina al fianco.

<<Pronta per cosa?>>, chiese Dean sotto di me.

Chiusi gli occhi. Merda. Dovevo dirglielo. <<Arrivo fra cinque minuti>>, dissi incontro al dottore che uscì di nuovo dalla stanza.

<<Dove devi andare?>>, chiese Dean preoccupato.

Mi sollevai un po' per guardarlo negli occhi. Sembrava stanco e distrutto. Decisamente non era il momento migliore per sconvolgergli la vita.

<<Devo dirti una cosa>>, sussurrai.

Il suo braccio mi circondò la vita. <<Cosa succede? Stai male?>>

Non avevo ancora fatto i conti con quello che stava succedendo. Ero felice? Non lo sapevo. Volevo dei figli? Sì, fra cinque o sei anni. Ero pronta? Neanche lontanamente.

Io e Dean non avevamo mai parlato del futuro. Stavamo assieme da qualche mese e non facevamo altro che discutere. E fare pace. Dell'ottima pace. Ma questo? Andava oltre i nostri progetti.

Il nostro futuro era ancora troppo incerto.

<<Destiny, mi stai spaventando. Hai gli occhi sbarrati>>.

<<Scusa>>. Mi raddrizzai e gli afferrai la mano, accompagnandola sulla mia pancia piatta. <<Sono incinta>>, sussurrai così piano che avevo paura che lui non mi avesse sentito.

Dirlo ad alta voce mi mise una paura del diavolo. Rendeva tutto vero.

A BAD BOY LIKE YOUWhere stories live. Discover now