8. Destiny

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 Guardammo due film ma non prestai attenzione a nessuno dei due. Come potevo se lui era così vicino ma allo stesso tempo così lontano? Sentivo il suo profumo e il suo respiro. Era dappertutto e non riuscivo a smettere di pensare a Dean.

A come avevo dormito bene accoccolata contro di lui.

A come ci incastravamo alla perfezione.

Potevamo essere anime gemelle? Non lo credevo possibile, eravamo totalmente diversi e discutevamo su tutto. L'unica cosa che avevamo in comune, per quanto ne sapessi, era l'influenza.

Mi mancava vero? Prima Dean, poi la caviglia e ora la febbre. Avevo smesso di disperarmi a quel punto. Ero sfigata. Non c'era altra spiegazione.

<<E' la prima volta dopo anni che non mi becco l'influenza>>, disse ad un certo punto, durante una pausa del secondo film.

<<A chi lo dici. Credo che l'ultima volta ero ancora in prima liceo>>, ammisi.

<<Gli altri sono fuori a divertirsi, noi qui a deprimerci>>, sbuffò.

Alzai le spalle. <<Io sto bene anche qui>>. Con te, ma questo non lo dissi ad alta voce. La verità era che la sua compagnia era piuttosto piacevole e se mancava lui, non volevo uscire. Mi divertivano troppo i nostri battibecchi.

Mi guardò e non riuscii a capire la direzione dei suoi pensieri. <<Sì, anche io>>, rispose.

<<Ma?>>, domandai. Sentivo che non stava dicendo tutto.

Ridacchiò. <<Senza offesa ma da quando sono ad Aspen non ho passato il mio tempo come avrei voluto>>.

Assottigliai lo sguardo. <<Staresti insinuando che sia colpa mia?>>, chiesi un po' ferita nell'orgoglio. Pensava forse che io avessi programmato di passare in quel modo le mie vacanze?

Si morse il labbro inferiore. <<Eh beh, non sei innocente>>.

Mi offesi e mi voltai a guardare la pubblicità. Non l'avevo costretto io a passare il tempo con me e neanche ad infilarsi nel mio letto! Che andasse a quel paese!

Un attimo prima ero rannicchiata imbronciata nel mio angolo, un attimo dopo ero finita sotto il peso del petto di Dean che mi aveva bloccato le braccia accanto alla testa. <<Non hai capito che cosa intendo>>, disse con un sorrisetto sfrontato.

Chiusi gli occhi per non guardarlo. <<Allora spiegati>>.

Si appoggiò nei gomiti e mi lasciò andare le mani. <<Guardami>>, chiese con dolcezza.

Aprii prima un occhio e poi l'altro. Lo feci aspettare un po'. <<Ok, parla>>.

Prese un lungo respiro. <<Ho detto che non sta andando come avrei voluto ma non vuol dire che questo imprevisto non mi piaccia>>.

Mi vennero i brividi. <<Io sarei l'imprevisto?>>

Ridacchiò. <<Sì, puoi dirlo forte>>, mormorò.

Fu il mio turno di sogghignare. <<Tu sei un cavolo di incubo invece>>.

Abbassò la testa ed invase completamente il mio spazio personale. O meglio, quello che ne era rimasto. <<O un sogno, regina delle nevi. Dipende dai punti di vista>>, scherzò.

Sbuffai. Ero completamente disarmata e senza fiato. Mi aveva alla sua mercè e sembrava che la cosa gli piacesse da impazzire. <<Ma quanto pieno di te sei?>>

A BAD BOY LIKE YOUWhere stories live. Discover now