A BAD BOY LIKE YOU

4. Dean

Dimostravo di essere un coglione senza cuore se dicevo che era la prima volta che avevo una conversazione seria con una ragazza? Una grande novità per me.

Non mi ero ancora stufato di sentire Destiny parlare. Anzi, più ascoltavo la sua voce, più mi piaceva.

Cosa diavolo mi stava succedendo?

<<A che anno sei?>>, chiesi dopo un po'. Non sopportavo il silenzio in sua compagnia.

<<All'ultimo. Tu?>>

<<Anche>>.

<<Sai già che cosa farai dopo la laurea?>>, domandò.

Sospirai e allungai le gambe difronte a me. <<La verità? No, non lo so. Potrei esser preso da qualche squadra della NFL. Gli scout vengono a vederci giocare spesso e il coach dice che hanno puntato su qualcuno di noi. Sono sicuro si tratti di me e Logan>>.

<<E non sei felice di questo?>>

Annuii. <<Certo. Lo sono, davvero, però non voglio deludere la mia famiglia. Diventare un professionista è il mio sogno più grande. È da quando sono bambino che lo desidero, ma poi cosa mi resterebbe? La carriera nel football può essere molto corta se ti fai male e succede spesso visto il contatto fisico a cui siamo sottoposti continuamente>>.

<<Sai che cosa ho imparato nell'ultimo periodo?>>, chiese e io scossi la testa in risposta. <<Che se non fai quello che ami, muori dentro lentamente>>.

Riflettei a lungo sulle sue parole e arrivai alla conclusione che avesse ragione al cento percento. La vita era breve e chi meglio di me lo sapeva? Mi era stato tolto via moltissimo e forse era arrivato il momento per me di prendermi ciò che volevo.

Ammesso che la proposta fosse arrivata, perché non ero affatto sicuro che qualcuno fosse interessato a me.

Era passata un'ora e mezza da quando eravamo arrivati al pronto soccorso e finalmente un infermiere chiamò Destiny dentro uno degli ambulatori. La aiutai a zoppicare dentro e mi lasciarono farle compagnia mentre aspettavamo l'arrivo di un dottore.

Si sedette nel lettino e sembrava agitata. <<Non mi sono mai rotta niente>>, disse guardandomi un po' disperata.

Risi. <<La mia lista invece è molto lunga. Credimi, il peggio è passato>>.

<<Quanto lunga?>>

Mi accomodai in una sedia posta accanto al lettino. <<Parecchio. Mi sono rotto il polso a cinque anni cadendo dalla bicicletta. L'indice della mano destra due volte ed è rimasto pure storto>>, dissi mostrandoglielo. Le strappai un sorrisetto. <<Poi il piede in terza liceo durante un placcaggio>>.

<<Però! Mica male! Un curriculum eccezionale!>>

Sorrisi. <<Puoi scommetterci! E non ti ho detto gli infortuni più assurdi>>.

<<Sono curiosa>>.

La porta alle nostre spalle si aprì ed entrò il dottore subito seguito dall'infermiere che aveva chiamato Destiny dieci minuti prima. <<Buongiorno signorina. Mi dispiace ma il suo ragazzo deve uscire. Può aspettarla qui fuori, sarà da lei in un attimo>>.

Non lo corressi quando pensò fossi il suo ragazzo, mi limitai ad uscire in silenzio. Aspettai pochi minuti prima che Destiny ricomparve saltellando fuori dalla stanza. Andai in suo soccorso e si aggrappò al mio collo.