PROLOGO

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<<Buon giorno a tutti, sono Nicole McCartney e do il benvenuto ai nuovi studenti della Dalton High School. Sono qui per illustrarvi i vari corsi e l'orario delle lezioni, dopodiché faremo un giro per la scuola....>>

Ho sempre odiato l' inizio dell' anno scolastico, il baccano e soprattutto il discorso di inizio anno.
Sono i primi alunni in graduatoria che devono assumersi questo compito.

Lo scorso anno fu la volta di Lizzy Davis, quello prima era toccato a Johnny Hunter, ma quest'anno ce l'avevo fatta, il mio nome era in cima alla classifica e nessuno avrebbe potuto scavalcarmi.

Il mese di Settembre era quello in cui piccoli figli di papà ignari dei propri privilegi, venivano smistati alla Dalton.
Futuro scritto dalla nascita, esistenza programmata per proseguire l'attività famiglia.

Era facile distinguere i più ricchi, viso annoiato e accendino in tasca, pronti per la fase della vita in cui si sarebbero ribellati a regole che avrebbero seguito comunque.

Piccoli membri della classe dirigente del futuro.
Mi divertivo a stringere la mano ai più famosi spaventandoli con frasi del tipo: "Ricordati di me, quando governerai il nostro paese".

Perché se non avessi preso tutto con ironia, avrei rischiato di impazzire o uccidere alcuni di loro.

<<Bene, mi auguro che il vostro primo giorno alla Dalton sia stato interessante, da domani inizieranno le lezioni quindi tenete bene a mente l'orario. A presto!>>

Aspettai che anche l'ultimo di quei nanetti viziati uscisse dall'edificio prima di raggiungere il mio gruppo.

Brooke, Alex, Brent, Kayla e il suo ragazzo Ryan.
Il gruppo più ambito della scuola, in loro compagnia si aveva l'impressione di trovarsi costantemente sotto i riflettori.

<<Ecco la nostra professoressa>> fischió uno di loro.

<<È stato stressante.>> brontolai poggiandomi stancamente alla parete esterna dell'edificio.

<<Beh era quello che volevi no? Sei la prima in graduatoria, cazzo!>>

<<Diciamo che il compito delle presentazioni è l'effetto collaterale dell'essere prima in classifica.>>

<<Immagino tu non venga con noi da Alex, vero?>>

<<Non perdete tempo, sapete già la risposta.>>

Feci finta di non accorgermi della loro solita invadente ironia scappando dall'edificio alla velocità della luce.

Con l'inizio della scuola arrivava anche l'inizio delle mie continue balle.

Se dovessi raccontare a qualcuno la mia storia, come premessa direi che mi considero una codarda, d'altronde, è questo il modo più adatto per descrivere chi nasconde se stesso.

Ma credo fosse naturale, per chi come me non era mai all'altezza delle aspettative.

Mi sono sempre chiesta come fosse venuto in mente al preside di ammettere una ragazza di Brooklyn alla Dalton High School quando ricordo benissimo di aver mandato la richiesta d'iscrizione senza pensarci, dando per certo di non avere possibilità di accedere al corso di studi.

Ancora oggi, dopo anni, non saprei dire se l'essere stata ammessa fosse stata una fortuna o una maledizione dato che presto capii che se il mio obbiettivo era quello di integrarmi, non avrei mai potuto essere me stessa.

Senza pensarci troppo iniziai a nascondere tutto ciò che riguardava la mia persona, ritrovandomi oggi, a diciassette anni, a dover tenere la mia vita privata separata dall' ambiente scolastico.

•I'M A DISASTER•Where stories live. Discover now