Dichiarazioni di propria volontà (o con la forza)

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CITTÀ DI VETRO - Epilogo "Nel cielo, tra le stelle"

«Mi hanno chiesto di restare ad Alicante per rappresentare i licantropi nel Consiglio» disse Luke. «Ho risposto che gli avrei fatto sapere stasera.»
«Ma non potrebbe farlo qualcun altro? Uno dei capi-branco di Idris?»
«Io sono l'unico capobranco a essere stato uno Shadowhunter. È per questo che vogliono me.» Sospirò. «Sono stato io a dare inizio a tutto questo, Jocelyn. Dovrei restare e portare a termine l'opera.»
Ci fu un breve silenzio. «Se è questo che senti, allora devi restare» disse alla fine Jocelyn, ma la sua voce sembrava piuttosto incerta.
«Dovrò vendere la libreria, sistemare i miei affari.» La voce di Luke era burbera. «Non è che mi trasferirò di punto in bianco.»
«Posso occuparmene io, dopo tutto quello che hai fatto.» Jocelyn sembrava non avere abbastanza energia per mantenere un tono vivace. La sua voce sfumò in un silenzio che si prolungò a lungo, tanto che Clary pensò di fare un colpo di tosse ed entrare nel salotto per rivelare la sua presenza.
Un attimo dopo fu contenta di non averlo fatto. «Senti » iniziò a dire Luke. «Volevo dirtelo da tanto tempo, ma non l'ho mai fatto. Sapevo che non sarebbe servito a niente, anche dicendolo, per via di quello che sono. Tu non hai mai voluto che tutto questo entrasse nella vita di Clary. Ma ora che Clary sa, immagino che non faccia più molta differenza. E posso anche dirtelo. Io ti amo, Jocelyn. Sono vent'anni che ti amo.» Tacque. Clary si sforzò di sentire la risposta di sua madre, ma non ci fu alcuna risposta. Alla fine Luke parlò di nuovo, con la voce grave. «Devo tornare al Consiglio per dire che resterò. Non riprenderò più l'argomento. Ma mi sento meglio per avertelo detto, dopo tutto questo tempo, e mi basta.»
Clary si appiattì contro il muro, mentre Luke, a testa bassa, usciva a grandi passi dal salotto. Le passò accanto apparentemente senza vederla e spalancò la porta d'ingresso. Rimase sulla soglia un momento, accecato dalla luce del sole che si rifletteva sull'acqua del canale. E subito dopo sparì. La porta si chiuse alle sue spalle con un tonfo.
Clary rimase dov'era, la schiena contro il muro. Era terribilmente triste per Luke e terribilmente triste anche per sua madre. Dunque, Jocelyn non amava veramente Luke, e forse non avrebbe mai potuto amarlo. Era esattamente la stessa situazione di Clary e Simon, solo che Clary non vedeva alcuna possibilità che Luke e sua madre potessero riaggiustare le cose tra loro. Non se Luke decideva di restare a Idris. Le lacrime le punsero gli occhi. Stava per entrare nel salotto, quando sentì aprirsi la porta della cucina e udì un'altra voce, stanca e un po' rassegnata. Amatis.
«Scusami, ho sentito tutto, involontariamente. Ma sono contenta che Lucian resti qui» disse Amatis. «Non solo perché sarà vicino a me, ma perché in questo modo avrà una possibilità di dimenticare te.
La voce di Jocelyn era sulle difensive.»«Amatis...»
«Jocelyn» continuò Amatis «se tu non lo ami, dovresti lasciarlo perdere.»
Jocelyn rimase in silenzio. Clary desiderò di poter vedere la sua espressione. Era triste? Arrabbiata? Rassegnata?
Amatis trasalì. « A meno che... Tu lo ami?»
«Amatis, non posso...»»
«Tu lo ami! Tu lo ami!» Ci fu un suono secco, come se Amatis avesse battuto le mani. «Lo sapevo che lo amavi! L'ho sempre saputo!»
«Non importa.» La voce di Jocelyn era stanca. «Non sarebbe corretto nei confronti di Luke.»
«Non voglio nemmeno sentirlo.» Ci fu un fruscio, un suono di protesta di Jocelyn. Clary si chiese se Amatis avesse preso sua madre per le spalle. «Se lo ami, adesso glielo vai a dire. Adesso, subito, prima che arrivi al Consiglio.»
«Ma loro vogliono lui come membro del Consiglio! E lui vuole...»
«L'unica cosa che Lucian vuole» disse Amatis con fermezza «sei tu. Tu e Clary. È tutto quello che ha sempre voluto. Ora, vai!»
Prima che Clary potesse allontanarsi, Jocelyn si precipitò nel corridoio. Corse alla porta e... vide Clary, appiattita contro il muro. Si fermò, con la bocca aperta per la sorpresa.
«Clary!» Cercò di dare un tono allegro e vivace alla sua voce, ma fallì miseramente. «Non sapevo che fossi qui.»
Clary si staccò dal muro, afferrò il pomolo della porta e la spalancò. La luce brillante del sole invase l'ingresso. Jocelyn si fermò nella luce feroce, battendo le palpebre, con gli occhi fissi sulla figlia.
«Se non rincorri subito Luke» disse Clary, scandendo bene le parole «io ti uccido con le mie mani.»
Per un momento Jocelyn sembrò attonita. Poi sorrise. «Be'» disse «se la metti in questi termini...»
Un attimo dopo era fuori e correva lungo il sentiero di fianco al canale che portava verso la Sala degli Accordi

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