Rituale di bellezza mattutino

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CITTÀ DI CENERE - cap.14 "Senza paura"

Quando Clary si svegliò, vide la luce riversarsi dalle finestre e sentì un dolore acuto alla guancia sinistra. Rotolando su un fianco, vide che si era addormentata sul blocco da disegno e che un angolo le si era conficcato nella pelle. Aveva anche lasciato cadere la penna sul piumone e sulla stoffa si spandeva una macchia nera. Si mise a sedere con un gemito, si strofinò la guancia con aria afflitta e andò a farsi una doccia.
Nel bagno c'erano tracce evidenti delle operazioni della notte appena trascorsa: abiti insanguinati ficcati nel cestino dei rifiuti e una macchia di sangue secco nel lavandino. Rabbrividendo, Clary si infilò nella doccia con un flacone di bagnoschiuma al pompelmo, decisa a strofinare via le sensazioni di disagio che persistevano in lei.
Poi, avvolta in uno degli accappatoi di Luke e con un asciugamano intorno ai capelli bagnati, aprì la porta del bagno e trovò Magnus appostato lì davanti, con i suoi capelli cosparsi di glitter schiacciati da un lato e un asciugamano stretto in una mano. «Perché le femmine c'impiegano tanto a fare la doccia?» chiese. «Ragazze mortali, Cacciatrici, stregoni donna... siete tutte uguali. Mi sono fatto vecchio a forza di aspettare qui fuori.»
Clary si fece da parte per lasciarlo passare. «Quanti anni hai, a proposito?» chiese incuriosita.
Magnus le fece l'occhiolino. «Ero già nato quando il Mar Morto era solo un lago che si sentiva poco bene.»
Clary alzò gli occhi al cielo.
Magnus la scacciò con un gesto. «E adesso muovi il sederino. Devo assolutamente entrare lì dentro. Ho i capelli che sono un disastro
«Non usare tutto il mio bagnoschiuma, mi costa un occhio» gli disse Clary.

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