Occhi da gatto

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CITTÀ DI VETRO - cap.4 "Il diurno"

Un raggio di intensa luce gialla tagliò il giardino all'improvviso. Alec alzò gli occhi e vide Isabelle incorniciata nella porta aperta. Era solo una sagoma in controluce, ma dalle mani sui fianchi si capiva che era irritata. «Che diavolo ci fate, voi due, là fuori?» esclamò. «Qui ci stavamo tutti chiedendo dove eravate finiti.»
Alec tornò a rivolgersi al suo amico. «Jace...»
Ma Jace, alzandosi in piedi, ignorò la mano tesa di Alec. «Sarà meglio per te che le tue idee sul Conclave siano giuste» fu tutto quello che disse.
Alec rimase a guardare Jace che rientrava in casa a grandi passi. Non richiesta, la voce di Simon gli tornò alla mente. Ora mi chiedo di continuo se si può tornare indietro, dopo una cosa simile. Se potremo di nuovo essere amici o se quello che avevamo è andato in frantumi. Non per causa sua, ma mia.
La porta si richiuse, lasciando Alec da solo nel giardino semibuio. Chiuse gli occhi per un momento e gli apparve dietro le palpebre l'immagine di un volto. Non di Jace, per una volta. Gli occhi di quel viso erano verdi, con la pupilla a fessura. Occhi da gatto.

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