60. Un passo in più verso il futuro

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«Belle, ma è fantastico! Non puoi rinunciare a questa possibilità, hai accettato?» chiese mia madre entusiasta per la notizia del concorso e non potevo darle torto, perché mi ci volevo aggrappare anch'io a quella piccola speranza che mi si era presentata.

«In realtà non avevo molta scelta, Michaela mi ha iscritta a mia insaputa. Ci saranno tantissimi partecipanti e probabilmente non mi noteranno nemmeno...» risposi cercando di non creare troppe aspettative in mia madre, ma una parte di me non vedeva l'ora di iniziare a realizzare l'abito da presentare al contest.

Potevo finalmente mostrare le mie capacità sul web, quell'immenso angolo di mondo dove avrei voluto far crescere il mio progetto.

«Tesoro, cerca di non svalutarti. Vedrai che il tuo abito farà colpo sui giudici!»

«In realtà non ci saranno dei giudici veri e propri a decretare i trenta semifinalisti, ma bensì saranno gli utenti del web a decidere quali modelli meritano la vittoria. Sono agitatissima, mamma, ci sono già un centinaio di iscritti» appurai leggermente spaventata; quella giornata era partita con il piede sbagliato, l'episodio accaduto con Miss Finezza mi aveva demoralizzata, ma non mi sarei arresa, si trattava di ciò che amavo fare.

«Va bene, ma tu promettimi che farai di tutto per passare alla seconda fase!»

Sorrisi, non potevo deluderla, c'erano tante cose in ballo e non era il momento giusto per lasciarmi sopraffare dalla negatività.

«D'accordo, promesso! Ti voglio bene» pronunciai infine.

«Te ne voglio anch'io. Se tua nonna fosse qui con noi, sono sicura che sarebbe fiera della sua nipotina.»

«Mamma...» La mia voce tremò per l'emozione, attraversò l'apparecchio acustico e percepii mia madre sospirare. Nonna Mary mancava a entrambe. Lei era stata la mia prima sostenitrice e mi aveva spronata fin da bambina, non era facile vivere senza di lei ma, ovunque si trovasse, in qualche modo potevo sentire il suo amore.

Poco dopo chiudemmo la chiamata, Mathieu mi stava osservando già da una buona decina di minuti poggiato allo stipite della porta.

«Dai, entra, non restare lì impalato!» lo esortai imbarazzata dal suo sguardo.

«Mi piace osservarti da lontano, anche se in effetti da vicino sei molto più carina» specificò, sedendosi accanto a me sul letto. I suoi occhi percorsero ogni linea del mio volto e si soffermarono sulle mie labbra.

«Puoi evitare di guardarmi così?» implorai, percependo il rossore del mio viso aumentare a vista d'occhio.

«Quanto siamo timide...»

Scossi la testa e mi concentrai su quello che stavo per dirgli.

«Parteciperò a un contest sul web.» Meglio andare dritta al punto.

«Avevo intuito qualcosa dalla chiamata, ma come si svolgerà?»

Si distese con nonchalance sul mio letto, e nel farlo continuò a tenere lo sguardo puntato su di me.

«È un'iniziativa indetta da tre famose case di moda, permetterà agli stilisti emergenti di farsi conoscere. Ci saranno tre fasi e la prima prevede la creazione di un abito ispirato a un genere letterario: il fantascientifico. A proposito, dovrò documentarmi! Tornando al regolamento, gli abiti che riceveranno più like, su Instagram, passeranno alla seconda fase, costituita da trenta semifinalisti. Ancora non sappiamo nulla sullo step successivo, ma pare che i premi siano parecchio vantaggiosi ed è un buon modo per riscattare la reputazione della sartoria.»

«Interessante come contest, ma la sartoria che c'entra? Pensavo volessi partecipare con il tuo brand» domandò curioso.

«L'obiettivo principale sarebbe quello, ma la mia iscrizione al concorso servirà anche a un altro scopo...»

La Ragazza che cuciva sogniWhere stories live. Discover now