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Apro la portiera dell'auto della polizia e poso, dopo tanto tempo, il piede sulla mia vecchia terra, sulla mia vecchia città: Brooklyn. Ho imparato ad amare questo posto e le persone che ci abitano. Sembra passata un'eternità da quando sono tornata, quando in realtà è passato solo un giorno.

Trattengo le lacrime di gioia e scendo lentamente, con precauzione, ricevendo già le prime occhiate dagli studenti che iniziano a bisbigliare tra loro. Guardo indietro e trovo il sorriso incoraggiante di Asher, ammanettato e seduto nei sedili posteriori. 

Non appena siamo tornati è stato portato, ovviamente, in una cella momentanea al centro di polizia. Gli hanno concesso un processo, e qualche passeggero dell'aereo ha anche accettato da fargli da testimone. Mi ha accompagnato, ma lui non verrà dato che deve andare in tribunale. A quanto pare ha un incontro con l'avvocato assunto, e l'unico luogo in cui potersi incontrare è quel posto, poiché sorvegliato.

È tenuto sotto controllo da dei vigli al momento, ma ciò che più mi preoccupa è il suo sguardo assente. Non vuole darlo a vedere, ma ho imparato a conoscerlo.

Cammino a sguardo basso ed entro a scuola sotto gli occhi di tutti che mi guardano stupiti. Bisbigliano e mi osservano, non sapendo davvero i guai che io e Asher abbiamo dovuto passare. La notizia in poco tempo è finita sui giornali, e questo ha ricavato una reazione poco positiva da parte di Asher.

Vengo scaraventata a terra da un peso piuttosto... pesante.
Provo a capirci qualcosa e quando ho la possibilità di respirare e rialzarmi mi accorgo che davanti ho Abby ed Allyson. Hanno le lacrime agli occhi, come me. Sono state le uniche ad avvicinarsi, il resto della gente è restata al suo posto, a parlare di me a bassa voce. 

Non mi importa quello che dicono, non mi importa nemmeno del loro dispiacere, se lo provano. Le mie vere amiche sono qui, davanti a me, e piangono per me. Ci guardiamo, poi Allyson fa un passo verso di me, e io penso che voglia abbracciarmi di nuovo, ma mi dà uno schiaffo ben assestato.

Porto una mano sulla guancia colpita, con la bocca spalancata, sapendo che avrò il segno delle sue dita sulla pelle per un bel po' di tempo.

"Ahia!" esclamo dolorante massaggiandomi il lato destro del viso.

"Te lo meriti!" urla spazientita.

Me ne sto in silenzio perché ha assolutamente ragione. Ally e Abby sanno certamente la storia, dato che si è sparsa ovunque, ma non sapranno mai la vera storia.

Mi dispiace un sacco aver fatto quello che ho dovuto fare, non è stato giusto lasciarle lì, confuse dalla mia sparizione.

"Ally ha ragione, ci hai fatte preoccupare tantissimo! Non puoi riapparire così come se non fosse successo niente!" mi sgrida colma di rabbia Abby.

Giungo le mani e le guardo con fare innocente. Non racconterò loro niente, perché quello che ho vissuto è stato tra me e Asher. Solo perché le nostre facce sono sui dei pezzi di carta, non oserò mai spifferare tutto. 

"Ragazze, credetemi. È stato più complicato di ciò che pensate. Potete perdonarmi?"

Proprio ora mi tornano in mente Logan e Hudson. Avranno ricevuto la notizia? Sono tornati a Brooklyn?

Allyson e Abygal si scambiano uno sguardo complice.

"Perdonarti? Non devi scusarti per nulla! Chissà tutte le cose brutte che avrai subito in questi mesi!" Abby mi da un altro abbraccio.

"Condivido a pieno", fa Allyson. "Sei già famosa sui giornali, hanno già sparso la notizia del padre di Asher... Mi dispiace così tanto per lui..."

Annuisco fievole. Per ora non ci voglio pensare, lascerò che i problemi riaffiorino domani, adesso li voglio solo dimenticare. Penso anche, sul momento, di rispondere con acidità ad Allyson. Mi dico che non ha fatto niente di male, ed effettivamente è così, ma per dispiacersi deve conoscere.

Mr. Bad BoyWhere stories live. Discover now