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Questa mattina mi sono svegliata parecchio presto, d'altronde come mia solita abitudine.

Stranamente, però, sono di buon umore. Scendo le scale fino ad arrivare in soggiorno.

Mia madre sta ancora dormendo, così senza fare rumore prendo una mela dal frigorifero e ne addento un pezzo.

Verso un po' d'acqua nel bicchiere e la scolo velocemente. Avvicinandomi alla porta recupero il mio zaino, mettendolo su una spalla.

Esco di casa silenziosamente e ammiro per un po' di tempo il calmo paesaggio che la mattina mi offre.

A volte c'è così tanto silenzio che mi spavento che siano tutti morti.

È proprio il suono di un clacson a rompere la quiete e a farmi saltare in aria.

Una macchina nera mi passa accanto lentamente. Il finestrino si abbassa, rivelando uno degli amici di Asher.

"Ehi, sei in ritardo. Hai bisogno di un passaggio?" chiede gentilmente Cole sporgendosi.

Un sorriso si fa spazio sul suo volto e quei occhiali da sole gli conferiscono un aspetto particolarmente bello.

"Da quando in qua mi offri un passaggio? E poi no, grazie, ma preferisco farmi una camminata."

"Vuoi che ti faccia l'invito a nozze?" ridacchia.

"Non mi dispiacerebbe", ammetto raggiungendo lo sportello del passeggero.

A dirla tutta oggi mi seccava camminare, e l'arrivo di Cole è stato parecchio apprezzato.

Apro la portiera della macchina e mi godo il fresco dell'aria condizionata, che mi rilassa.

Non conoscendo bene Cole, non ho nessun argomento di cui parlare, e il suo silenzio non mi aiuta.

Anzi, mi mette parecchio in imbarazzo. Lo osservo di sottecchi mentre tiene le mani sul volante e guida tranquillo, ammiccando ogni tanto a qualche ragazza che sicuramene conosce.

Il mutismo, in certe situazioni, è qualcosa che ho sempre odiato.

Non sai mai cosa fare e specialmente dire, e sei costretto a fissare quella persona cercando in ogni modo di evitare il disagio.

"Perché mi offri un passaggio?" domando tenendo lo sguardo fisso fuori dal finestrino.

È strano che un tipo come lui mi faccia questo favore.

Non metto in dubbio che possa rivelarsi uno gentile, ma alla vista non mi appare persona di questo genere.

"Sembri simpatica", risponde soltanto.

Stento a crederci, perché le uniche persone che mi abbiano mai detto una cosa del genere sono mia madre e Hudson.

Dato che non mi ha quasi mai rivolto la parola, dubito che adesso gli stia pure simpatica.

Annuisco e sospiro, chiudendo per un attimo gli occhi e lasciando che il vento mi scompigli i capelli.

Meglio non dire niente e credergli. Poco tempo più tardi mi accorgo che siamo già arrivati nel parcheggio della scuola.

"Bene, donzella", dice Cole, "eccoci a destinazione."

Lo fulmino con lo sguardo, trattenendo però una risata ed esco dalla macchina.

Vengo subito raggiunta da Cole, che continua a starmi dietro. Alzo gli occhi al cielo, infastidita, e osservo i molti studenti che bisbigliano tra di loro guardandoci.

Mi giro verso il ragazzo a pugni stretti.

"Che cosa vuoi? Perché mi segui?" sbotto.

"Asher mi ha detto di tenerti d'occhio durante la sua assenza", risponde con un falso sorriso, stringendomi con un braccio la vita.

Mr. Bad BoyWhere stories live. Discover now