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"Ma quanto ci vuole?" chiedo frustata.

Rigiro tra le mani la bottiglietta d'acqua che per noia ho comprato al bar. Fra poco giuro di alzarmi e andare a prendermene un'altra.

"Rilassati, Dover" Asher mette le mani dietro la nuca e si lascia cadere sullo schienale della sedia.

Faccio comparire in viso una smorfia disgustata. Posso dire di aver ereditato la nausea della sporcizia degli gli oggetti pubblici da mia madre.

Riluttante devo per forza subirmi la vista di Asher che se ne sta stravaccato sulla sedia dell'aeroporto.

Osservo i biglietti. "Ma siamo qui da tantissimo tempo! Siamo in ritardo di almeno 2 ore. Ma come lavorano qui?" erompo irritata.

L'aero ha avuto un contrattempo e ha dovuto atterrare in un aeroporto vicino.

"Dormi, chiudi gli occhi, sogna le pecore. Non è difficile", borboglia socchiudendo gli occhi.

"Dormire? In questo posto? Che ne sai cosa potrebbe succedere? Se arrivasse un ladro?"

Torna a guardarmi e si raddrizza sullo schienale. Il brusio della gente fa arrivare il suono della voce di Asher più lontana da me.

"Un ladro? Ti agiti troppo, sei una rottura."

Con la mia agitazione attiro l'attenzione di un bambino piccolo che si mette a ridere guardandomi.

"Una rottura? Sono realista, Asher", controbatto.

Lui ridacchia e porta il peso verso destra per via di una signora anziana che stava per sbavargli sopra.

L'altoparlante mette fine ai dibattiti. "Attenzione, prego. I passeggeri del volo Manhattan-Detroit sono pregati di raggiungere il ponte sette."

Mi alzo con un grande balzo e per poco non mi metto ad urlare dalla gioia.

Le gambe mi formicolano, perciò salto alcune volte sul posto per alleviare il fastidio.

"Finalmente!" esulto. Asher prende la sua valigia e io la mia, così insieme ci dirigiamo al ponte indicato.

"Biglietti, prego", richiede la signora a una coppia di passeggeri.

Mentre aspetto il nostro turno mi guardo un po' attorno, fin quando i miei occhi non cadono su una persona che non vorrei mai aver visto in questo posto.

Tutto smette di funzionare attorno a me, mi sento come se fossi intrappolata in una bolla del tempo, dove l'unica cosa che effettivamente funzioni è il mio cervello.

E in questo momento la mia testa mi sta dicendo di fare qualcosa al più presto. Il mio cuore batte forte e temo di stare iniziando a sudare.

Guardo per un altro attimo mio fratello, poi deglutisco con forza e afferro il tessuto della maglietta di Asher.

Ci accovacciamo e confondiamo grazie alla gente in coda. La tensione è alle stelle, per me, e vedere Logan qui mi fa un gran male.

"Che ti prende?" trilla Asher.

"Mio fratello Logan. Lui è qui!" sussurro nonostante non c'è ne sia il bisogno.

Asher si mette sull'attenti. "Cazzo. Che ci fa qui?"

"Non lo so!" Guardo un'altra volta Logan. "Fatto sta che se ci scopre sono morta!"

"Rilassati, non ci vedrà", mi rassicura lui.

E sono proprio quelle parole a farmi perdere la speranza che possa andare come ha detto.

Gli occhi di mio fratello si incastrano con i miei, facendomi trattenere il fiato. Oddio. Logan si alza di scatto dalla sedia, aguzzando la vista.

Mr. Bad BoyWhere stories live. Discover now