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Non riesco a smettere di pensare a quando i genitori di Luke sapranno che loro figlio è... Lui ha degli amici che gli vogliono bene? E i suoi amici verranno mai a conoscenza dell'accaduto? Sicuramente sì, se Luke non si facesse vedere da tanto, di sicuro farebbe salire qualche dubbio a qualcuno. 

La mia anima non è per niente in pace e l'idea del suo copro steso a terra mi fa venire il voltastomaco. Nessuno merita una morte così, e udire il suo respiro cessare, davanti ai miei occhi... Era un ragazzo pieno di vita, ne sono sicura. Non volevo che gli succedesse questo, e fa ancor più male aver sentito come sue ultime parole di voler vedere Camilla. 

Non l'avrei coinvolto se me ne fossi stata ferma e avessi creduto alle stronzate di Asher. Ora, che quel povero ragazzo abbia una vita migliore di come l'avrebbe avuta qui, e che possa perdonarmi per l'errore più grande che abbia mai fatto. Mi dispiace, mi dispiace così tanto...

In quanto ad Asher, non so dove sia, e non so dove sono nemmeno io. Sto camminando da molto tempo, in giro per Detroit, ma non so dove andare per la notte. Non so cosa provo, se rabbia o tristezza, se non entrambi, e il silenzio per le strade non fa altro che aumentare le voci nella mia testa.

"Era mio fratello!" urlo al nulla.

"Mio fratello..." ripeto in un sussurro.

È tutta una tale confusione, non riesco a capire più niente, il panico mi assale quasi sempre e forse sono pazza davvero.
Si, sicuro. Sto impazzendo. Voglio tornare a casa, voglio vivere la mia vita, smettere far parte di tutto questo casino, risolvere e tornare a casa. La mia coscienza se la sta prendendo con me, dicendo che sono solo un'egoista ad aver mollato Asher lì, con un occhio nero, e che la sua è solo una maschera. Mi ha detto quelle cose per ferirmi? Non avrebbe potuto chiedermi scusa?

Diavolo se lo so che è una persona con dei sentimenti. E, diamine, se so che crollerebbe senza nessuno. Io però ci ho provato, si che ci ho provato. Ho provato ad aiutarlo, a capirlo, mi sono preoccupata di come stesse in ogni situazione. Ma di me? Non ho pensato a me nemmeno per un secondo, sono sempre stata con lui, l'ho sostenuto sempre. E ora basta, mi sono stancata di essere l'oggetto di turno.

D'un tratto vengo agguantata da un braccio e non posso far altro se non girarmi e vedere chi sia. Quando i miei occhi identificano i due individui, sono sicura che il mio cuore abbia smesso di pompare. Anzi, no, sta galoppando nel petto per la troppa felicità e confusione.

"Logan? Hudson?" Pronuncio i loro nomi interdetta. Cosa ci fanno qui? Come mi hanno trovata?

Logan non aspetta un secondo di più. Mi stringe forte a lui, alzandomi da terra e soffocandomi contro il suo petto ricoperto da un'ampia felpa militare. A prima vista mi è sembrato che avesse i capelli un po' più lunghi e la lieve barba fatta più evidente. 

Il suo buon profumo mi permette di immaginarmi a casa, con lui e me sotto le coperte, lui che mi racconta della sua partita con occhi sognanti, lui che mi confida di voler diventare il più grande giocatore di football, lui che mi parla dei suoi sogni e lui, che mi dice di volerli realizzare con me.

Non riesco a descrivere quanto mi sia mancato, e ad averlo qui (un'altra sensazione che mi è difficile da spiegare, perché la confusione è tale da mandarmi in tilt il cervello) mi si riempie il cuore di una gioia familiare e immutabile, ogni qualvolta in sua presenza.

"Mi sei mancata così tanto..." sussurra stringendomi ancora di più.

Non posso che essere più contenta. È la parola più bella e rassicurante che abbia sentito in queste settimane.

"Mi dispiace, Logan..." 

Lascio che le lacrime mi scorrano sulle guance, che si arrossano. Mi merito di piangere, adesso, poiché le azioni dei giorni scorsi mi hanno portato a realizzare che i miei movimenti, le mie decisioni, le mie rassicurazioni per i miei amici, sono stati degli sbagli. Quello che ho fatto non è stata altro che un'assurdità. Pura e incredibile assurdità.

Mr. Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora