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"Ashley..."

"Stai zitto."

Asher smette di camminare. "Tu non mi dici di stare zitto."

Mi metto a ridere e gli vengo incontro, dandogli uno spintone. 

"Te lo dico eccome. Stronzo, egoista... Sei solo un egoista, ecco cosa sei! Domani me ne torno a casa e tu non dovrai mai più osare rivolgermi la parola!" urlo.

La luna è oscurata dalle nuvole, ma un fascio di luce prende in pieno viso Asher, che nel frattempo sta serrando la mascella. "L'ho fatto per noi!" grida.

Non lo sto a sentire e lo lascio indietro, camminando fino a raggiungere la strada. "Luke è morto, cazzo!" dico quando Asher mi ferma. "Potevamo..."

Lui mi interrompe.

 "Potevamo cosa? Aiutarlo?"

Si mette a ridere con amarezza. "Non c'era niente che potessimo fare! E questa è colpa tua!" Sentirlo pronunciare da lui è tutt'altro effetto. So bene che è colpa mia, ma avrei preferito che non me lo dicesse.

"No, è colpa tua che mi hai mentito! Potevi dirmi la verità, invece hai continuato a dirmi bugie. Bugie, bugie e altre bugie! Forse ti avrei perdonato, ti avrei perfino ascoltato. Ma questo... questo è esagerato. Sei dannatamente malato. Perché non ti fai curare da qualcuno? È sequestro di persona e hai osato anche portarmi via dalla mia famiglia. Come diavolo ragioni? Ti è importato solo di te stesso, come sempre. Brutto egoista! Dovrei trovarmi a casa.... Dio, quanto sono stupida. Perché ho accettato? Ma che mi è saltato in testa?"

Asher mi osserva sconcertato, non fiatando.

"Certo, ora ho capito!" esclamo. "Sei tu ad avermi influenzato. Lo hai sempre fatto! Dimmi, cosa mi hai messo nella pelle? Un microchip? Un qualcosa di assurdo per farmi eseguire i tuoi ordini? Sapevi benissimo che mi sarei fidata di te, sapevi pure che non avevo mai smesso di sperare che tu tornassi da me. Ma perché mi caccio sempre in queste situazione con gente come te? Perché non potevo avere un amico normale? Perché sono ancora qui a discutere di quanto io ti odi? Si, esatto, hai sentito! Io ti detesto con tutta me stessa! Egoista del cazzo!" concludo. 

Da Asher ne ricavo solo una risata divertita. Lo scruto confusa. Cos'ha da ridere? Dovrebbe solo andarsene all'inferno e marcire nel modo peggiore in base a tutte le colpe commesse.

"Anch'io ti odio", ammette, ma il tono usato è tagliente, derisorio, distaccato. 

"E sai cosa? Perché non finire con bellezza? Il tuo caro fratellino defunto... l'ho ucciso io."

Passa un'infinità di tempo nel quale rischio di non trovare più ossigeno. Il mondo mi è letteralmente crollato sulle spalle, il peso è aggravato dalle altre delusioni e paure, e sono di nuovo io, da sola. 

È così che deve sempre andare a finire, vero? è un tradimento, un continuo loop. Non piango, ne ho abbastanza dei pianti. Faccio solo quello che ho sempre dovuto fare. 

Con solo qualche passo sono davanti Asher, e senza pensarci un attimo gli tiro un pugno in faccia. Lo sento sussultare e un attimo dopo portare la mano sull'occhio nero che gli ho fatto. Ma se pensa che è finita qui, si sbaglia di grosso. Alzo una gamba e lo colpisco tra le gambe.

"Cazzo!" sbraita lui inginocchiandosi. 

Sorrido compiaciuta e gli mostro il dito medio, allontanandomi definitivamente. 

Non ho bisogno delle sue minacce, e per quanto faccia male quell'ammissione, devo sopportare. Io sopporto sempre e lo farò ancora, ma almeno mi sono tolta uno sfizio, oggi. Prenderò il mio gesto come una vendetta per Colton, e farò molto di peggio se necessario.

Mr. Bad BoyWhere stories live. Discover now