capitolo 32

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Lo scatolone dell'albero di natale è nuovo di zecca, evidentemente l'hanno appena acquistato, perché ho notato che è diverso da quello della foto che c'è nel salotto, dove ritrae l'intera famiglia.

Devin sta sistemando il letto che abbiamo disfatto con annesso le lenzuola che erano sporche di sperma, scopiamo come i conigli, aveva ragione Tom quando ci aveva additato con questo soprannome. Evan invece sta tentando di avvitare il piede dell'albero.

"possibile mai che non sai girare due vite?" mi abbasso alla sua altezza restando fermo, notando la sua disapprovazione, non lo sto aiutando e questo gli urta il sistema nervoso.

"visto che sei così intelligente ed esperto, vieni tu fammi vedere cosa riesci a fare" si alza e mi da il giravite.

"togliti ti faccio vedere io come si fa coglione."

"fino a prova contraria questo coglione ti fa godere come un assatanato di cazzo, il coglione ti fa vedere le stelle, questo coglione.."

" ora basta ho capito che sei un coglione dotato" provo a girare le vite, ma niente.

"allora hai fatto?"

"no, non sono queste le vite, vedi se c'è ne sono altre nello scatolo"

"non c'è nulla altrimenti lo avrei fatto prima, coglione alzati, ci riprovo io"

"voi non fate nulla, date a me ci provo io" interviene Devin, lo accarezzo sulle braccia e lui mi da un bacio, mi toglie il giravite dalle mani e si abbassa a 90 per terra. Guardo il suo sedere sodo che si abbassa ad ogni movimento, guardo Evan e sta prendendo i pezzi dallo scatolo, cavolo solo io sto pensando di voler fottere quel culo?.

"fatto, avevate sbagliato ad inserire le vite al posto giusto"

"Adam che ne dici di smettere di guardare il culo di Devin e mi aiuti ad aprire i rami dell'albero?" mi tocco il pacco per alleviare il dolore che si è creato al pacco, la visione del culo di Devin me l'ha fatto indurire.

Mentre io e Evan apriamo i rami, Devin prende gli scatoloni con gli addobbi dallo stanzino, i suoi bicipiti contratti dal peso degli scatoli mi fanno venire l'acquolina in bocca. I suoi addominali scolpiti come una statua greca sono abbronzati e alcune gocce di sudore gli solcano il petto scendendo sempre più giù verso quella 'V' che ogni qual volta che la guardo mi fa impazzire ed eccitarmi a dismisura.

"Adam, smettila" mi rimprovera Evan, è geloso marcio.

"non stavo facendo nulla, mi chiedevo come mai la pelle di Devin è abbronzata?" mento.

"si certo, come i cani volano" lo guardo, il suo sorriso malizioso mi fa contrarre tutto, ha capito che ho un grosso problema visto come guarda la mia patta dei pantaloni. Sono propenso a lasciare tutto per terra e chiudermi in quella dannata stanza e farmi sbattere su quel letto che poco prima Devin ha sistemato.

Devin mi toglie la cima dalle mani che stavo aprendo da ben dieci minuti pieni e la butta dall'altra parte della stanza, facendo cadere il vaso a terra rompendolo in mille pezzi.

"hai rotto il vaso" dice Evan

"è l'ultima cosa che mi preoccupa, amore abbiamo un problemino da risolvere" si lecca le labbra, sfilandomi la maglia.

Evan si avvicina dietro di me e mi porta verso il di dietro del divano, Devin si siede per terra con la schiena a quest'ultimo, mi abbassa la tuta con i boxer e inizia a toccare il mio cazzo, muovendo la mano esperta con decisione, inizia a leccare i miei testicoli prendendo prima l'uno e poi l'altro, stringo le mani allo schienale del divano, nel frattempo che Devin mi ciuccia per bene estraendomi perfino l'anima, Evan mi penetra mantenendomi per i fianchi, riesco a sentire i testicoli che sbattono contro il mio bacino per la forza che Evan ci sta mettendo, gemo oscenamente, tanto i muri sono insonorizzati non ne capisco il motivo ma –ahh.- mi piace –sii- le gambe mi diventano gelatina, un'altra lappata più fondata di Devin e l'ultimo battito di Evan esplodo nella bocca di Devin che succhia fino all'ultima goccia di sperma, Evan si riversa dentro di me e Devin si pulisce con la lingua la sua mano, ero talmente preso dall'eccitazione post-orgasmo che non mi ero reso conto che Devin stava operando da solo. Mi accovaccio ai piedi di Devin e lo bacio con impeto e lussuria, insinuo la lingua assaporando tutto il mio sapore mischiato con il suo.

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