Aprii pigramente gli occhi, disturbata da un rumore ambiguo proveniente dalla porta. Controllai il cellulare con un grugnito e chiusi nuovamente le palpebre. Ma il rumore non cessò.

Mi alzai piuttosto allarmata e lentamente mi avvicinai alla porta, che d'improvviso si spalancò, facendomi sobbalzare per lo spavento, mentre un'ombra faceva capolino dall'ingresso.

«Shiver?» sussurrò l'individuo misterioso.

Mi avvicinai cautamente, scorgendo finalmente il volto dell'intruso. «Colton? Che diavolo ci fai qui?»

«Ti ho portato i biscotti!» esclamò, con voce felice.

«Sono le tre di notte!» lo rimproverai, cercando di mantenere un tono di voce basso per non svegliare Jenna

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«Sono le tre di notte!» lo rimproverai, cercando di mantenere un tono di voce basso per non svegliare Jenna.

«Te li ho sempre portati a quest'ora.» si lamentò lui, mettendo su un adorabile broncio.

«Certo, quando la tua stanza era accanto alla mia e non avevo una coinquilina!»

«Shiver, ma che sta succ...?» borbottò Jenna, svegliandosi a sua volta. «LUI CHI È? E CHE CI FA QUI NEL CUORE DELLA NOTTE?» sbraitò, spalancando gli occhi e coprendosi maggiormente con la trapunta.

«Jenna, lui è Colton, mio fratello.» le spiegai, accendendo la luce e mostrandoglielo.

«Ciao.» biascicò lui, strascicando la a e rivolgendole un sorriso piuttosto buffo.

«Che... Che ci fa lui qui?» domandò lei, osservando timidamente mio fratello.

«Mi ha portato i biscotti.» le spiegai, sospirando profondamente. «E inizio a sospettare che sia anche leggermente ubriaco.»

«Non ssssssono ubriaco.» protestò lui, corrugando le sopracciglia e sporgendo in fuori il labbro superiore.

«Sicuramente non sei sobrio.» grugnii io. «C'è qualcuno che ti possa riaccompagnare al tuo dormitorio?»

«Sssi, Claire e Leonard sono in fondo al corridoio.» rispose lui, poggiandomi un braccio sulle spalle e rivolgendomi un sorriso buffo.

«Si può sapere come hai fatto a ridurti così?» chiesi, addolcendo il tono.

«Eravamo ad una festa.» disse semplicemente, alzando le spalle.

«Meraviglioso.» bofonchiai, cercando di sorreggerlo nonostante fosse dieci centimetri buoni più alto di me.

«Quindi non vuoi i biscotti?» si lamentò lui, facendo di nuovo il broncio.

«Ehi, non ho detto questo.» sorrisi affettuosamente, afferrando il pacchetto viola dei cookies dalle sue mani e poggiandolo sul mio letto.

«Leonard ha guidato fino al centro di Stirling per trovarli.» asserì fieramente, sorridendo ancora.

Il cuore mi si scaldò come mai prima di allora. Avevo perso i miei genitori, ma avevo ancora una famiglia.

«Sei il fratello migliore del mondo, Col.» bisbigliai, stringendolo in un breve abbraccio.

«Devo essere proprio ubriaco. Mi sembra che tu mi stia abbracciando, Shiver.» biascicò lui, stringendomi goffamente.

Io ridacchiai, poi lo presi saldamente sottobraccio. «Su, cerchiamo un modo per farti arrivare al tuo dormitorio senza che ti pianti a faccia in giù in un cespuglio.»

«Come gli struzzi?» domandò lui estasiato.

«Oh santi numi.» bofonchiai io, lanciando un'occhiata alla mia coinquilina. «Scusami, ora lo porto via, giuro.»

«Ci si vede, Janel.» disse Colton, agitando una mano e stampandosi sulla faccia un sorriso buffissimo.

«È Jenna.» lo corresse lei, in un sussurro.

«Quello che hai detto tu.» borbottò lui, seguendomi fuori dalla stanza.

Facemmo qualche passo, poi io lo guardai di traverso e ridacchiai brevemente.

«Col, io ti voglio bene e il tuo è stato un gesto dolcissimo... ma promettimi che non lo farai più.» risi brevemente, rivolgendogli un'occhiata di traverso.

Lui mi guardò a sua volta, mi rivolse un altro sorriso buffo e biascicò: «Te lo prometto, pulce.» lasciandomi un leggero bacio sulla testa.

«Ok, ora basta smancerie, o arriverai a credere che io abbia un lato umano.» scherzai, trascinandolo lentamente lungo il corridoio.

Giunti finalmente alla fine di esso, notai due figure sedute sugli scalini che portavano al piano inferiore: una ragazza, dai lunghi capelli castani, gli occhi chiari e il viso leggermente spigoloso, e un ragazzo, col viso tondo e degli scompigliati ricci biondi.

«Voi dovete essere gli amici di Colton.» esordii timidamente.

«E tu l'amante dei biscotti.» sorrise la ragazza (Claire?!).

«Già.» annuii, arrossendo.

«Deve volerti molto bene. » sentenziò di punto in bianco il ragazzo, indicando mio fratello (ora impegnatissimo a giocare con la cerniera della sua felpa).

«Siamo una famiglia.» dissi semplicemente, sorridendo. «Quindi, vi prego, fate in modo che torni al suo dormitorio sano e salvo.»

«Ma io voglio fare come gli struzzi!» sbraitò mio fratello, mettendo su un broncio degno di un bambino di cinque anni.

«È una lunga storia, non fatemi domande.»

I due lo presero sottobraccio, ridendo di gusto per la sua insolita affermazione.

«Buonanotte, ragazza dei biscotti.» mi salutò la mora, agitando una mano nella mia direzione.

Ero al college da un giorno e mi ero già guadagnata due soprannomi. Quale sarebbe stato il prossimo?

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ok, questo capitolo in realtà era molto più lungo, ma alla fine ho deciso di dividerlo in due parti così che non risultasse troppo pesante. Spero che abbiate apprezzato comunque e che continuerete a seguire la storia. :)

PUBBLICITA': che ne dite di passare a dare un'occhiata alla ff di anninabaru? ve la consiglio :)

love you all,

accolasvoice

Shiver || Michael Cliffordحيث تعيش القصص. اكتشف الآن