Compleanni

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Ci misi un paio di giorni per finire il lavoro. Avevo dipinto accuratamente a mano entrambi i ciondoli che avevo rubato e, quando si erano asciugati, li avevo fatti passare attraverso un filo di cuoio che avevo tagliato e annodato personalmente. Non che fossi brava a fare queste cose, ma non potevo chiedere aiuto a nessuno. Non mi fidavo molto, e non volevo essere in debito con alcuno dei miei compagni. L'unica cosa che avevo chiesto in prestito erano i colori acrilici. Per fortuna il ragazzo che me li aveva prestati non aveva fatto domande. La cosa positiva del fare parte dei Pirati Heart era che avevo imparato ad arrangiarmi: due mesi prima non sapevo fare praticamente niente; adesso, invece, me la cavavo egregiamente. O comunque, se non egregiamente, me la cavavo abbastanza da poter sopravvivere o da avere vestiti puliti da indossare ogni tre giorni, che per me era già tanto.
Chiusi l'enorme libro di anatomia - che mi era stato d'aiuto per pitturare il ciondolo destinato a Law - e misi i miei capolavori nelle rispettive confezioni, che riposi nel solito e fidato cassetto del comodino. Poi, quando fu notte e mi fui assicurata che tutti stessero dormendo, andai sul ponte e richiamai un News Coo. Per fortuna, almeno di notte, ci fermavamo ed emergevamo. Non avrei saputo come spedire il regalo, altrimenti.
Fu strano. Maya mi aveva spiegato giorni prima come si doveva fare. Accesi la torcia e la puntai in cielo, poi premetti il bottone del lumacofono che avevo preso dalla sala macchine per permettergli di emettere le proprie onde radio. I News Coo, mi aveva esplicato la mia amica, avevano un lumacofono portatile sempre con loro. In questo modo, oltre a consegnare i giornali, potevano captare i segnali inviati dalle persone che necessitavano del loro servizio di consegna. Rimasi in piedi sul ponte, a congelare al buio, per almeno mezz'ora. Pregai con tutta me stessa che ci fosse un gabbiano disponibile nella zona e a quell'ora. Ma, soprattutto, sperai che nessun altro avesse intercettato la frequenza. Sarebbe stato spiacevole se ci fosse stato un assalto notturno sul sottomarino da parte di altri pirati, o peggio, da parte della Marina. Mi augurai anche che nessuno della ciurma - specialmente il capitano - avesse udito il rumore che emetteva quel maledetto animale. Non che ce l'avessi con il lumacofono in sé, ma dover fare tutte quelle diavolerie per spedire un pacco mi pareva assurdo, considerato che nel mio mondo bastava chiamare una ditta di spedizioni. Ero persa in queste riflessioni nostalgiche, quando sentii un garrito. Mi spaventai non poco e puntai istantaneamente la torcia in direzione del rumore. Sulla ringhiera, proprio di fronte a me, c'era un News Coo. Girò la testa da un lato e si coprì gli occhi con un'ala, nel tentativo di evitare il bagliore emesso dalla torcia. Imprecai poco elegantemente contro di lui. Fortunatamente, quello sciagurato non capiva cosa gli stessi dicendo. Si vociferava che fossero uccelli intelligenti e che riuscissero a capire e ad eseguire quanto veniva loro ordinato. A prima vista quello che avevo davanti non mi sembrava tanto sveglio, ma non potevo che riporre le mie speranze in lui. Spensi il lumacofono e mi avvicinai al volatile. Gli porsi il secchio con il pesce crudo che avevo rubato in cucina, come mi aveva detto di fare la mia amica. Ultimamente non facevo altro che rubare. Ero diventata una criminale a tutti gli effetti. Aspettai cinque minuti buoni che quel pennuto finisse di ingozzarsi, e quando fu soddisfatto gli impartii gli ordini.
«Devi portare questo pacchetto a Marco "la Fenice"» mi assicurai di scandire bene e lentamente ogni parola. Poi gli misi davanti il giornale con l'avviso di taglia di Marco e indicai la sua foto, sempre come mi aveva detto di fare Maya. L'animale sembrò recepire e io misi nella borsa che aveva al collo tutto il materiale. Emise un verso di approvazione e a quel punto lo salutai con la mano, augurandogli buon viaggio. Lo osservai allontanarsi finché non fu più possibile vederlo. Il giorno dopo avrei puzzato di pesce e avrei dovuto subire l'ira del cuoco, quindi mi auspicavo vivamente che il News Coo riuscisse nella sua impresa.
"Fuori uno" pensai, soddisfatta ma anche un po' in pena. Il regalo sarebbe arrivato alla persona giusta? Sarebbe arrivato in tempo? Gli sarebbe piaciuto? Non lo sapevo, potevo solo aspettare e sperare.
Avevo deciso di regalargli una collana. Il filo era fatto dello spago che avevo precedentemente tagliato ed annodato, mentre il ciondolo era una fenice di cristallo, che avevo dipinto di blu e giallo, i colori dell'uccello leggendario di cui Marco prendeva le sembianze. Speravo che gli sarebbe piaciuta, anche se pitturare ciondoli non era esattamente il mio cavallo di battaglia. Quello di Law, però, mi aveva dato più filo da torcere. Non che me ne stupissi, era così anche nella realtà. Infatti, puntavo più sui biglietti di auguri. Il biglietto che accompagnava il pendente per Marco era semplice e informale.

Lost girl - ONE PIECEWhere stories live. Discover now