마흔.42

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Appena feci di nuovo ritorno dentro casa, dopo aver visto Jooheon allontanarsi, era poco prima dell'ora di cena.
I Bangtan erano ancora tutti li, cosa che stava ad indicare la loro permanenza per tutta la serata a quanto pareva.

Neanche un minuto dopo aver varcato la soglia del dormitorio, guadagnandomi lo sguardo di tutti i presenti puntato addosso, il campanello annunciò l'arrivo di qualcun altro.
Dato che ero la più vicina alla porta, mi girai semplicemente, trovandomi la maniglia davanti, che abbassai, rivelando la figura di Seokjin con Myu al suo fianco.
A vedere la ragazza, un piccolo sorriso sincero mi apparve sulle labbra, e senza nemmeno darle il tempo di entrare, l'abbracciai in segno di saluto.
Non ci conoscevamo da tanto e purtroppo non avevamo mai l'occasione di passare del tempo insieme, ma con lei avevo instaurato sin da subito, un'ottimo rapporto, cosa che faceva alterare un pochino Lin.

Lo scopo della serata, da quanto avevo capito dagli ultimi arrivati, era che essi stessi avevano una cosa importante da comunicarci e che avevano il piacere di fare insieme a tutti noi, dato il rapporto intimo che legava alcuni membri di entrambi i gruppi.

Come avevo messo piede in casa, Mingyu cercò subito di instaurare un contatto visivo, anche fugace, con me, che non gli permisi, come non permisi a Jimin di avvicinarsi a me a più di 10m di distanza.
Era ora di dare un taglio a quella situazione.
In quel momento, avevo solo bisogno di stare vicino al mio migliore amico o a Wonwoo, ma erano entrambi occupati.
Hansol era stranamente in un mondo a parte che chiaccherava fitto con Lin in un angolo di divano, sorridendo radioso come gli avevo visto fare poche volte da quando lo conoscevo, mentre l'altro ragazzo, era troppo stregato e occupato a concentrare ogni sua minima attenzione su Tae, che se lo stava mangiando con gli occhi.
Una delle poche persone che di solito sapevano sempre cosa dire per intavolare un qualsiasi tipo di conversazione, se ne stava in disparte sulla poltrona, messa dal lato opposto del divano, con aria annoiata e sentendosi evidentemente fuori luogo nella propria casa.
"Hei Soon, perché sei qui così da solo?"
"Hei bambina."
Mi salutò, facendomi segno di sedermi vicino a lui sulla poltrona, dove avevamo la nostra posizione tattica per starci tranquillamente entrambi.
Bastava che accavvallassi le mie gambe sopra le sue distese e il gioco era fatto.
Passandomi un braccio sopra le spalle, mi avvicinò a lui per stringermi in un mezzo abbraccio, cosa di cui neccessitavo con estremo bisogno in quel momento.
"Beh, detta sinceramente tra noi..
Neanche a me questi Bangtan vanno a genio.
Sinceramente, l'unica persona con cui potrei andare d'accordo senza fingere che mi stia simpatico, sarebbe Seokjin.
Ma sta sempre con la sua fidanzata o con gli altri..
È stata una noia mortale per tutto il giorno senza di te."
"Ah.
Immagino..
Mi dispiace ma avevo bisogno di riflettere.
Ho anche incontrato Jooheon, il rapper dei Monsta X, sai?
Mi ha fatto compagnia e mi ha fatta sfogare."
Soonyoung annuì per farmi capire che aveva seguito le mie parole.
Si perse brevemente nei suoi pensieri ma dopo qualche secondo, posò i suoi occhi dalla forma particolare che ricordavano le lancette di un orologio alle ore 10:10, un po' come quelli di Jooheon, nei miei, osservandomi quasi seriamente, ritornandomi a parlare.
"Qualcosa mi dice che il centro dei tuoi pensieri da ormai qualche tempo, sia il nostro bambinone Mingyu-ssi mh?
Non serve neanche che tu mi racconti cosa potrebbe essere successo.
Faccio tanto lo stupido e il giocherellone, ma sono una persona che osserva molto e che sa quando serve stare in silenzio.
Come te Jin.
Per questo siamo più simili di quanto vogliamo ammettere.
Posso solo dirti che da quel che mi sono potuto immaginare, abbiate sbagliato entrambi tempistica e modo di affrontare le cose.
Ma siete il pezzo mancante dell'altro, l'hanno capito tutti.
Dovete solo capire come completarvi.
E ti assicuro che una volta appreso, non sarà cosi facile separarvi."
Per la seconda volta nello stesso giorno, mi trovavo stupita e sconcertata da due persone diverse per la loro accurata analisi su una situazione che non li riguardava neanche per sbaglio.
Non sapevo assolutamente cosa dire, ma Soonyoung lo aveva intuito, ragion per cui, si limitò a regalarmi uno dei suoi bellissimi sorrisi e a darmi un bacio sulla fronte, per poi alzarmi da sopra di se e posarmi nuovamente sulla poltrona.

E poi accadde.
Accadde, senza che nessuno se lo aspettasse.
Accadde, come quando in una giornata piena di sole, inizia a piovere all'improvviso, lasciando dietro il suo passaggio, un coloratissimo arcobaleno.
Accadde, come quegli imprevisti che non avevi calcolato, ma che la vita aveva deciso di piazzare quando meno te lo aspettavi, buoni o cattivi che fossero.
La durata di un respiro.
Di un battito di ciglia.
Di una palpitazione cardiaca.
Di un brivido che ti corre lungo la spina dorsale.
Di un lampo che squarcia in due la notte, silenzioso.
Accadde con la stessa velocità con cui succedono queste cose.

Avevo capito da come erano vicini e si parlavano, che quella era la serata giusta di Lin ed Hansol.
Infatti, era da quando ero sulla poltrona poco prima che Soonyoung me la lasciasse, che i due avevano cessato completamente di scambiarsi ogni verbo, e oserei aggiungere, anche di emettere un fiato.
Erano secondi interminabili che si stavano scavando nell'anima attraverso i loro occhi, che tenevano vitalmente ancorati l'uno all'altra.
E trovata la conferma alla loro taciturna domanda, annullarono quella distanza veramente scarsa che separava le loro porte del respiro.
Sembrava che non si trovassero più seduti sul divano nella sala del dormitorio dei Seventeen.
Erano nella loro bolla, insonorizzata dalle grida che si levarono non appena tutte le persone presenti si furono accorte di quel che stava accadendo.
Era il loro momento.
Il momento che Hansol aveva aspettato da quattro lunghi anni.
Per lei, Lin, la ragazza che aveva silenziosamente amato, che aveva aspettato con pazienza, che aveva perdonato tante volte, alla quale aveva donato il suo cuore, anima e mente, per la quale aveva preso delle botte e insulti, che aveva protetto nonostante tutte le cose che erano successe, Vernon aveva finalmente avuto la sua 'ricompensa' dalla vita.
Aveva ricevuto l'amore che sperava prima o poi sarebbe stato ricambiato da quella ragazza che tanto lo aveva fatto impazzire e piangere molte volte.
Era una scena molto dolce da osservare, specialmente per le persone che sapevano che cosa c'era tra i due.
Una sola persona non sembrava troppo contenta di quello che aveva appena visto.
Jungkook.
Ma a nessuno importava, erano tutti troppo occupati dallo sclerare su quello che era appena successo, mentre i diretti interessati adesso avevano le guance dipinte di un tenero rosso sfumato.
Altre due persone erano consapevoli di ciò che stava accadendo intorno a loro e che erano finalmente soddisfatti per i loro amici, anche se stavano completamente pensando ad altro.
Io e Mingyu.

•How is living with the Seventeen•Où les histoires vivent. Découvrez maintenant