이십일.21

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Come varcammo la soglia di quella gigantesca casa, avevo il terrore che mi sarebbero sanguinati i timpani da un momento all'altro per la playlist che rimbombava nelle casse di quella specie di postazione da dj che avevano imbastito nel salotto, che da solo era grande come il nostro ingresso, più la cucina e almeno un paio delle nostre stanze.
Possibile che ero lì dentro da neanche quattro minuti e già sentivo le vene delle tempie pulsare senza sosta, invocandomi disperatamente pietà?

Lin mi stava letteralmente appiccicata al culo, sia per non perdermi di vista sia per non fare contatto visivo nemmeno per sbaglio con un Jungkook selvatico che si aggirava qui intorno, ma che avevamo momentaneamente smarrito in mezzo agli altri insieme a Jimin.
Mingyu e Hansol erano inquieti e ci camminavano di fianco come se fossero le nostre guardie del corpo, mentre diverse ragazze super belle si strusciavano addosso a loro, tempisticamente ignorate dai due raggazi senza farsi troppi scrupoli, mentre queste poverine li osservavano allontanarsi, sconvolte da un così secco ed esplicito rifiuto.
Non che la cosa contasse più di tanto, ma alla fine con la loro smania di fare le cose in grande, i Bangtan avevano invitato cani e porci, con il risultato che c'era più gente di quanta potevo pensare si potesse stipare in una sola stanza, tanto che a malapena si riusciva a farsi spazio attraverso i corpi sudaticci e ubriachi di quelli che ballavano e a respirare dell'aria che non fosse il sospiro eccitato di qualcuno.
Vedrai come saranno in debito con me e la mia migliore amica, Seokmin e Soonyoung se quella sera ci succedeva qualcosa.

Gli unici che non si facevano mai dei problemi, ovunque si trovassero, erano Junhui e Minghao.
Bastava che quei due fossero uno attaccato alle labbra dell'altro che tutto il mondo poteva anche andare a fuoco.
Il cinese più piccolo fra i due, appariva tanto innocente quanto poco casto, dato che palavava senza vergogna i glutei rotondi e sodi di Junhui, parecchio compiaciuto della cosa e pieno di desiderio che gli brillava malizioso nelle pupille.
Erano quel tipo di persone che non avevano bisogno di nessun tipo di roba per sballarsi perché entrambi si drogavano l'uno dell'altro, ed era una cosa spettacolare.
Ve lo dico io, poco ma sicuro, fra poco la Junhao andrà a cercare una stanza al piano di sopra per potersi consumare a vicenda.

Mi ero così distratta ad osservarli che non mi accorsi di essere andata addosso ad una famigliare persona dalla testa di un viola elettrico.
Namjoon si voltò verso di me in tutta la sua altezza con un sorriso tenerissimo che si espandeva fino agli occhi.
"Scusa non ti ho visto ero intento a cercare quello schianto di Seungkwan, stai bene?"
"Oh si non ti preoccupare tanto sono una sbadata.
Comunque Boo è andato in macchina a lasciare il cellulare, non vuole perderlo."
"Va bene lo aspetterò, grazie Jin.
Se posso permettermi, Jimin non è un cattivo ragazzo, sembra comportarsi da badboy ma in realtà è un orsetto che vuole essere coccolato.
Io starei più attento a Jungkook..."
"Perchè?"
A quel punto intervenne Lin con un bicchiere blu in mano e un'espressione già troppo rilassata in volto.
Brutti, bruttissimi disegni ci avevano riservato i responsi della Pizia per quella serata, perchè se Lin aveva un bicchiere in mano voleva dire che stava già al terzo come minimo, ciò stava a significare a sua volta, che adesso non la conteneva più nessuno, fantastico.
"Perchè sa essere davvero stronzo quando è alticcio e vuole ardentemente qualcosa.
E sinceramente, vestite così, se fossi etero vi vorrei decisamente anche io.
Quindi Lin perdona se mi prendo tutta sta confidenza ma, Kook farà di tutto per riuscire ad averti sta sera."
Detto questo, Namjoon ci abbracciò e scattò verso la porta dalla quale aveva appena fatto il suo ingresso da perfetta diva, un Seungkwan decisamente in tiro, bello come un Dio greco per il nostro amico dei Bangtan.
Lin stava ridendo a caso, mentre io ero ancora sotto shock per quello che ci aveva confessato Namjoon.
Ero preoccupata per quello che sarebbe accaduto, avevo troppo dei brutti presentimenti.
Strappai il bicchiere ancora mezzo pieno alla mia migliore amica e ne bevvi un sorso, per poi fare una faccia disgustata e passarlo a Mingyu che ne sorseggiò un goccio, mollandolo ad Hansol, che al contrario, se lo buttò in gola senza fare complimenti, tanto era palesemente evidente la tensione che gli scorreva nelle vene.
"Spero di non dover picchiare nessuno sta sera.
Perché gli do anche quelle che non ho mollato a Joshua e fidatatevi..
Non le vorebbe."
Stavo per rispondergli quando non vidi più Lin.
Avevo iniziato a sudare freddo, sembrava di essere all'inferno dal caldo che faceva, ma vi potevi assicurare, che per me la temperatura era scesa vertiginosamente.
La musica ad un tratto si staccò per annunciare una sessione a botta di due gruppi per volta, dato che ce n'erano più di quanti se ne riuscissero a contare, di obbligo e verità dal quale nessuno poteva ritirarsi.
La prima mandata era ovviamente tra Seventeen e Bangtan.
Volevo evaporare.
"Per favore raccattate la prima bottiglia vuota che trovate?"
Ci urlò Hoseok cercando di sovrastare il chiasso presente in salotto.

Così eravamo seduti per terra da mezz'ora, con Namjoon e Seungkwan scomparsi nello stanzino da dieci minuti, che dovevano fare ritorno a momenti.
Per adesso, Wonu era in braccio a Taehyung, diverse persone avevano confessato cose assurde e il fatto che ne io ne Lin avessimo ricevuto obblighi da fare iniziava ad essere sospetto..
In quell'esatto momento, la bottiglia si fermò su me e Jimin, che aveva uno strano luccichio negli occhi.
Ma perché non stavo mai zitta?
Yoongi che aveva girato la bottiglia, guardò con complicità il suo amico chiedendogli:
"Obbligo o verità?"
"Obbligo chiaramente"
Con un sorriso che non aveva nulla di amichevole, si voltò verso un Mingyu che sembrava volesse eruttare lava dalle orecchie.
"Stanzino per 10 minuti vi veniamo ad aprire noi."
Il mio sguardo passò velocemente sul viso di Mingyu, che mi stava suppliccando di non andare.
Ma Jimin era in piedi al mio fianco che mi tendeva una mano per aiutarmi ad alzare.
Prima di chiudere la porta dello stanzino dove c'era una lavatrice, guardai di nuovo Mingyu che aveva un'espressione sconsolata sul volto.

•How is living with the Seventeen•Where stories live. Discover now