한.1

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"GIURO CHE SE CI RIPROVI UN'ALTRA VOLTA, IO TI AMMAZZO SEUNGKWAN."
Disse un Jihoon alquanto arrabbiato per essere stato svegliato in modo brusco e fastidioso...
Seungkwan inizialmente era pietrificato e terrorizzato dal tono di voce del suo hyung, ma poi, guardandolo bene, scoppiò a ridere, perché anche da incazzato nero, Jihoon riusciva ad apparire dolcissimo.
"Ma si può sapere che diavolo è successo?"
Domandai ai diretti interessati appena sentii partire un polmone di Woozi.
"Questo deficente mi ha urlato in un'orecchio cantando per almeno 5 cinque minuti di fila -wake up-.
Sai quanto odio essere svegliato così."
Cosa ci trova di così divertente Seungkwan, da essere sdraiato sul pavimento piegato in due dalle risate lo sapeva solo lui.
"Si vabbè ho capito, ma c'era bisogno di farlo sapere anche a tutto il vicinato?"
Jihoon mi guardò un po' perplesso e alzando le spalle senza dire niente, se ne andò via.
Seungkwan che fino a tre secondi fa stava piangendo dal ridere, adesso era scomparso.
Feci per girarmi, che me lo ritrovai dietro, cacciando un'urlo cosi forte per lo spavento che lo sentì pure Jing, la vicina di sotto mezza sorda.
"MA SI PUÒ SAPERE CHE PROBLEMI TI AFFLIGGONO?"
Gli dissi gridando ancora per lo spavento di poco prima.
Vidi Woozi sbucare con la testa dalla porta del corridoio che dava sulla sala, con un ghigno stampato sulle labbra.
"C'era bisogno di farlo sapere anche a tutto il vicinato?"
Disse cantilenandolo, imitandomi con una voce che non mi assomigliava per niente.
Afferrai un cuscino dal divano e glielo lanciai in faccia.
Lui rise e richiuse la porta.

"HANSOL VERNON CHOI SE NON ESCI DA QUESTO MALEDETTO BAGNO GIURO CHE TI STACCO LE PALLE E-"
"Calma calma ho recepito il messaggio, non c'è bisogno di fare tanto casino."
"Stai scherzando?!
È da venti minuti che sei chiuso li dentro.
Ma si può sapere che diavolo stavi facendo?"
Wonwoo era disperato.
Tutte le mattine Hansol si svegliava e si chiudeva in bagno, a fare cosa non lo sa nessuno, facendo aspettare sempre tutti delle mezzore prima che ne uscisse.
Lui non rispose, ma arrossì violentemente e sorpassò Wonwoo per andare in camera sua, mentre l'altro poteva finalmente andare in bagno.
Io alzai gli occhi al cielo, ormai rassegnata dal bizzaro andamento di quella casa.

Vivere insieme ad altre tredici persone non era facile, specialmente se erano tutti maschi e amici di tuo fratello Jeonghan.
Ci eravamo trasferiti a Seoul dopo che nostro padre ci aveva lasciato un busta piena di soldi ed era scappato con quella baldracca della sua nuova fiamma, dopo che la mamma morì per via di un tumore incurabile.
Jeonghan dopo essersi ripreso dallo shock della nostra perdita, mi disse di fare i bagagli perché l'avevano preso alla Pledis e adesso faceva parte di un nuovo gruppo chiamato 'Seventeen'.
Non vedevo l'ora di andarmene e cambiare aria per lasciarmi tutto alle spalle.
Adesso erano tre anni che vivevamo tutti insieme.

Mentre raccoglievo il cuscino che avevo lanciato a Jihoon, qualcuno mi scontrò facendomi cadere.
"Dio se non la smetti di scappare e non mi ridai quell'affare, ti lancio una sedia nei denti."
"Yep bae puoi solo provarci!"
Jeonghan stava rincorrendo Seungcheol per farsi ridare quello che gli era stato rubato.
Pareva incredibile come trovassero ogni pretesto per darsi fastidio quei due.
"Ti sei fatta male?"
Mi chiese Junhui porgendomi una mano.
"No Jun tranquillo ma voglio proprio vedere com-"
Non ebbi neanche il tempo di finire la frase, che Seungcheol cadde inciampando sul tappeto, portandosi dietro Jeonghan che l'aveva raggiunto.
Io e Jun ci stavamo sorreggendo a vicenda dalle troppe risate.
"Soonyoung ti prego dimmi che hai ripreso la scena"
"Puoi scommetterci Chan, è venuta una meraviglia."
"Chi è morto?"
"I Jeongcheol"
Risposero in coro Soonyoung e Chan.
"Ah okay torno a dormire, svegliatemi per la colazione."
Disse Seokmin tornando nella sua stanza.
Io e Jun che nel mentre ci eravamo ripresi, andammo a vedere se i due poveracci stessero bene.
A Seungcheol sanguinava un labbro e Jeonghan aveva un graffio sullo zigomo.
I due si guardavano in tralice mentre li aiutavo a medicarsi le ferite.
Appena ebbi finito, mi vidi arrivare un piccolo e tenero Minghao, con le braccia dietro la schiena, come quando aveva combinato o voleva domandarmi qualcosa..
"Jiiiiin.. mi fai la tinta?
Ti pregooo"
Lo guardai fintamente scocciata e fingendo di non averne voglia gli dissi:
"E va bene, se proprio devo..."
Il suo sguardo s'illuminò e un sorriso gigantesco si fece spazio sulle sue labbra.
Lo seguii in bagno e mi porse un tubetto con un liquido color rosa intenso.
Finita la tinta, i suoi capelli castano chiaro adesso erano di un fucsia brillante.
Entrambi ci stavamo scrutando dallo specchio da una manciata di secondi.
"Ti stanno davvero bene"
"Grazie Jin"
Gli sorrisi ed uscii dal bagno.
Mingyu intanto aveva terminato di preparare la colazione per tutti, Joshua aveva finto di meditare e Seokmin ancora dormiva, così lo andai a svegliare e chiamai tutti gli altri per poter finalmente mangiare insieme.
"Non è che il mio l'hai avvelenato vero?"
Commentai, guardando di sbieco Mingyu, che alzò gli occhi al cielo e non mi degnò neanche di una risposta.
Io e quel ragazzo non riuscivamo proprio ad andare d'accordo.
Non ci sopportavamo quasi per più di un'ora nella stessa stanza.
"Qualcuno può aiutare Seungkwan che si sta strozzando con il kimchi?"
In un modo non molto aggraziato vidi Soonyoung tirargli una manata nella schiena, talmente forte, da pensare di vedergli sputare un rene.
"Hyung così lo uccidi"
Disse Vernon in modo apprensivo verso Seungkwan, che intanto aveva ripreso a respirare regolarmente.
Una volta finita la colazione, i ragazzi si prepararono per andare alla Pledis, lasciandomi da sola a sistemare il casino che regnava nel dormitorio.

•How is living with the Seventeen•Kde žijí příběhy. Začni objevovat