이십오.25

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Quando Mingyu, Seungcheol e mio fratello tornarono da far la spesa, si ritrovarono davanti ad una scena esilarante.
Soonyoung era in equilibrio precario in piedi su una sedia con il ginocchio sinistro alzato davanti alla pancia mentre teneva una padella davanti a sé come scudo.
Tutti gli altri membri erano seduti in sala che osservavano la scena troppo divertiti, senza cercare di esplodere dal ridere però, perché sapevano quanto stessi per dare in escandescenza.
Ero talmente intenta a minacciare con un mattarello e a dire le mie a Hoshi, da non essermi neanche accorta dello scatto della chiave nella serratura di casa, che preannunciava il ritorno dei tre che erano usciti e che adesso, avevano appoggiato i sacchetti per terra e che a loro volta cercavano di capire quello che stesse succedendo.
"Se non mi ascolti Soonyoung, giuro che questo mattarello te lo infilo tutto su per il culo da non farti camminare per una settimana."
"Senza offesa per nessuno dei ragazzi, ma ti ricordo che sono uno dei pochi che qui è ancora etero.."
"Appunto."
La sua espressione era spaventata e il suo pomo d'adamo andava visibilmente su e giù, segno che stava producendo più saliva del necessario.
"Nessuna offesa amico, non é così male come sembra.
Anzi non sai proprio cosa ti predi.
O forse è solo Jun che sfonda così bene..."
Ero scioccata.
Davvero non mi aspettavo un'uscita del genere.
"Felici di aver scoperto che Junhui è una specie di Dio del sesso e che ha una spranga in mezzo alle gambe, grazie Minghao."
Lo dissi cosi spontaneamente, senza neanche preoccuparmi più di tanto di collegare il cervello alle corde vocali, non rendendomi conto che adesso era presente anche Jeonghan...
Così velocemente mi girai verso di lui e dissi puntandogli contro il mattarello:
"Ti prego non una parola."
Lui alzò le spalle e fece una faccia buffissima mentre scambiava un'occhiata fugace e complice con Seungcheol, che stava ridacchiando silenziosamente.
"Tornando a noi due, caro piccolo impertinente, io a questo giro, noi a questo giro, faremo quello che vogliamo chiaro?"
"Ma-"
"No Hoshi niente ma.
Perché se sarò costretta a venire a questa festa, di nuovo, ci andrò come dico io.
Se voglio andarci con una muta da sub, gli occhiali e struccata con le ciabatte, ci vado intesi?"
Per Soonyoung questo equivaleva quasi ad una bestemmia.
Non solo per lui erano sacre le feste, ma necessitavano di un vero e proprio manuale da seguire che non poteva essere in alcun modo bandito o modificato.
"Possiamo patteggiare?"
"Dipende..."
"Venire, venite per forza entrambe e non si transig-"
"Fino a prova contraria io ho un mattarello in mano e non ho paura di usarlo..."
"Io invece basto come presenza."
Hansol che stava seduto accanto a Lin che aveva le braccia incrociate, le gambe accavvallate e un sopracciglio alzato verso Hoshi, stava guardando la ragazza con stima e un sorriso a trentadue denti, che faceva sempre tremare e sciogliere il cuore glaciale della mia migliore amica, mentre con uno sguardo silenzioso le stava dicendo 'ma come ti vengono fuori queste perle?'
"Di solito avrei più paura di Lin, ma oggi Jin mi stai davvero terrorizzando.
Sicuri che tu non sia in realtà la sorella di Jihoon?"
Io e l'altro coreano dai capelli neri alto quanto uno scalino, ci scambiammo uno sguardo perverso che non aveva bisogno di parole o spiegazioni.
Sentendomi molto sicura di me, lanciai in aria il mattarello, facendolo volteggiare neanche una manciata di secondi riprendendolo in mano, sotto lo sguardo attento e atterrito di Hoshi che stava ancora in piedi sulla sedia rasente alla parete della sala.
Dopo essermi avvicinata di qualche centimetro all'oggetto sopra cui si era rifugiato, ripresi il discorso che avevamo interrotto:
"Dicevi riguardo al patteggiamento?"
"Che... che voi venite e vi vestite come volete, basta che vi truccate e vi mettete dei tacchi e io farò tutto quello che desiderate."
"Oh Stellina ma tu tecnicamente dovresti già fare tutto quello che voglio.
Non ricordi?"
Non so perché ma involontariamente stavo usando un tono di voce troppo sensuale, che comunque stava sortendo un'effetto di panico e terrore allo stato puro negli occhi di Soonyoung.
Gli altri non capivano...
O meglio stavano capendo tutto il contrario, così mi affrettati a rimediare specificando e correggendo quello che loro avevano sottinteso.
"Hei, HEI,"
-feci schioccano le dita per attirare la loro attenzione-
"maniaci è inutile che fate quella faccia, non avete proprio capito un'accidente.
Siete i soliti prevenuti."
Alzai svogliatamente gli occhi al cielo.
"Mingyu puoi tornare a respirare."
Disse Jisoo con un sorriso che gli andava da un'orecchio all'altro ridestando l'altro che di rimando gli sussurrò un:
"Ma io stavo respirando" mentre imbarazzato si grattava la nuca.
"Comunque, sembra tu abbia bisogno di una rinfrescata su quello che intendevo...
Ricordi quella cosa che scoprii e che non dissi a nessuno perché mi supplicasti di non farlo?"
"Io non ti ho supplicato..."
"No l'hai fatto eccome invece."
Soonyoung era indeciso se attraversare la parete e diventare parte di essa o di cercare invano di continuare a smentire il fatto che quasi si era messo a piangere pregandomi di non rivelare quella cosa, sentendosi parecchio umiliato e imbarazzato.
Salii sulla sedia con lui e poggiando una mano sulla parete per mantere un minimo di equilibrio, costrinsi Hoshi ad indietreggiare quanto più poteva facendogli toccare con la schiena la parete e abbassare la padella ormai inutile, che teneva in mano, lungo il fianco.
"Te la faccio io una proposta.
Io e Lin ci vestiamo come vogliamo e indossiamo le scarpe che ci pare e io in cambio..."
Con le dita gli feci segno di abbassarsi per fare in modo che potessi continuare ad esporgli la parte dell' affare che non volevo che gli altri sentissero.
"E io ti trovo la ragazza più sexy e con i particolari che piacciono a te, con cui farti 'giocare' per tutta la notte mh?"
Scandii piano le parole nel suo orecchio per fare in modo che potesse recepire bene e dare un senso a quello che gli stavo dicendo.
"Ci sto."
Feci un sorriso sghembo e gli dissi un buffetto scherzoso sulla guancia come a suggellare il patto che avevano appena fatto.
"Ma così non vale, vogliamo saperlo anche noi."
"Chan impiccione."
Gli fece il verso Seokmin mente l'altro piagnucolava che era solo curioso.
"Tutto molto interessante davvero, ora potete staccarvi che siete seriamente troppo vicini per i miei gusti?"
"Fino a prova contraria Mingyu sarei io suo fratello ma fai pure."
Io scesi dalla sedia ridendomela di gusto e presi una busta della spesa accanto a quella specie di gigante.
"Qui qualcuno è geloso"
Dissi prendendolo in giro scoccandogli questa mezza frecciatina, mentre lui scuoteva vigorosamente la testa ribbattendo con un poco convincente
"Yah non è vero!"
Che fece scoppiare a ridere tutti.

•How is living with the Seventeen•Where stories live. Discover now