다섯.5

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La situazione aveva raggiungiunto livelli di disagio mai registrati in quella casa.
Il che la diceva lunga...
Seungkwan e Minghao erano arrivati ad un punto in cui non si capiva più se stessero ridendo o piangendo o facendo entrambe le cose.
Jisoo e Lin non sapevano che cosa dire e la mia amica era palesemente sconcertata da quello che stava vedendo, tanto che teneva la testa appoggiata su una mano.
Seokmin aveva iniziato a cantare -BABY YOU ARE MY ANGELLLLL- come un matto mentre mio fratello aveva le gote dello stesso colore della federa del cuscino sul divano.
Voleva prendere Chan e utilizzarlo come pala per sotterarsi.
Seungcheol era in cucina che sorrideva felice di essersi potuto liberare di quel segreto che si teneva dentro da tanto.
Wonwoo abbracciava depresso un cuscino ed era sdraiato sul divano occupandolo tutto.
Vernon stava tentando di recuperare la sua dignità mentre osservava un Junhui che, al contrario, l'aveva persa completamente.
Soonyoung e Jihoon stavano parlando fitto, probabilmente pianificando una delle loro trovate su come far realizzare la loro OTP.
C'era talmente tanto casino che non mi restava che ricorrere alle maniere forti, con il supporto dell'unica persona che in situazioni come queste, manteneva la calma e non si scomponeva.

Guardai Mingyu disperata e facendo un cenno del capo, lui capì che cos'avevo intenzione di fare.
Si alzò e insieme andammo nel ripostiglio dove prendemmo le pistole ad acqua, segretamente nascoste da me e lui in uno scatolone tenuto in alto che non si filava nessuno.
Quest'idea c'era venuta quando ai ragazzi saltò in mente di cantare al karaoke alle 4 del mattino dopo essere tornati da un'evento abbastanza brilli.
Sembrava che qualcuno avesse strangolato delle galline.
Penso che fu l'unica volta in cui io e Mingyu ci trovammo d'accordo su qualcosa.

Ci precipitammo in bagno per caricarle al massimo.
Arrivammo correndo in sala iniziando a premere sul grilletto.
Quando le pistole si scaricarono, erano tutti scolati fradici, dalla testa ai piedi come dei pulcini.
Io e Mingyu ci scambiammo un'occhiata come se avessimo già capito quello che stava per succedere.
Mezzo secondo dopo, infatti, stavamo correndo verso il corridoio che da su tutte le camere da letto.
La prima porta era quella della mia stanza, dove ci fiondammo chiudendoci dentro a chiave.
Ci sedemmo con le spalle attaccate alla porta e scoppiammo a ridere.
La mia stanza era abbastanza grande e luminosa, con un'ampia finestra sopra la scrivania che dava sul piccolo giardino circondato dallo steccato.
Mi alzai sfilando la chiave dalla serratura dirigendomi verso la finestra e aprendola.
Feci cenno con la mano a Mingyu di seguirmi.
Scavalcammo la finestra e saltammo sul prato dove fecimo il giro da dietro di tutto il dormitorio, per poi aprire il portone e successivamente la porta di casa.
Ci appoggiammo agli stipiti dell'uscio mentre stavamo ad osservare i ragazzi tutti accatastati, inveirci e bussare senza sosta alla soglia della mia stanza.

Mingyu si schiarì la voce e io dissi:
"Lo sapete vero che adesso dovete asciugare il pavimento?"
Il mio complice ridacchiò divertito mentre gli altri membri si girarono e ci osservarono con un misto di ammirazione e interdizione.
Senza proferire una parola, si adoperarono tutti per sistemare la nostra dimora.
Una volta che furono ritornate delle persone civili chiesi:
"Ora possiamo andare?"
Annuirono tutti e uscimmo.

La giornata era veramente stupenda, con un sole splendente che picchiava caldo sulla nostra pelle bianchissima.
Jisoo e Lin si tenevano per mano e camminavano un po' più avanti a noi per stare da soli.
Seungkwan e Seokmin sgambettavano come delle dive, mentre Jihoon e Chan dietro li imitavano prendendoli in giro.
Seungcheol e Jeonghan erano rapiti in una conversazione tutta loro.
Secondo me non mancava molto alla realizzazione della nostra ship comune...
Chiederò a Soonyoung e Woozi quello che avranno in mente di fare.

Vernon intanto faceva le foto a qualsiasi cosa che gli sembrasse artistico e anche se non lo notava nessun altro, lanciava delle occhiatine di tanto in tanto verso Lin.
Minghao, Junhui e Mingyu ridevano tra loro spintorellandosi amichevolmente, anche se ad un certo punto, Jun stava per essere investito da una nonnina che andava ai 90 km/h facendosi tutti i semafori rossi.
Wonwoo era l'unico che stava per i fatti suoi, con un cipiglio corruciato in viso e un monologo interiore a fargli compagnia.
Mi ricordai che gli dovevo un -grazie- per aver preso le mie parti con Mingyu la sera prima.

Mi avvicinai con calma a lui, senza disturbare il flusso ininterrotto dei suoi pensieri.
Quando parve notare che stavo aspettando pazientemente che si accorgesse della mia presenza mi disse:
"Oh Jin scusa, ero un po' distratto... tutto bene?"
"Certo.
Tu piuttosto, che hai?"
"Riflettevo sulla rivelazione che ci ha fatto Seungcheol oggi.
Non posso far a meno di pensare a quanto sia stato liberatorio dirlo."
Avevo capito che cosa mi aveva appena mezzo confessato.
Mi venne naturale domandarmi se fra di loro ci fosse rimasto ancora qualcuno di etero.
"Chi sarebbe il fortunato?"
Wonwoo mi guardò sorpreso e grato per non aver espresso giudizi al riguardo.
Era sempre bello parlare con lui, a volte gli veniva così spontaneo confidarsi con me.
Forse lo faceva perché sapeva che di me si poteva fidare e che gli volevo un gran bene.
"Purtroppo nessuno che ricambia i miei sentimenti."
Rispose incupendosi leggermente.
"Se sta sera ne hai voglia ne riparliamo va bene?
Non mi sembra il momento più adatto...
Pensa a goderti questa giornata stupenda."
Glielo dissi con uno dei sorrisi migliori che potessi sfoderare.
Wonwoo sembrò ridestarsi un pochino e dopo avermi assicurato che sta sera mi avrebbe raccontato tutto, mi diede un bacio in mezzo ai miei capelli rossi.

Il pomeriggio proseguì tranquillo, fra tante risate, scherzi e foto sputtananti a tradimento.
Quando ci accorgemmo che c'era pure un Luna Park, si scatenò l'inferno.
Penso che Mingyu sia stato uno di quelli più preso in giro a causa dei suoi urli poco virili prima ancora che partisse la giostra che aveva scelto.
Avevo le lacrime agli occhi da quanto era esilarante la scena.
A turno si confessarono tutti i loro sentimenti in un momento di puro panico e terrore a 30m da terra.
Avevo il mal di pancia da quanto erano imbarazzanti i ragazzi e Lin la pensava come me, perché era abbracciata ad una panchina che singhiozzava dal ridere.
Verso l'ora di cena ritornammo tutti al dormitorio.

•How is living with the Seventeen•Where stories live. Discover now