서른여덟.38

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La mattina dopo, mi svegliai tra delle lenzuola che non erano quelle del mio letto, con un profumo che non era il mio e con una persona che non era decisamente la mia migliore amica Lin.
Infatti, ero sdraiata sul materasso di Mingyu, con il suo odore stampato anche dentro le ossa, il tutto mentre ero rannicchiata contro il suo petto e stringevo l'orlo della sua maglietta.
Ma il vero punto del discorso era un'altro.
Mi ero svegliata perché avevo sentito un'urlo strano provenire da una delle stanze che stavano nell'altro lato del corridoio.
Il suddetto suono si ripropagò ovattato attraverso la porta chiusa della camera di Mingyu.
Erano delle grida ambigue, come di qualcuno che sta facendo qualcosa di innapropriato per quell'ora mattutina.
Lo stesso suono, arrivò più chiaro che mai di nuovo a solleticare i nostri timpani.
Anche Mingyu ora era sveglio e mi stava guardando con espressione confusa e ancora parecchio addormentata.
Un'altro, più acuto di prima.
Stavo iniziando a preoccuparmi e troppo velocemente mi alzai facendomi quasi cadere per le fitte lancinanti che presero a trapassarmi il cervello a causa dell'eccesso di alcool ingurgitato nella notte precedente.
Le domande le avrei fatte al mio compare più tardi, ora dovevo capire da dove provenisse la fonte di queste grida.
Mingyu era dietro di me che aspettava che aprissi la porta.
Come misi mano sulla maniglia e spalancai il rettangolo di legno che ci separava dalle altre stanze nel corridoio, entrambi non eravamo preparati assolutamente alla scena che ci si parò davanti.

Tutti i membri più Lin, erano accovaciati, appiccicati e ammassati gli uni sugli altri, acquattati davanti alla porta della camera di Seungkwan.
"Non mi sarei mai immaginata che un vocalista potesse tirare degli acuti così quando scopa."
Grazie Lin della finezza che ti caratterizza anche in situazioni simili.
"Scusate ma da quanto siete messi cosi(?)"
"Ah vi siete svegliati anche voi finalmente!
Pure Seokmin che non lo sveglia neanche una cannonata si è alzato prima di voi due.
Comunque vanno avanti così da quasi quindici minuti."
Io ero basita e sconcertata.
Continuavo a guardare Jihoon che aveva appena finito di rispondermi, con un'espressione sconvolta.
"Com'è eccitante" Soonyoung.
"AHHHHHHH ODDIO SI COSÌ TI PREGO NAM PIÙ FORTE."
"Va bene principessa."
"CAZZO AHHHH."
Okay sentire orgasmare Seungkwan alle nove e mezza di mattina, non rientrava nella mia lista delle cose da fare prima di morire.
"Jun ti prego, se continui a starmi dietro così a sta maniera, mi faccio fottere seduta stante."
Junhui pareva più sconcertato di me e di tutti gli altri dalle parole di Minghao.
Ma da quando le cose avevano niziato a prendere quella piega inversa?
Più che altro, da quando Hao era diventato così perverso?
Anche l'altro cinese sembrava che si stesse domandando la stessa cosa.
"Vuoi andare a farlo?"
"Si Wen Junhui vedo che hai afferrato.
Ammiro la tua perspicacia."
"Lavatrice?"
"LAV- COSA?"
"Si Jin ops..."
"Cos'avete fatto alla mia lavatrice?
Anzi no, non ditemelo non lo voglio sapere."
"Ve la consigliamo caldamente.
In particolar modo durante la centrifuga."
E facendoci l'occhiolino accompagnato da un sorriso da maniaco stampato in faccia, Minghao prese Jun e lo trascinò verso la piccola cantina dove tenevamo, per l'appunto, l'elettrodomestico che serviva per lavarci i panni.
"Seungcheol smettila di guardarmi così so a cosa stai pensando."
"Come se ti dispiacesse quando lo faccio Jeonghannie."
Rispose il nostro leader a mio fratello, mentre questo iniziava ad arrossire violentemente.
"Non per interrompere, ma volete, anche voi, continuare a flirtare altrove?"
Grazie Jisoo mi togli sempre le parole di bocca.
"Scusa Woozi-ah ma tu non avevi una ragazza?"
"Emh.. ci siamo lasciati tipo tre giorni fa.
Già, sentite è inutile che mi guardate tutti così, specialmente te Wonu, sei tu che me l'hai domandato."
Ripeto.
Ma che cosa stava succedendo?
"JOON VENGO."
A questa affermazione di Seungkwan, seguirono, alcune presumibili spinte dopo, due urli percepibili anche da un bunker sotterraneo con le pareti insonorizzate.
"Woa incredibile, penso che oltre a rimanere scioccata a vita, dopo questa performance della Namkwan avrò bisogno di ventiquattro docce ghiacciate di acqua santa.
Io vado a svenire a letto sperando che i punk a bestia che stanno per far esplodere la mia testa non mi uccidano.
Se resuscito ci vediamo dopo che io e Jeonghan dobbiamo parlarvi."
In realtà neanche mio fratello sapeva a cosa mi stessi riferendo, perché di fatto non era vera l'ultima parte che avevo detto.
La sua espressione confusa ed interdetta era un qualcosa di indescrivibile.
Non avendo più la forza di parlare, gli mimai con le labbra un 'ti giuro che dopo te lo spiego.'
"Direi che è il momento di tornare a crogiolarci nel non far nulla che ci caratterizza."
"Sante parole Chan, sante parole."
"Grazie Soon."
Con un'amichevole pacca sulle spalle, i due si allontanarono uscendo dalla porta del corridoio, probabilmente diretti a giocare alla Wii in sala.
Piano piano andarono via anche i restanti, dirigendosi in luoghi opposti, facendo così calare un silenzio improvviso nella corsia dove si affacciavano tutte le porte delle camere da letto, interrotto da un lieve strusciare di passi che si allontanavano.
Guardai Mingyu che era l'unico rimasto immobile insieme a me e, contemporaneamente, ci voltammo per andare di nuovo nella sua stanza.
La testa continuava a farmi un male cane, un campanello d'allarme che mi comunicava che neccessitavo di maggior sonno.
Prima di poter ritornare a riposare i miei nueroni che sembravano stessero correndo su un tapirulan per lo sforzo che stavano applicando, dovevo chiedere al ragazzo dai capelli neri come il carbone che cosa fosse successo esattamente quella notte.
Avevo tanti frammenti sconnessi della sera precedente.
Così, buttandomi sul materasso con le doghe che cigolavano ad ogni minima variazione di peso, iniziai a parlare con calma e sottovoce per cercare di fare chiarezza su quanto avvenuto.
"Mingyu-ah, io di ieri mi ricordo solo di aver fatto una brutta ed epica figura con Jooheon, di aver bevuto davvero troppo e di aver parlato con te, di cosa esattamente non me lo ricordo.
È successo altro?"
Mingyu che era disteso davanti a me sul letto sembrava sull'orlo di una crisi isterica.
In silenzio mi aveva ascoltata e adesso, espirando rumorosamente l'aria fuori dalle narici, stava per rispondermi.
"No piccolina, non è successo nulla di particolare importanza."
"Ma sei sicuro?
la tua faccia dice il contrario..
Oddio.
Non abbiamo mica sc-"
"NO.
No assolutamente.
Sei qui perché emh... mi stavi parlando quando... di colpo ti sei accasciata addormentandoti e non lo so ti ho fatta dormire con me."
Non so, ma a me non convinceva più di tanto.
"Umh mh, sarà andata sicuramente così."
"Ya aaah, quanti discorsi!
Pensa a riposare la mente non sovracaricarla.
Ora dormi che io più tardi penso a fare il pranzo."
Non avendo voglia e forza di ribattere oltre, annuii semplicemente chiudendo gli occhi, rispofondando subito in un sonno piacevole, cullato dall'odore di sapone e lavanda che sprigionava la pelle di Mingyu.

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