77. E SE LA PERDO?

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Prendo un bel respiro e poi spengo il telefono...sto per fare un enorme cazzata, una di quelle colossali che ti ricorderai per il resto della tua vita..ma come dice sempre Stephan sono testarda, a volte peggio di lui che già lo è a livelli inverosimili e quindi nonostante gli abbia promesso che avrei chiesto a qualcuno di accompagnarmi a casa di Patrick sono davanti al palazzo dove abita da sola, con solo il cuore che mi martella nel petto a farmi compagnia. Ora che sono lì davanti non sono più convinta di quello che sto facendo ma non voglio farmi condizionare dalla paura quindi decido di mettere da parte l'ansia e compiere quei pochi passi che spero metteranno un punto definitivo a quella storia. Non voglio più che la presenza del giocatore giallorosso condizioni me o Stephan...ho parlato in modo dannatamente serio quando ho detto a Ste che o se ne va lui o ce ne andiamo noi. Il senso di protezione che provo verso di lui ed il desiderio che lui stia bene, unito al fatto che io in definitiva una famiglia non la ho a parte Stephan ovviamente, mi hanno portato a pensare che forse ci serve cambiare aria, se non la cambierà Patrick. Scendo dalla macchina e vado al portone. Non sono stata molte volte lì e le poche volte in cui sono stata io a far visita a lui ho trovato il suo appartamento spoglio e senza una vera anima, come se lui fosse lì solo di passaggio, senza un reale desiderio di rimanere a lungo a Roma. Quando lui mi apre si sposta per farmi passare ed un brivido mi corre da capo a piedi...Patrick indossa una maglia nera ed un paio di pantaloni grigi della tuta, il classico abbigliamento che anche Stephan ha in casa. Ma a differenza di mio marito non trovo che quell'abbinamento doni più di tanto al ragazzo che sta in piedi davanti a me "Come mai qui?"
"Voglio sapere cosa hai intenzione di fare" anche io sono vestita sportiva, dato che conto di fermarmi lì lo stretto indispensabile e poi di andare a prendere Federico dai genitori di Stephan. Il mio programma è poi di tornare a casa in fretta, per preparare la cena e aspettare mio marito...nulla di speciale ma qualcosa che sappia di tranquillità e che soprattutto sia il primo tassello della seconda fase del nostro matrimonio "Vuoi anche tu che me ne vada?"
"Credo che sarebbe la cosa più giusta"
"Per chi? Per voi? Quello sicuramente..." mi aspettavo di trovare un ragazzo calmo e che mi avrebbe steso una specie di tappeto rosso davanti, invece la rabbia ed il risentimento verso Stephan continuano ad agitarsi dietro i suoi occhi chiari "Senti lascia stare...speravo di poter parlare tranquillamente con te ma evidentemente mi sbagliavo...facciamo che se alla fine deciderai di rimanere a Roma saremo noi ad andarcene"
"Cosa?" alzo le spalle "Ce ne andremo noi...insomma Stephan per giocare e per rendere sul campo al meglio deve essere tranquillo e con te in squadra questo non avverrà mai quindi le opzioni sono due..o te o noi...non c'è posto per tutti e tre qui"
"E manderesti all'aria la tua vita per far star tranquillo lui?" ma che domanda idiota è..andrei a prendere la luna o il sole per portarglielo in mano se me lo chiedesse quindi ovviamente cambierei città per lui. Sarebbe un cambiamento minimo e che farei ad occhi chiusi...e all'idea non sento neanche quella sensazione alla bocca dello stomaco in vista di un trasloco e di una fase di adattamento in un'altra città. Andrei anche all'estero, andrei in capo al mondo senza pensarci due secondi. Voglio solo che lui sia tranquillo e so che qui a Roma con lui non lo sarebbe "Ovvio...e poi cosa manderei all'aria? Non ho nessuno qui a parte lui...Federico è piccolo e poi potremo pensare di allargare la famiglia da un'altra parte...inizieremmo da capo una vita assieme"
"Una vita dove lui potrebbe tradirti di nuovo da un momento all'altro...e dove tu ti ritroveresti da sola con uno o due figli...senza nessuno"
"Patrick...ascolta..." non so da dove iniziare quel discorso, perché fondamentalmente gliel'ho già ripetuto almeno una decina di volte e odio ripeterlo di nuovo ma evidentemente a lui non entra proprio in testa "...abbiamo passato un periodo difficile io e Stephan ma ci amiamo...e lo so che lui ha un carattere del cazzo e a volte è insopportabile ma io non posso far altro che stargli accanto perché...perché è così...non c'è molto altro da dire in definitiva..." so che ci saranno momenti dove lo odierò,dove la mia decisione di seguirlo fino anche in capo al mondo mi sembrerà sbagliata ma le volte in cui sarò felice di averlo seguito batteranno ogni altra cosa. Lui batte ogni altra cosa "Eri a pezzi cazzo...e ho pensato che..." mi prende di botto il viso fra le mani e il cuore mi schizza in gola. Sono completamente immobile, smetto anche di respirare per un momento perché le parole di Stephan iniziano a materializzarsi davanti ad i miei occhi. La paura che Patrick possa farmi effettivamente del male inizia a strisciarmi fino in fondo all'anima "...se non ci fosse stato lui tu saresti con me adesso..." scuoto la testa perché no, anche se non ci fosse stato Stephan nella mia vita non sarei comunque con Patrick in quel momento. Sarei da sola...il ragazzo davanti a me sarebbe un contentino, un surrogato, un sostituto opaco e scialbo...ma non posso certo dirglielo..devo cercare di calmarlo e poi devo uscire da quella casa "Patrick..ti voglio bene...lo sai"
"No, tu mi hai solo usata per farlo ingelosire..ed io coglione che credevo di poterti far cambiare idea su di lui...mi sono detto che se ti fossi stato vicino tu avresti potuto amarmi..."
"Ma ti voglio bene...veramente" lui ride, ma è una risata senza allegria, senza cuore in definitiva. Sento freddo e cerco di spostarmi "Se solo me ne dessi la possibilità ti renderei felice..." ho due opzioni...arrabbiarmi e urlargli in faccia che neanche morta potrei mai provare qualcosa per lui...oppure assecondarlo e dargli l'impressione di lasciargli uno spiraglio aperto per poi cercare di correre alla porta e scappare. Adesso ho veramente paura e maledico la mia testardaggine ma ormai non posso certo tornare indietro...posso solo andare avanti e sperare di farlo ragionare o in alternativa uscire il più presto possibile da lì "Possiamo comunque rimanere amici..." vedo il suo viso avvicinarsi progressivamente al mio e so che lui vuole baciarmi...potrei lasciarlo fare, dargli l'impressione di ricambiare il contatto in qualche modo ma solo il pensiero mi fa ribaltare lo stomaco. L'idea di baciare un ragazzo che non sia Stephan mi fa vomitare essenzialmente "Ma io ti amo..." non so se lui mi ami realmente o se sia una specie di sua fissa...non so se lui mi vede come Chiara o come una sorta di premio che vuole strappare a Stephan. Non so perché Patrick non sopporti mio marito..non so se c'entro solo lui oppure se è un'antipatia innata e che non ha neanche un vero fondamento. So solo che ho paura...perché l'unica persona che mi fa calmare, l'unica che è capace di spazzare le nubi che mi si addensano attorno con l'imminente attacco di panico è lontana. Senza Stephan ritorno ad essere in parte la Chiara che ha paura di tutto, quella che per 12 anni ha vissuto in un mondo fatto di silenzi e solitudine, perché in fondo avere a che fare con la gente non è proprio il mio forte. Soprattutto se si tratta di ragazzi che vogliono da me qualcosa che io non posso dargli...e Patrick vuole qualcosa che io non potrò mai dargli "Non potrò mai ricambiare quello che provi...fammi andare via per favore" faccio leva sul fatto che se mi vede in difficoltà ed in lacrime non proseguirà certo ma mi lascerà andare o almeno spero "Invece si...cosa ha lui più di me Chiara? Potremmo andarcene...prendere Federico e andarcene...magari all'estero, ripartire da capo e non pensare più né a Stephan né a Roma...potremmo andare in Spagna, o in Inghilterra...saremmo felici..e poi potresti divorziare da lui e potremmo sposarci...e avere altri bambini" quella è follia pura...al solo pensiero di creare una famiglia con un'altra persona mi si chiude la bocca dello stomaco e vedo annebbiato. Come farei a lasciare Roma e Stephan soprattutto e pensare di costruire qualcosa con un altro ragazzo? Piuttosto starei sola a vita..piuttosto mi farei suora...capisco che devo usare le maniere forti...con Patrick in quella versione non va bene la Chiara dolce e comprensiva. Devo usare la Chiara dura...è difficile per me tirarla fuori in quel momento ma devo farlo, perché il ragazzo che mi sta dicendo quelle cose non è quello sorridente e timido che mi ha aiutato nei mesi precedenti. È un ragazzo pieno di rabbia...e ora ovviamente do ragione a Stephan...non sarei dovuta andare lì da sola. Sposto il viso e allontano Patrick "Chiariamo una volta per tutta come stanno le cose...io e te non potremmo mai essere più che semplici amici...anzi a questo punto non possiamo neanche essere quello...quindi ora mi fai uscire da quella porta e domani andrai dalla società e dirai che confermi la volontà di essere ceduto..altrimenti posso sempre parlare di quello che è successo a Firenze...o anche l'altro ieri...decidi tu" penso che a quel punto di aver giocato il mio asso nella manica ma non ho fatto i conti con il fatto che in quel momento lui non sta affatto ragionando lucidamente, anzi. Quando faccio un passo verso la porta lui stringe i pugni ed i suoi occhi diventano di ghiaccio. Corro verso la porta ma quando tento di spalancarla lui ci appoggia la mano contro e la richiude di botto. Mi fa appiattire contro il legno scuro, lui dietro di me...ora sento anche l'odore della paura. È qualcosa che non ho mai sperimentato prima perché non mi sono mai trovata in quella situazione. Non ho mai frequentato discoteche o locali dove ragazzi avrebbe potuto farmi oggetto di attenzioni eccessive e soprattutto indesiderate...gli unici luoghi affollati li ho frequentati con Stephan accanto a me che riusciva a spazzare via la paura ..ora invece sono da sola..e Patrick è mille volte più forte di me "Non scapperai..."
"Patrick...non vuoi farlo veramente...per favore"
"Tu non sai quello che voglio fare...tu non sai quanta fatica ho fatto per starti vicino da amico in questi mesi...non sai un cazzo...non sai che stava andando tutto secondo i miei piani...stava andando tutto alla perfezione..." non capisco il discorso di Patrick ma qualcosa nelle sue parole fa partire un ingranaggio che mi fa spalancare gli occhi "Che..." non riesco a finire la frase perché lui mi tappa la bocca con la mano "Noemi...ti dice qualcosa? O no?" muovo la mano e cerco di spostare la sua che mi comprime la bocca e non mi permette di respirare. Ho bisogno di mettere aria nei polmoni...ho bisogno di uscire da quella casa e di andare il più possibile lontano da lì...ho bisogno di abbracciare Stephan e farmi dire che andrà tutto bene...ho bisogno di scacciare il panico che mi sta sommergendo e che minaccia di trascinarmi veramente a fondo "Lasciami" urlo ma la sua mano attutisce la mia voce che in quel modo diventa un sussurro praticamente "Noemi ha fatto un lavoro favoloso...ma Stephan non ti ha mollata come credevo...no, dopo che siete stati assieme in ospedale l'ha allontanata ed io non ho potuto fare in modo che tu li vedessi assieme...il piano prevedeva che tu dovessi vederli insieme...e a quel punto ti saresti messa l'anima ed il cuore in pace e saresti venuta da me" Patrick mi volta e io sbatto la schiena contro la porta. Anche la testa mi scatta contro la superficie dura e per un momento perdo coscienza ma è un secondo...la rabbia per quello che lui mi sta dicendo prende il sopravvento "Hai organizzato tutto?" lui annuisce "Tutto..." solo allora capisco che ogni cosa è stata preparata e disposta nei minimi particolari..ogni volta in cui lui si è fatto trovare pronto a consolarmi in quei mesi è stata meticolosamente orchestrata. Nulla è stato spontaneo...mi viene da vomitare al pensiero di quante volte sono stata sola con lui, di quante volte sono stata io a chiamarlo per venire a cena nel mio appartamento...che ingenua "Mi fai schifo" tento di spingerlo via ma lui mi prende per i polsi e mi immobilizza contro la porta del suo appartamento "Dovevi essere mia" mai avrei pensato di trovarmi in quella situazione. Mai avrei pensato di guardare negli occhi chiari di Patrick e vederci quello che effettivamente scorgo in quel momento...possesso, rabbia e un pizzico di follia "Cosa ha in più? Cosa? Ho organizzato tutto...nei minimi dettagli...dovevate lasciarvi ed io avrei avuto te..sai da quanto ti amo Chiara? Da quando ti ho vista la prima volta..." non ricordo neanche quando ho visto Patrick la prima volta. Forse a Trigoria un giorno o magari allo stadio...non saprei dire con esattezza cosa ho provato perché fondamentalmente lui è una delle mille persone che ho conosciuto e che hanno gravitato attorno a me da quando ho conosicuto Stephan. Poi il nostro rapporto è cambiato...ma quello che pensavo fosse un rapporto di amicizia e di affetto è stato tutto orchestrato a dovere...è tutto falso...completamente e totalmente falso "Tu non mi avresti comunque avuta...sarei stata lo stesso di Stephan..."
"Non lo nominare" lo schiaffo mi arriva repentino ed inaspettato...giro la testa e sbatto la guancia contro il legno della porta...fino a quel momento le lacrime non hanno fatto capolino...ora inizio a piangere ma è più per il dolore che per le sue parole...dal punto di vista di quello che mi sta succedendo sono come inebetita...quasi non credo che stia avvenendo realmente "Vediamo se dopo oggi lui ti vorrà ancora" la sua mano mi stringe il collo ed io ho la fugace visione del mio corpo a terra. Per la prima volta ho la paura assurda e reale di non uscire viva da quella casa "Patrick...lasciami" scalcio con tutte le mie forze ma lui è più forte di me e ha dalla sua parte la rabbia e quel risentimento che gli accende lo sguardo di un qualcosa che mai avrei pensato di associare a lui. È stato bravo...se avessi dovuto descrivere Patrick, fino alla trasferta di Firenze almeno, avrei usato le parole tranquillo, pacifico, quasi dimesso...ora è tutto il contrario "Poteva andare diversamente Chiara...ti ho dato mille possibilità per scegliere me...potevamo essere una coppia favolosa ma tu hai sempre preferito lui...e non so cosa ti lega a lui in questo modo...è un ragazzo così...insignificante...con quel sorriso sempre stampato in faccia e il suo stuolo di fan sempre al seguito...nonostante tutte le cose brutte che ti ha fatto tu sei sempre stata pronta a seguirlo e te lo sei sposato di nuovo..io invece sono stato sempre corretto con te...non ho mai superato la linea che tu hai messo...ma adesso mi prenderò quello che è mio" tento di sottrarmi al suo tocco ma le sue mani che vagano sul mio corpo sembrano troppo forti e troppo veloci per la mia mente che va al rallentatore...non ho la forza per sottrarmi a quello che lui sta facendo...piango, ma lui va avanti...non lo fermano neanche le mie urla...urlo un sacco, fino a quando la voce mi viene meno...chiudo gli occhi, cerco di staccare la mente ma poi li spalanco di nuovo quando lui inizia a trascinarmi verso la camera da letto "Patrick...ti prego" punto i piedi a terra ma lui mi solleva di peso e mi sbatte sul letto "Adesso stai buona...perché più ti ribelli e più ti farò male..." non riesco neanche a prendere in considerazione l'idea che lui mi stia per fare del male. Il ragazzo che conosco io è quello che mi ha sempre aperto la portiera, quello che mi ha fatto mangiare quasi a forza anche quando non avevo neanche l'intenzione di alzare la forchetta, quello che mi ha cullata quando stavo a pezzi...tutta una finta "Ti prego..." ripeto quelle parole all'infinito, è una litania senza soluzione di continuità...so dire e pensare solo quello...mi appello alla parte di Patrick che dice di amarmi, ma anche quella parte è falsa...e quando lui inizia a spogliarmi stacco il cervello...cerco di pensare a Stephan ma ben presto mi accorgo che preferisco lasciarlo fuori da quel momento. Lui è qualcosa di troppo puro e bello per farlo entrare in un contesto del genere...alla fine penso solo che preferirei morire...e forse muoio realmente un pochino, o forse del tutto..spero solo finisca in fretta...spero solo che Stephan alla fine arrivi a salvarmi...come sempre...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora