42. IL MIO BATTITO

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"Dove vai? È ancora buio" rido alla voce da bambino piccolo di Stephan...è tenerissimo e dolcissimo mentre si mette sopra la testa il cuscino "Ho sete...torno subito" butto un occhio all'orologio e vedo che sono le tre e mezza. Non è che io e lui ci siamo addormentati da molto, e so che lui è stanco quindi non volevo assolutamente svegliarlo ma eravamo così incastrati che quando mi sono mossa inevitabilmente si è svegliato anche lui. Guardo Stephan che ha richiuso gli occhi e mi abbasso per lasciargli un bacio sulla fronte. Prendo la felpa che ho lasciato sulla sedia e cammino verso la cucina a piedi nudi. Meno male che i tubi del riscaldamento che corrono sotto al pavimento mi permettono di gironzolare per casa senza calze e ciabatte, due cose che odio. Prendo un bicchiere d'acqua e poi scosto la tenda della cucina "Nevica...." mi incanto a guardare il terrazzino già completamente bianco ed i fiocchi che continuano a scendere. Mollo il bicchiere nel lavandino e poi corro in camera "Amore...nevica" lui fa un verso a metà fra un 'chi se ne frega' ed un 'vaffanculo' credo ma io non demordo ed inizio a saltellare sul letto "Nevica...non puoi capire quanto..così più tardi possiamo andare a fare una passeggiata sotto alla neve e magari fare un pupazzo...ti va?" Stephan sposta la testa da sotto al cuscino e mi fissa "Chiara...ho allenamento..e devo essere a Trigoria abbastanza presto perché ovviamente ci sarà il mega discorso barra cazziata barra rompimento di coglioni di Di Francesco quindi che adesso nevichi per me è soltanto una palla in più dato che ci sarà un traffico allucinante e dovrò partire almeno mezz'ora prima" mi fermo e il sorriso che mi era nato sul viso a vedere la neve mi scivola via "Quindi...non possiamo neanche fare una piccola passeggiata sotto la neve? Mica dovrai andare via di mattina...possiamo fare un giro qui intorno e poi...bho...quando torni possiamo andare al parco qui vicino.."

"A fare cosa?" alzo le spalle "Non lo so Stephan..." abbasso la testa e mi viene voglia di piangere "Poi vediamo...ora puoi tornare a dormire per favore?" annuisco e mi rimetto sotto le coperte ma so già che non dormirò affatto. Mentre lui si mette su un fianco e si riaddormenta quasi istantaneamente io rimango con gli occhi spalancati...so che lui ha le palle girate per la seconda partita consecutiva che ha dovuto guardare da spettatore ma non è assolutamente colpa mia, come non è colpa sua. So anche che la partita della sera prima era importantissima per lui, dato che l'avversario era il Milan, sua ex squadra. Un'altra cosa che so con certezza però è che la sconfitta per 0-2 non può ricadere in alcuno modo su di lui dato che non ha neanche messo piede in campo, per la seconda volta consecutiva. Mi giro fra le sue braccia che mi tengono strette e incastro la testa nel mio posto preferito, l'incavo del suo collo...il quell'esatto punto riesco a sentire il suo profumo inconfondibile e riesco soprattutto a sentirmi protetta e riparata da tutto il resto "Scusa piccola..." la sua voce mi riscuote e tiro su con il naso asciugandomi le lacrime con la manica della felpa "Lascia stare"

"Invece non lascio stare...ti va di uscire di casa assieme prima che io vada via e di andare a fare colazione da qualche parte? Andiamo dalle parti del Colosseo...insomma non ci ricapiterà a breve di vederlo pieno di neve..così stiamo anche un pochino assieme prima che io vada ad allenarmi. E poi quando torno andiamo al parco...a fare il pupazzo di neve..e andiamo anche sulle altalene" mi lascio scappare un sorriso ma poco dopo scuoto la testa "Fa niente...davvero...poi tu sei ancora leggermente raffreddato..." giro il viso di modo che lui non mi veda piangere ma Stephan mi sposta la testa e mi bacia le guance umide di lacrime appena versate "Scusa amore mio...ti ho fatto piangere e sai che odio farlo..."

"So che queste sono delle cazzate ma non ho mai visto la neve a Roma e..volevo solo condividere sta cosa con te...so che abbiamo visto la neve in montagna ma vederla qui è completamente diverso..."

"Lo so...e mi dispiace di aver reagito di merda...non posso addossarti colpe che non hai"

"Ma non è nemmeno colpa tua Stephan..." cerca la mia mano e inizia a giocherellare con la mia fede "Mi do sempre la colpa Chiara...insomma se non riesco neanche a giocare che cazzo sto qui a fare? So che ci sono momenti positivi e momenti negativi ma a me ultimamente sembrano tutti o quasi negativi...il fatto è che io mi sento anche abbastanza bene.."

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora