3. PERFECT

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Quando apro gli occhi non riconosco affatto la stanza che mi trovo davanti...sono attorcigliata in un piumone grigio perla e il cuscino su cui poggia la mia testa è il più morbido che abbia mai sentito...sicuramente non è quello del mio letto..quando mi giro quasi caccio un urlo...quasi, perché perdo momentaneamente l'uso della parola e quindi dalla mia gola non asciurebbe comunque nessun suono "Hey..bella addormentata..." Stephan si gira verso di me posando il cellulare sul comodino "Che...dove siamo?"
"A casa mia...ti ricordi qualcosa?" scuoto la testa. Sinceramente l'ultimo pensiero coerente che mi ricordo di aver fatto è uscire da casa in maglioncino leggero al 21 dicembre...merda, l'anniversario della morte dei miei genitori. Poi ho solo sprazzi di cose successe...ho camminato per chilometri sentendo progressivamente il gelo avvolgermi, poi ho chiamato Stephan quando stavo alla Fontana di Trevi..poi lui è arrivato...ricordo la cioccolata, la sua offerta di comprarmi un piumino...in mezzo un bacio a stampo...porca vacca "Vagamente...che ore sono?"
"Le tre di notte" sgrano gli occhi e muovo la mano per passarmela sul viso "Quanto ho dormito?"
"Dalle otto circa...deliravi, parlavi dei tuoi...avevi la febbre a 39, ti ho fatto prendere a forza una tachipirina...credo che ora sia scesa" emetto un lamento quando tento di ruotare la testa "Cazzo...mi fa male dappertutto"
"Forse uscire in maglioncino non è stata una brillante idea sai? La prossima volta metti il piumino...e prendi il portafoglio con te..se ti fosse successo qualcosa non avrebbero saputo neanche il tuo nome dannazione" Stephan ha la faccia preocupatissima, nonché parecchio stanca e anche incazzata. Perfetto...tento di mettermi seduta ma lui mi blocca "Stai giù"
"Devo andare in bagno" sbuffa ma con voce più dolce mi dice semplicemente "Ti ci porto io..."
"Eh? Ma so camminare..." Stephan sposta delicatamente il piumone senza parlare "Evitiamo che tu mi svenga per la terza volta davanti? Che dici Chiara? Mi puoi ascoltare mezza volta dannazione? Sono stufo di prendere spaventi alla cazzo..." mi mordo il labbro inferiore e poi punto le mani per mettermi seduta. Sono a pezzi..la stanza mi gira attorno e sicuramente se provassi a mettermi seduta crollerei a terra svenuta "Sei bianca cadavere...e smettila di morderti il labbro che mi sto trattenendo a fatica dal baciarti..poi avresti mille altri motivi per svenire..." lascio andare il labbro che mi sono morsa quasi a sangue...lo faccio sempre tanto che ormai sentire il sapore metallico del sangue in bocca non mi da più neanche fastidio "Sicuro che un tuo bacio mi farebbe svenire? Forse ti sopravvaluti" non credo a mezza parola di quello che ho detto ma mica posso dirgli che la cosa che ricordo più nitidamente della giornata appena trascorsa è il suo bacio a stampo...potrei descrivere nei minimi dettagli le sue labbra, la sensazione che mi hanno trasmesso...so che se mi baciasse veramente le gambe non mi reggerebbero "Il bacio porterebbe a molto altro fidati...magari non stramazzeresti al suolo ma sicuramente ti farei sdraiare io su una superficie piana...ma quando succederà, perché ti posso assicurare che succederà, sarai bella sveglia e ricettiva..." deglutisco immaginandomi mille scenari dove io e lui siamo su un letto a baciarci...e poi a fare altro. Avvampo e lui se ne accorge "Vedo che la cosa non ti lascia indifferente...bene...almeno ho capito che anche da parte tua quella stronzata sull'essere amici è una stronzata appunto...ora andiamo in bagno" gli fisso insistentemente le labbra...adesso la testa mi gira ma per tutt'altra motivazione "Smettila Chiara altrimenti non finisce bene...cioè finisce bene ma tu non sei nelle condizioni per affrontare una nottata come quella che ho in mente" cazzo...stacco a fatica lo sguardo dal suo viso e lo abbasso. A quel punto, e solo in quel momento, mi accorgo di cosa indosso...una maglia bianca che mi sta 4 volte e basta..per fortuna ho ancora la canotta nera e l'intimo "Ma...cioè..." sono in panico totale e per fortuna lui mi viene in soccorso "Dopo averti dato che tachipirina la febbre ti è scesa di botto e hai cominciato a sudare quindi per forza di cose ti ho dovuto spogliare...tranquilla, nei miei gesti non c'era assolutamente malizia, anche se ammetto che vederti in intimo mi ha fatto effetto" non so cosa pensare delle sue parole..Stephan, fighissimo ragazzo di cui sono innamorata persa, mi ha vista in mutandine e reggiseno..perfetto...odio il mio corpo e tendo a coprirlo il più possibile. Sono magra, fin troppo. In alcuni punti le ossa mi sporgono e sono fin troppo visibili...non ho molte forme femminili, se si esclude la seconda abbondante che è una delle poche cose che salvo. La sua maglia mi va larghissima, ci navigo dentro praticamente e soprattutto sa di lui, quell'odore che è solo suo, nessun profumo...ormai so riconoscerlo anche ad occhi chiusi "Ho freddo adesso...mi dai qualcosa?" lui annuisce e poi si alza dal letto. Porca puttana...gli faccio la radiografia completa  dato che per come è messo in quel momento non posso non fargli una specie di scansione con gli occhi. In realtà indossa una semplicissima accoppiata maglietta nera stretta e pantaloni della tuta grigi...peccato che la maglia sia una seconda pelle praticamente, se mi ci metto posso anche intuire ogni dannato muscolo del petto. I pantaloni sono...normali...banali anche...solo che gli cadono sui fianchi in modo perfetto, fin troppo devo ammettere. Gli fanno un culo da paura e ad ogni movimento lasciano scoperto un lembo di pelle...che sia quello della fondoschiena dietro o quello del basso ventre davanti è comunque un attentato bello e buono alla mia sanità mentale. Dettaglio da non trascurare il fatto che sia a piedi nudi...merda...
"Tieni una mia felpa...vuoi anche un paio di pantaloni? Te ne prendo un paio stretti anche se dovrai comunque tirare tutta la coulisse" annuisco mentre mi infilo la felpa "Grazie"
"Di niente...senti domani, cioè oggi abbiamo seduta al pomeriggio..quindi sto con te fino a mezzogiorno e poi torno alle sette più o meno...tu riposati o fai quello che vuoi...se mi dai le chiavi di casa tua vado a recuperarti qualcosa che ti serve"
"Ma che sei fuori? Quando vai agli allenamenti mi accompagni a casa"
"Ma neanche dipinto sul muro...stai qua finché non ti senti meglio..."
"Ma non hai tipo una partita domani? Non devi partire oggi?" lui scuote la testa "Ieri ho sentito un dolorino alla gamba..credo sia poca roba ma non farò la trasferta di Torino "
"Ma quando ti sei fatto male?"
"Ieri...non ha importanza" calcolo che se si fosse fatto male in allenamento non avrebbe certo fatto quella mega corsa di due chilometri per venirmi a prendere...quando arrivo alla logica conclusione mi sento male "Ti sei fatto male durante la corsa per venire da me"
"Non è nulla...sarà un piccolissimo strappo...nulla che una partita saltata e qualche terapia non possano far passare velocemente"
"Ma hai la partita con la Juventus" metto i piedi a terra e tento di alzarmi ma lui è subito pronto a sostenermi prima che collassi a terra "Avevo...ne approfitterò per stare a casa con te"
"Cazzo...è solo colpa mia...te l'ho detto ieri che starmi intorno non ti porta nulla di buono...ti sei fatto male e so quanto ci tieni a giocare questa partita..." mi salgono le lacrime agli occhi "In questo momento tengo al fatto che tu stia bene..e non stai affatto bene adesso. Quindi mi occupo di te ora..." non so cosa dire...solo in quel momento abbasso lo sguardo e noto che lui zoppica leggermente. È una cosa minima ma penso che se il giorno prima fossi stata leggermente più attenta e non avessi pensato solo a me, me ne sarei accorta "Mi sento da schifo adesso...non serve che tu mi curi...mica mi devi fare da balia Stephan...ho già fatto abbastanza casini" lui mi trascina in silenzio fino al bagno e poi mi fa cenno che starà fuori dalla porta giusto il tempo di lasciarmi un pochino di privacy. Quando mi trovo da sola nel suo bagno, che è tipo 6 volte il mio, mi appoggio al lavandino e mi guardo allo spacchio. Faccio spavento...rifuggo alla mia immagine allucinata e faccio velocemente la pipì prima di guardarmi di nuovo allo spacchio. Non ho le mie medicine...dannazione...adesso so che mi verrà l'ansia perché non le ho prese. Ho le occhiaie ed i capelli sembrano quelli di una strega. Apro l'acqua e mi butto un pochino di gocce gelate sul viso...lo stomaco mi si rivolta e faccio appena in tempo a chinarmi sul water prima di rimettere tutto quello che ho messo nello stomaco il giorno prima. La porta si splanca immediatamente e uno Stephan preoccupato si inginocchia accanto a me tenendomi i capelli indietro "Vattene...per favore"
"Pensi che mi importi di vederti mentre vomiti l'anima?" ho il corpo scosso dai brividi e i sudori freddi...sento la canotta appiccicarsi alla pelle della schiena...tossisco così tanto che mi scendono le lacrime...sto malissimo...non ricordo neanche un momento in cui sia stata così male prima di allora "Non ce la faccio più" quando sento che il mio stomaco non ha più nulla da buttare fuori mi accascio per terra "Hey..Chiara, guardami...non sei da sola..se anche fossi stato bene avrei chiesto di non essere convocato per motivi personali...facciamo che vado solo a Trigoria per fare i controlli e poi passo da casa tua...non ti mollo da sola ok?"
"Non posso trascinarti a fondo con me...non vedi che già ti sei fatto male per colpa mia? Se ti succede qualcosa di più grave? Non voglio che tu...mi odierai Stephan...succederà ed io non potrei mai sopportare i tuoi occhi che mi fissano con odio...lasciami stare, porto solo casini e basta"
"Sto decidendo con la mia testa di buttarmi in questa cosa...mi sarei potuto fare male in qualsiasi circostanza...credimi se ti dico che non mi sento obbligato ad aiutarti ma voglio farlo..." non ho mai accettato l'aiuto di nessuno e non vorrei certo iniziare adesso, a 22 anni. Solo che sento di aver toccato il fondo...e se nessuno mi darà la spinta necessaria per risalire io su quel fondo ci rimarrò a vita "Sono troppo per te...c'è troppo da sopportare"
"Possiamo dividere per due quello che ti porti sulle spalle da troppo tempo..." dividere...non ho mai diviso con nessuno qualcosa...dai 10 anni in poi sono stata da sola, senza nessuno che mi dicesse che avrebbe preso un pochettino del mio fardello e se ne sarebbe fatto carico. Non ho le forze per ribattere..alla fine capirà da solo che si è imbarcato in una cosa assurda. Quando ci arriverà mi volterà le spalle ed io allora affonderò del tutto. Forse è sul serio la volta buona che mi lascerò andare alla deriva "Senti ma...se ti facessi un bel bagno caldo?" scuoto la testa "Assolutamente no.." in realtà sarebbe l'ideale ma non voglio certo che lui mi veda nuda...e non ho assolutamente la forza di farlo da sola "Giuro che terrò le mani a posto...te lo ripeto, quando ti spoglierò per fare quello che ho in mente sarai ben consapevole di ogni cosa che ti farò...e soprattutto mentre io spoglierò te tu spoglierai me quindi sarà ben diverso..."
"Stephan..non arriveremo mai a quel punto fidati...scapperai molto prima"
"Invece arriveremo a quel punto e anche molto molto oltre...ora la smetti di parlare e ti fai preparare un bel bagno caldo? Poi ti faccio una camomilla e ti rimetto a letto" vorrei protestare ma sinceramente è così tanto tempo che nessuno si occupa di me che annuisco. Mi alzo a fatica e poi lo fisso mentre fa altrettanto. Cerca di mascherare abilmente la smorfia di dolore ma io la vedo..anche io sono così, non voglio mai mostrare al mondo intero quando sono fragile e debole. Stephan apre l'acqua della vasca, che si trova in una nicchia del bagno e che sembra adatta a quelle coppie che vogliono fare il bagno assieme, prima di finire a fare l'amore sotto le lenzuola "Ti scoccia se ti do qualcosa di mio da metterti? Un paio di boxer e una maglietta di quelle strette bianche, così la tua roba la lavo" mi verrebbe da dire di no ma la mia testa annuisce contro la mia volontà. Non ho più le forze per protestare sinceramente..vorrei solo sconnettere il cervello e riconnetterlo magari fra un mese "Va bene se ti spoglio e ti lavo io? Credo che tu non abbia le forze per farlo"
"Fatico anche solo a tenere gli occhi aperti..." lui mi sorride dolcemente e poi mi slaccia la felpa. Me la sfila lentamente e la appoggia su un ripiano poi fa altrettanto con la sua maglia ed i pantaloni. Quando mi ritrovo davanti a lui in canotta e completo intimo mi stringo le braccia attorno al corpo "Hai freddo?"
"Si...ma non è freddo per la temperatura...arriva da dentro...e non ho neanche le medicine dietro...se non prendo le medicine starò peggio e..."
"Shhhh...adesso calmati" mi prende il viso fra le mani e mi asciuga le lacrime con i pollici "Basta Chiara...ti prenderò le medicine da casa tua. Fino a quel momento ce la caveremo ok? Se per farti stare calma ti dovrò cullare tutta notte lo farò ok? Basta che mi dici cosa vuoi che faccia. Sono disposto a fare qualunque cosa"
"Mi abbracci?" Stephan annuisce e poi mi attira a sé. Appoggio la testa sul suo petto e lui mi tiene il viso fermo. Sento il suo cuore galoppare veloce..non so perché ma quel rumore mi tranquillizza notevolmente...riesco a respirare normalmente e lui se ne accorge "Dopo ti abbraccio così a letto, di modo che almeno dormi tranquilla va bene?"
"Mi potrei abituare poi..e non andrebbe bene"
"Invece magari sarebbe proprio la cosa giusta che dici?" si sarebbe la cosa più giusta per me..ma per lui invece? Non posso iniziare a comportarmi da egoista proprio con lui "Fidati che per te non andrebbe bene...nulla di quello che io potrei portare nella tua vita andrebbe bene.."
"Senti come mi batte forte il cuore Chiara?" annuisco "Forse mi stai facendo proprio bene invece...non batte mica così con tutte le ragazze sai? Alla fine magari scopriremo che ci facciamo bene a vicenda" che lui faccia bene a me non c'è ombra di dubbio. Mai mi sono sentita così protetta e così coccolata in vita mia, tranne ovviamente dai miei genitori quando erano ancora vivi. Su quanto io possa fare bene a lui invece ho i miei dubbi. Insomma...cosa potrei mai offrire ad un ragazzo come lui oltre a problemi e problemi e problemi? Lui però sembra così convinto che per ora lascio stare. Mi stacco lentamente e mi sfilo la canotta. Il suo sguardo si incendia istantaneamente ed io non ho il coraggio di prolungare quel contatto. Non riesco a concepire come a lui possa piacere la vista del mio corpo. Non sono bella e soprattutto non lo è la cicatrice che mi corre lungo lo sterno, ricordo di quell'operazione di 12 anni prima "Non fissarmi così...."
"Vuoi che non ti guardi perché non pensi di essere bella o perché non ti piace che io ti guardi?"
"Non sono assolutamente come le ragazze che sei abituato a vedere mezze nude..."
"Ma ti piace che io ti guardi? O no?" ovvio che mi piace che lui mi guardi...quale ragazza sana di mente non vorrebbe che un ragazzo bellissimo la fissasse come se fosse la ragazza più bella sulla faccia della terra? "Ovvio che mi piace ma..."
"E allora fatti guardare...anche perché fra esattamente due minuti non avrai nulla addosso quindi se ti vuoi tirare indietro devi farlo adesso...è per la cicatrice?"
"Anche...è per tutto in realtà...sono brutta Stephan...non ho nulla che..." non finisco la frase perché lui mi mette le mani sui fianchi nudi e mi incolla al suo corpo "Sto tentando di fare il bravo Chiara ma se non la smetti di dire stronzate devo inventarmi qualche modo per farti capire che non ti trovo affatto brutta..alzi gli occhi un attimo per favore?" faccio come mi chiede, anche se a fatica dato che al momento sono molto interessata a come la maglietta nera gli disegna i muscoli del petto "Li ho alzati"
"Ora mi dici se ti basta la mia parola o devo fare qualcos'altro?"
"Basta la tua parola...forse" a quell'ultima parolina lui inclina la testa "Andavi bene...fino a quel forse..." le sue mani mi stringono di più ed io mi sento andare a fuoco...Stephan mi fa indietreggiare fino a quando il mio fondoschiena non incontra la superficie di marmo del mobile dove c'è il lavandino. Dopo un secondo mi ci ritrovo seduta sopra "Sei bella Chiara...forse non sei come le altre ma al momento non vorrei nessun'altra qui con me quindi..." le sue mani mi lasciano i fianchi e si spostano sulla mia schiena dove slacciano il gancetto del reggiseno. Quando sento il tessuto cedere chiudo gli occhi..ho avuto qualche ragazzo, non una marea sia chiaro ma non sono mai stata una santa. Di solito le mie storie durano poco, giusto qualche incontro e poi la chiusura prima che uno dei due si possa affezionare sul serio. Ho detto 'Ti amo' due volte, di cui ero poco convinta in entrambi i casi...nessuno mi ha fatto il suo effetto. Ma soprattutto di nessuno mi è importato così tanto da avere il cuore che mi batte direttamente in gola quando rimango solo con un paio di mutandine addosso "Posso fare una cosa per dimostrarti che ti trovo bella? Una sola.." annuisco rapita a soggiogata dalla sua voce e dai suoi occhi. Sono completamente su un altro pianeta e contando che siamo in una situazione che di erotico non ha molto, almeno nelle nostre intenzioni, questo è un bel campanello di allarme per me. Se finiremo a letto assieme come farò a sopravvivere? "Ti batte a tremila il cuore Chiara..."
"Lo so...ma tranquillo, va bene così..." o almeno credo...mai mi è battuto il cuore in quel modo prima di allora. So che gli ho detto che devo evitare le emozioni forti ma mica posso allontanarlo in quel momento. Vedo la sua mano alzarsi e posarsi delicatamente sulla mia cicatrice. Corre per lo sterno, è brutta da vedersi ma sinceramente non mi è mai importato che qualcuno la vedesse, almeno fino ad allora "Fa male?"
"No...ha fatto male ma adesso è solo lì a ricordarmi che 12 anni fa ho perso molto...fin troppo forse" si, ho perso le due persone più importanti della mia vita ma forse ho perso soprattutto me stessa...fino ad allora ero una bambina sorridente e dolce con tutti, invece da quel momento in poi ero diventata un'altra persona. La Chiara dolce ora veniva fuori solo con i bambini che c'erano in ospedale, quelli che mi ricordavano la me stessa di 12 anni prima "Perché scappi da tutti Chiara?"
"Perché fa male affezionarsi alle persone...perché alla fine nessuno ti può salvare, soprattutto da te stessa"
"Non vuoi essere salvata Chiara?" quasi non rispondo alla sua domanda perché lui me la fa con voce bassa e roca ed io mi perdo dietro a quello che quel tono mi fa presagire. Immagino che lui sussurri il mio nome in camera da letto, o dovunque vuole in realtà..basta che lo dica come se arrotolasse il mio nome sulla lingua, basta che lo dica come se fosse quasi una supplica "Cosa?" mi riscuoto quando mi accorgo che lui mi ha fatto una domanda che presuppone una risposta "Non vuoi essere salvata?"
"Non posso essere salvata..forse non lo merito neanche"
"Stronzate.." faccio per ribattere dicendo che lui non capisce un cazzo quando la sua bocca sostituisce le sue mani. Le sue labbra si posano sulla mia cicatrice...altri ragazzi ci hanno provato negli anni ma quella zona del mio corpo è assolutamente off-limits per tutti...o almeno per tutti fino a quel momento...io e Stephan non ci siamo ancora scambiati un bacio vero ma lui ora mi sta baciando teneramente, con riverenza estrema, la cicatrice simbolo di quello che sono, o almeno di quello che pensavo di essere fino a due giorni prima. Inizio a piangere e lui si stacca momentaneamente "Vuoi che smetta?"
"Non ce la faccio a continuare così Stephan..."
"Guardami Chiara.." lui mi alza il viso e mi guarda da pochi millimetri di distanza "Non devi continuare così...io non so dove andremo a finire ma ci sono io con te adesso...ti ho salvato da quella scala infernale e voglio provare a salvarti da quello che stai vivendo...non so come fare, non so dove ci porterà sta cosa, non so assolutamente nulla di attacchi di panico e di tutte le cose che ti porti dentro ma io ci sono...non allontanarmi..." vorrei allontanarlo, perché so che prima o poi lo farà lui è a quel punto farà un male cane ma come faccio a voltare le spalle a quegli occhi? Sono due pozzi in cui mi perdo, sono due distese verdi dove forse posso trovare la pace. Sono così stufa di lottare da sola "Mi allontanerai tu Stephan...io mi sarò già affezionata e tu te ne andrai..."
"Ma che cazzo ne sai tu? Cosa ne sai di quello che farò? Pensi che tu per me sia tipo una sfida? Come si chiama...scoparsi la ragazza con gli attacchi di panico? Ma che cazzo di persona pensi che io sia?" lui fa per allontanarsi ma sono io a bloccarlo stavolta prendendolo per le guance "Scusa...per favore non arrabbiarti...solo che io non so come comportarmi, non so assolutamente che diavolo fare con te, perché non ho mai conosciuto nessuno come te...mi sento tremendamente sola ma non so se...non sono capace di stare accanto ad un'altra persona..."
"Non ti sto chiedendo di sposarmi Chiara...ti sto solo dicendo che mi piaci, parecchio...e che voglio starti vicino. Magari poi capiremo che non siamo fatti per stare assieme o che possiamo essere solo amici...ma non farmi andare via...hai bisogno di qualcuno vicino e io forse ho bisogno di te...o togli il forse anche..." sorrido e poi scruto ogni dettaglio del suo viso. Ha gli occhi stanchi ma sono comunque la più bella cosa che abbia mai visto...come fa ad avere bisogno di me? Lui ha bisogno di una ragazza che lo renda felice, perché sono sicura che se lo merita..io non sono assolutamente capace di rendere felici le persone, tanto meno quelle speciali come lui "Faremo un grande casino Stephan"
"Magari sarà un bellissimo casino alla fine...non mi sono mai piaciute le cose troppo semplici..ci ho provato a farmele piacere fidati ma non fanno proprio per me Chiara" poso la fronte sulla sua e mi mordo il labbro. Solo un attimo dopo mi ricordo di quanto quel gesto sia pericoloso davanti a lui "Ti sto per baciare...quindi o ti scansi oppure accetti le conseguenze" la ragione mi direbbe di scansarmi, mettere più distanza possibile fra me e lui, fra le mie labbra e le sue ma sono così stufa di ascoltare la ragione. Chiudo gli occhi e sento il suo fiato caldo sulle mie labbra "Un bacio a stampo e basta Stephan...non reggo altro adesso"
"Va bene...facciamo i bravi per ora" poi sento la sua bocca sulla mia...reggo solo quel contatto per adesso perché so che per sostenere il peso di quello che lui mi scatena dentro devo essere totalmente in me o almeno devo stare sufficientemente bene, invece in quel momento non sto affatto bene. Ma il suo bacio mi ridà fiato per il momento...lui mi fa respirare meglio...forse alla fine faremo casino, ma magari sarà un casino positivo.

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora