47. UNA RAGIONE PER SORRIDERE

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"Stephan..." esco dal bagno e vado in camera da letto asciugandomi i capelli con l'asciugamano "Dimmi" alzo gli occhi al cielo quando lo vedo seduto a gambe incrociate sul letto, con il telecomando in mano che fissa lo schermo del televisore. Quando guardo le immagini che scorrono mi verrebbe da spaccare quell'aggeggio, e non lo faccio soltanto perché è un bellissimo televisore e mi pentirei amaramente della decisione di fracassarlo in mille pezzi "Puoi spegnere?" mi piazzo davanti allo schermo e incrocio le braccia davanti al petto ma lui sposta lo sguardo e cerca di guardare comunque le immagini che continuano a scorrere sullo schermo "No...spostati" decido che con lui in quel momento ci vuole qualcosa di drastico così spengo la televisione direttamente dal pulsante posteriore "A mali estremi, estremi rimedi" lui sbuffa e mi guarda male "Chiara, non sono assolutamente in vena dei tuoi giochetti del cazzo...riaccendi la televisione"
"Non guarderai per la duecentesima volta la partita di venerdì sera...non esiste" gli ho concesso tutto il sabato per autocommiserarsi e per stare a guardare il soffitto della camera ma adesso non mi sorbirò Stephan versione scazzata anche per tutta la domenica pomeriggio...sono solo le due e lui è tornato dagli allenamenti con una faccia scura che più scura non si può ma io non intendo lasciarlo stare quel giorno "Puoi uscire se non vuoi guardarmi...mica ti lego al letto sai?"
"Dammi il telecomando" lui fa cenno di no ma dato che capisce che non demorderò quella volta almeno ha la decenza di allungarmelo poco dopo quando lo guardo incazzata a morte "Ora ti vesti ed usciamo"
"Ma non esiste...se vuoi stiamo a casa e facciamo quello che vuoi ma non esiste proprio che io esca...sono appena tornato da un allenamento che definire una rottura di coglioni è poco quindi non ho assolutamente intenzione di rimettere piede fuori di casa fino a domani pomeriggio quando ci sarà rifinitura" gli vado vicino e gli poso le mani sulle spalle "Per favore...neanche se ti imploro in ginocchio?" decido di sfoderare tutte le mie armi, soprattutto quelle che so lo faranno capitolare nel giro di due secondi netti "Chiara puoi anche sbattere gli occhioni che ti ritrovi quanto vuoi ma non mi convincerai ad andare in mezzo alla gente oggi...mi è bastato..." non finisce la frase ma so cosa vuole dire "Pensi che non sappia cosa ti possono aver scritto? Diciamo che saranno cose simili a quello che mi ha detto quel coglione al locale venerdì sera...o no?" Stephan annuisce ed io lo guardo inclinando la testa "Gliela vuoi dar vinta?" alza le spalle come se volesse dirmi che non gliene importa ma so che non è assolutamente così, altrimenti non avrebbe limitato i commenti sotto al suo ultimo post su Instagram del giorno prima "Ci andresti di mezzo anche tu e non ho proprio voglia di dover litigare con qualcuno...perché fino a che insultano me fa niente ma se tirano in ballo te..."
"So difendermi e credo di avertene dato dimostrazione venerdì..ora usciamo per favore?" gli scappa una risata anche se continua a muovere la testa a destra e a sinistra "Andiamo a fare shopping...ho voglia di comprarmi qualcosa..." in realtà l'idea mi è venuta un secondo prima e non muoio dalla voglia di andare a provarmi vestiti su vestiti ma è un modo come un altro per tirarlo fuori da quelle quattro mura. Non voglio che continui a riguardarsi quella dannata partita di nuovo...anche se la guardasse 200 volte non potrebbe comunque fare nulla per cambiare la sua prestazione "Non hai realmente voglia di fare shopping Chiara...te lo sei inventata al momento"
"E anche se fosse? Apprezza ancora di più lo sforzo..." vedo che lui sta per cedere e decido di sfoggiare la mia arma segreta...un bel bacio e la promessa di lasciargli carta bianca sulle cose da comprarmi. Lo spingo fino a quando lui si sbilancia all'indietro e si sdraia ed io gli cado sopra. Quando Stephan mi posa le mani sul fondoschiena so di averlo in pugno "Puoi comprarmi quello che vuoi"
"Allora andiamo in un negozio di intimo dove ci sono già i costumi..." lo guardo senza capire dove voglia andare a parare "Vuoi comprarmi dei costumi?" lui annuisce ed io sbuffo. Mi sono incartata da sola perché non ne compro uno da quando avevo tipo 10 anni, dato che non ho mai più messo piede al mare o in piscina. Quando mia zia aveva tentato di portarmici aveva comprato lei un costume intero in uno di quei negozi specializzati in attrezzature sportive e non credo che Stephan intenda comprarmi qualcosa del genere "Va bene...costume sia"
"Costumi...al plurale..." sbuffo per la sua puntualizzazione e faccio per alzarmi ma lui mi blocca "Faresti un'altra cosa per me?"
"Tutto quello che vuoi...ovviamente nei limiti del possibile...tipo qualche pensiero poco consono e casto me lo terrei per dopo, quando torneremo a casa"
"Un bacio....solo quello" sorrido e poi mi abbasso per baciarlo. Ovviamente il nostro 'un bacio..solo quello' ci porta a baciarci almeno per mezz'ora, con lui che ribalta ben presto la situazione e che mi fa sdraiare sulla schiena salendo sopra di me "Perché non demordi mai con me?" nonostante abbia acconsentito ad uscire Stephan non è tranquillo e lo so bene...capisco anche la motivazione, so benissimo che non è una persona che riesce a farsi scivolare addosso le cose senza rimuginarci sopra duecento volte ma non possiamo chiuderci in casa tagliando fuori il mondo esterno "Perché tu non l'hai mai fatto con me...e meriti che una persona, nella fattispecie quella che hai scelto di sposare, condivida con te ogni momento, sia quelli belli che quelli brutti..."
"Non ho seriamente voglia di affrontare il mondo esterno Chiara"
"Lo so...ma non puoi stare chiuso con me in queste quattro mura ancora..te l'ho lasciato fare ieri e se te lo lasciassi fare anche oggi sarei una pessima compagna..." lui mi passa le dita fra i capelli e mi lascia un bacio sulla fronte "Sei meravigliosa invece"
"Semplicemente so come ci si sente..ho passato momenti in cui non sarei uscita da casa per settimane intere, stando solo a guardare il soffitto o la parete..so che ovviamente le due situazioni sono diverse ma quello che sta dietro è uguale. Pensi che starai meglio chiudendo tutte le porte con il mondo esterno, vivendo solo con le persone che conoscono Stephan e non El Shaarawy...ma a lungo andare sarebbe uno schifo Stephan...perché ti accorgeresti che ti servono anche le persone che ti fanno muro e che ti fanno anche del male..guarda me con Susanna o la tua ex ragazza...sono più forte grazie anche a loro due..."
"Sono stufo Chiara"
"Lo so...ed è per questo che sopporterò te mentre fai shopping..perché so che dei due chi comprerà  più cose sarai tu e non io" gli do un altro bacio veloce e poi mi alzo "Mi  metti a posto sti capelli Stephan?" lui fa cenno di si e si alza seguendomi in bagno. La mia missione per quella giornata è ovviamente quella di farlo svagare e troverò mille e mille modi per fargli passare un pomeriggio come si deve "Oggi non esistono El Shaarawy e consorte...siamo Stephan e Chiara, che vanno al centro commerciale a fare acquisti...e ogni mia richiesta è un ordine ricordatelo, quindi se ti dovessi chiedere di mangiare una schifezza assurda ad un'ora improponibile ovviamente mi asseconderai"
"Metto solo una condizione a tutta sta roba" annuisco e gli faccio cenno di proseguire "Non protesterai minimamente riguardo a nessuno degli acquisti che vorrò farti...non voglio sentire una roba tipo che un costume non ti sta bene o costa troppo o ti fa difetto qua o là..ok?" faccio cenno di si anche se so che questo mio assenso mi si ritorcerà contro il maniera assurda. Stephan riesce non so neanche io come a farmi una pettinatura decente...penso seriamente che a volte potrebbe fare il parrucchiere, anche se è meglio che non glielo dica soprattutto in questo momento. Anche lui si mette a posto i suoi sacri capelli ovviamente mentre io scelgo cosa fargli indossare. Lui mi trova che scavo nella cabina armadio cercando una sua maglietta che non trovo "Cazzo Stephan...ti ho diviso le magliette in base al colore quattro giorni fa...ora perché il blu sta vicino al rosso?"
"Perché non sono ordinato..." faccio una risata sarcastica al massimo perché non solo lui non è ordinato ma è il disordine in persona "Non l'avrei mai detto...ecco la maglia che cercavo" gli allungo una maglia rossa più un paio di pantaloni neri a cavallo basso ma non troppo, perché alcuni arrivo a definirli proprio da tamarro "Aspetta che cerco il maglione giusto" sotto strati e strati di roba che lui ha incasinato di nuovo, per la milionesima volta in due mesi e mezzo, trovo finalmente il maglione nero che cercavo "Ecco, ora puoi vestirti...scarpe nere, le ultime che hai preso..." lui mi fa il saluto militare rafforzato da un 'si, signora' e poi inizia a vestirsi. Mi fa cenno di aspettare perché anche lui vuole scegliere cosa debba mettermi...la mia parte di cabina armadio è ovviamente più ordinata della sua, anzi sono al limite del maniacale. Ci mette poco a scegliere una cosa che lui mi ha comprato ma che non ho in realtà mai messo. È un reggiseno di pizzo che assomiglia ad un top, quindi copre leggermente di più ma che non ho mai avuto sinceramente il coraggio di indossare perché fondamentalmente preferisco sempre coprirmi di più. Da mettere sopra mi allunga una felpa del suo sponsor, che come vuole la moda di quest'anno è corta, e che quindi mi lascerà scoperta una buona fetta di pancia. Arrivata a circa otto settimane di gravidanza sono ancora praticamente piatta anche se ho la fissa da qualche giorno a quella parte di aver un leggerissimo rigonfiamento. Il look creato da mio marito viene completato da un paio di pantaloni della tuta che lui mi ammonisce di portare morbidi sui fianchi. Lui mi guarda mentre mi vesto, con le mani incrociate al petto...lui ha indossato solo i pantaloni e se possibile vederlo così è ancora più bello...quando sono completamente vestita mi fisso allo specchio della cabina armadio "Si vede"
"Cosa?" Stephan si infila la maglia e poi prende il maglione "La pancia"
"Chiara...è appena accennata...non si vede quasi..e poi direi che andando avanti si vedrà sempre di più, è normale piccola"
"Non posso mettere una felpa più lunga?"
"No...e non perché voglio fare il figo e andare in giro con la moglie con la pancia di fuori ma semplicemente perché sei bella Chiara e poi voglio che tutti vedano quanto è bella la tua pancetta...dove custodisci la cosa più preziosa del mondo" ovviamente le sue parole sono bellissime e non fanno una piega...so di non essere grassa ma non mi sono piaciuta e nonostante tutti i suoi tentativi di dirmi quanto in realtà sia bella secondo lui fatico sempre a credergli. Stephan fa scorrere il dorso della mano sulla mia pancia e come al solito io rabbrividisco istintivamente sotto al suo tocco "Ti amo...e adesso dato che mi hai convinto ad uscire voglio che tu assecondi un pochino me ok?" annuisco e poi lo abbraccio. Come spesso ho fatto negli ultimi giorni poso la mano all'altezza del suo cuore e poi lo bacio dove sotto al tessuto corre il suo tatuaggio "Dopo il parto anche io mi farò un tatuaggio...voglio avere il tuo nome impresso sulla pelle per sempre"
"Non sai quanto mi rendono felice le tue parole..." so che gli fanno piacere...del resto anche io sono al settimo cielo quando la mattina mi sveglio e trovo davanti agli occhi il simbolo del suo amore per me...il mio nome mi guarda tatuato sul suo cuore e questa è la più grande dimostrazione di amore che lui avrebbe mai potuto farmi..

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora