37. IO E TE....NIENT'ALTRO CONTA

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"Posso andare a Trigoria da solo Chiara..tu rimani pure a casa a riposarti" scuoto la testa e poi mi metto seduta stiracchiandomi "Non esiste...ti accompagno...dai che prepariamo qualcosa da mangiare, una specie di roba a metà fra la colazione ed il pranzo dato che sono le undici passate...se partiamo di qua all'una e mezza va bene?"
"Si che va bene...poi mi vieni a prendere?" gli scocco un'occhiata come se avesse detto la stronzata del secolo "In realtà pensavo di farti tornare a casa con l'autobus e la metro...per punizione" mi alzo dal letto e mi sistemo la maglietta "Pensavo che la punizione fosse di non poterti baciare o toccare"
"Mi hai baciata Stephan...si è stato solo un bacio a stampo durato un secondo ma per ora può bastare...per il resto credo che tu mi abbia abbracciata a sufficienza stanotte"
"Sai cosa intendo..." si, so cosa intende ma per ora quello che abbiamo fatto, cioè dormire stando abbracciati ed incastrati, è il massimo che posso concedergli "Si lo so ma...dammi ancora un pochino di tempo ok?" vado in cucina ed inizio a disporre sul tavolo le cose che mi servono per preparare quello che ho in mente. Quando lui mi raggiunge fissa con occhio scettico tutta la roba che ho tirato fuori dagli armadietti "Caffè e due fette di pane con la marmellata vanno bene Chiara"
"Ieri sera non hai mangiato, se si escludono i biscotti che ti ho fatto praticamente mandare giù a forza con la tisana e ieri a mezzogiorno se non ci fossi stata io ad imboccarti non avresti mangiato nulla. Alle 3 ti alleni e se il Mister scopre che vai all'allenamento con solo un caffè e due fette di pane nello stomaco ti uccide...quindi pancakes con una macedonia, un toast e due bei bicchieri di succo di frutta più il cappuccino...e stasera ti preparo una cena come si deve...alle cinque e mezza a Trigoria?" lui annuisce mentre si passa le mani sul viso sbuffando "Non so se ce la faccio Chiara"
"Si che ce la fai...senti perché non chiedi se posso rimanere a vedere l'allenamento? Magari sei più tranquillo che dici?" Stephan mi guarda come se mi fosse spuntata una seconda testa "Non sono un bambino cazzo...non ho bisogno della balia..."
"Allora vedi di comportarti come una persona adulta...non voglio farti da balia ma solo cercare di aiutarti...pensi che mi diverta a vederti così? Beh ti assicuro che ci sto malissimo a vederti in questo stato...mi fai il favore di chiedere se posso rimanere? Solo per oggi...starei molto più tranquilla anche io" Stephan fa cenno di si e si allontana per chiamare il centro sportivo. Io intanto apparecchio e metto l'impasto per i pancakes nella padella. Quando lui torna io sono concentrata a far da mangiare e lascio che lui mi posi la mani sui fianchi "Puoi restare"
"Solo oggi Stephan, promesso...solo che sto veramente male a vederti in questo stato e non sopporterei di trovarti una seconda volta come ti ho trovato ieri nello spogliatoio"
"So che non vuoi farmi da balia..solo che non so cosa mi succede"
"Succede che stai attraversando un periodo di merda...ne ho attraversati parecchi nella mia vita e ti assicuro che è già molto il fatto che tu abbia qualcuno accanto che si prende l'incarico di aiutarti. Io ho sempre dovuto superare tutto da sola..avere una persona che cerca di capirti e di starti dietro non è una cosa da poco Stephan..cerca di apprezzarlo"
"Ma lo apprezzo Chiara...solo che mi sento un coglione..."
"Perché lo sei" scherzo solo in parte dato che nonostante tutto sono ancora incazzata con lui "Senti invece di fissarmi pensi di essere capace di affettare la frutta per la macedonia senza tagliarti una o due dita?" Stephan ride e poi mi lascia un veloce bacio sul collo prima di spostarsi "Inizio subito" è assolutamente negato in cucina ma mette tutto l'impegno possibile per portare a temine il delicatissimo compito che gli ho dato. Per fortuna ha avuto il buon cuore di tenersi la maglia addosso anche se potrei descrivere quello che quel leggero tessuto cela anche ad occhi chiusi. Ormai lui non ha più segreti per me, sia a livello fisico sia di emozioni. I pancakes vengono pressoché perfetti...ho da ridire invece sulla macedonia ma semplicemente perché sono estremamente pignola ed io cerco di affettare tutti i pezzi della stessa grandezza, cosa che non posso certo chiedere a lui di fare. Anche se protesta gli preparo pure il toast e rimango davanti a lui fino a quando non finisce tutto "Senti ma cosa vuoi fare domani?"
"Domani? Perché cosa dovrei fare domani?" dopo un secondo mi ricordo che domani sarà San Valentino "Nulla Stephan...non ho mai festeggiato questa giornata" alzo le spalle...è superfluo dire che non l'ho mai festeggiato perché il 14 febbraio non ho mai avuto nessuno accanto con la quale valesse la pena di festeggiare "Non ti va di festeggiare con me?"
"E cosa vorresti fare? Una cena? Bho sinceramente non lo so Stephan...non sono molto in vena di fare le solite cose che si fanno in questa giornata..." come tutte le ragazze sulla faccia della terra amo i gesti romantici e anche un pochino eccessivi. I mazzi di rose enormi, le scatole di cioccolatini che solo a guardarle ti viene il diabete, magari una cena in un posto particolare ma più di tutto vorrei un pochino di tranquillità "Ok...facciamo come vuoi" lui si alza e poi sparecchia in silenzio. Lascio che la quiete ci avvolga...avrei voglia di andare ad abbracciarlo per dirgli che andrà tutto bene, che risolveremo tutto, che ogni cosa tornerà esattamente come prima ma so che non sarà per niente facile. Lo guardo mentre lava i piatti poi si gira e mi dice che va a farsi una doccia. Prima di uscire dalla cucina mi prende il mento fra le dita e poi mi lascia un bacio fra i capelli. So che vorrebbe fare molto di più ma i paletti che ho messo lo tengono a distanza. Capisco che se continuiamo su quella strada rischiamo di perderci seriamente...Stephan non ha bisogno di una mamma o di una balia ma di una moglie..solo che al momento sono completamente bloccata a livello fisico. Desidero da morire avere un contatto con lui ma ogni volta che decido di fare un passo avanti mi si ripresentano davanti agli occhi le immagini di lui che flirta spudoratamente con quella ragazza e poi il loro bacio...so che non ha significato nulla per lui ma sapere che per un attimo le sue labbra si sono posate su labbra diverse dalle mie mi fa incazzare come una iena. Vado in camera e prendo le cose per cambiarmi. Anche io ho bisogno di una doccia ma ovviamente andrò nel bagno accanto alla camera in cui ho dormito due notti prima. Con un attimo di ritardo mi accorgo che però tutte le cose che mi servono sono nella stanza da dove sento lo scroscio dell'acqua, sinonimo che Stephan si sta facendo la doccia. Prendendo un bel respiro busso energeticamente alla porta "Stephan"
"Dimmi..." socchiudo l'uscio "Mi servono le cose per fare la doccia...posso entrare?"
"Certo..." quando entro il profumo del bagnoschiuma che lui usa di solito mi avvolge "Se vuoi aspettare due minuti finisco e puoi farti la doccia qua. L'altra è molto più piccola"
"Fa niente...tanto sono da sola...e ci metterò tipo cinque minuti" acchiappo le cose che mi servono poi impreco perché il balsamo che uso è nella doccia..potrei non usarlo ma già i miei capelli fanno pena, figuriamoci se non usassi il balsamo "Stephan...scusa..puoi passarmi il balsamo?" sento il vetro della doccia aprirsi leggermente, giusto uno spiraglio per far passare la mano di Stephan che regge il flacone "Tieni"
"Grazie" sembriamo due che non sanno neanche più come comportarsi. Se fossi notevolmente più disinibita e pensassi che una sana dose di sesso servisse ad appianare tutte le divergenze mi spoglierei ed entrerei con lui. Ma uno non sono disinibita per nulla e due non credo che il sesso servirebbe in quel momento. Sarebbe solo un cerotto momentaneo, nulla di duraturo..i problemi rimarrebbero...indietreggio fino ad uscire anche se quei vetri appannati sono una calamita quasi irresistibile per me. Il bagno dove vado a farmi la doccia è grande un terzo dell'altro ma da sola ci metto pochissimo a finire. Mi vesto con le cose che ho preso in stanza, un semplicissimo paio di pantaloni della tuta grigi ed una felpa dello stesso colore. Ora non mi resta che tornare nell'altro bagno, dove c'è il mio phon che naturalmente non ho avuto la prontezza di spirito di prendere prima. Non mi viene assolutamente in mente di bussare e così mi ritrovo davanti lo spettacolo di Stephan con solo un asciugamano bianco legato in vita che si sta mettendo a posto i capelli. Anche il giorno prima me lo sono ritrovato davanti nello stesso identico modo ma non so perché quel giorno mi fa notevolmente più effetto "Il phon" lui sorride e mi indica i capelli bagnati "Che? Ah si mi serve il phon"
"Posso asciugarteli io se vuoi..." la mia prima reazione sarebbe di dirgli che non serve assolutamente che lui mi asciughi i capelli ma alla fine annuisco e mi siedo sullo sgabello bianco "Ti sta bene questa felpa"
"È una delle diecimila che mi compri tu..ogni tanto me ne ritrovo nella cabina armadio due o tre nuove che non ho mai visto prima" adoro che lui quando va a prendere delle cose per lui pensi anche a me ma allo stesso tempo non voglio che mi riempia l'armadio di tremila felpe e magliette "Sai che lo sponsor mi da un sacco di roba"
"Maschile...non credo che nel contratto ci sia la clausola che prevede che tu riceva roba femminile..." lui alza le spalle mentre mi passa le dita fra i capelli per asciugarmeli "Mi fa piacere Chiara...semplicemente questo...poi se ti da fastidio che lo faccia smetto..dato che ultimamente ogni cosa che faccio sembra che non ti vada bene dimmelo" rimango zitta fino a quando lui finisce e poi mi sistema alcuni ricci con il gel. È maniacale con i miei capelli come lo è con i suoi "Vado a vestirmi e poi andiamo" lui si sposta e va in camera...adesso l'ho offeso..Dio che casino che siamo ultimamente "Cazzo..." lo sento imprecare e lo raggiungo. Penso che abbia fatto cascare qualcosa invece è semplicemente fermo al centro della cabina armadio con un paio di boxer neri addosso e le mani appoggiate al muro "Stephan...merda stai male?" penso che abbia un altro attacco invece mi guarda con espressione impotente e triste "Sto male perché sembra che sbagli ogni dannata cosa...come cazzo fai a stare ancora qui se non sopporti più nulla di quello che faccio? Se non ti sta bene non ti prenderò più nulla, se vuoi me ne vado anche da questa casa, te la lascio a te...cosa vuoi che faccia per farti capire che sto di merda? Mi faccio schifo da solo per quello che ti ho fatto ma ti amo Chiara...non so dirti neanche quanto" afferra una maglietta a caso e se la infila poi prende anche un paio di pantaloni "Scusa per il fatto dei vestiti...so che lo fai perché ti fa piacere"
"Perché non vuoi festeggiare domani? È la festa degli innamorati e per la prima volta nella mia vita sono realmente innamorato...volevo fare qualcosa con te"
"Non dovevi fare il coglione l'altra sera allora...quello sarebbe stato il regalo migliore"
"Ed invece ho fatto il coglione...scusa Chiara...ma se non mi dai neanche la possibilità di rimediare come faremo a salvare il nostro matrimonio? Se mi tieni a distanza come faccio a farti capire che sto da cani?" lo vedo che lui sta male ma le sue parole ed i suoi gesti pesano come un macigno "Continuo a rivedere il bacio tuo con quella ragazza...il modo in cui la corteggiavi...era per farmi del male e non so il perché...con le tue ex facevi così? E loro facevano così con te?" lui annuisce e a me sale una rabbia assurda..se in quel momento mi trovassi davanti una qualunque delle ragazze che gli hanno fatto del male sarei capace di strozzarla con le mie mani "Fanculo" gli prendo il viso fra le mani e incollo le sue labbra alle mie. Dura un secondo ma ci scuote entrambi nel profondo "Ti amo...e ti ho già perdonato dentro di me..ma devi darmi tempo..per favore..."
"Facciamo qualcosa domani..." alzo gli occhi al cielo "Perché è così importante festeggiare San Valentino per te?"
"Perché siamo innamorati...e lo so che dovrei dimostrarti che ti amo 365 giorni all'anno e spero di poterlo fare ma questo è il primo 14 febbraio che passeremo assieme...e manca poco ai nostri due mesi...e devo farmi perdonare..seriamente"
"Va bene...organizza qualcosa...quello che vuoi...ora andiamo a Trigoria" lui sorride e poi mi abbraccia facendomi staccare i piedi da terra. Sento quell'abbraccio fino in fondo alle ossa, lo sento nelle viscere che mi si attorcigliano, lo sento fino al cuore che manca un battito. Lo sento e cerco di far sentire il mio abbraccio a lui. Sotto sotto anche io quel San Valentino lo voglio festeggiare..sono innamorata persa e non intendo rinunciare a mio marito.

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora