76. PAZZI D'AMORE

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"Ok...ora che ne dici se andiamo in camera e facciamo quello che vogliamo fare da tipo sei o sette ore?" Stephan mi abbraccia da dietro e mi fa ondeggiare a destra e a sinistra mentre io rido "E cosa vorresti fare da tipo sei o sette ore? Sentiamo" mi giro e gli intreccio le braccia al collo mentre le sue labbra mi sfiorano la fronte "Un sacco di cose..toglierti sto vestito per esempio..che per quanto sia bello non rende giustizia a quello che c'è sotto..." le sue mani stringono il tessuto color avorio...quella stretta la sento fino in fondo alle ossa. Stephan, fin dal primo momento, ha saputo rendere realtà quello che pensavo sarebbe rimasto solo un miraggio per la sottoscritta. Avevo sempre letto delle farfalle nello stomaco, pensando fino a 9 mesi prima che fosse qualcosa che io non avrei mai e poi mai sperimentato...insomma gli amori romantici e da favola non erano certo adatti per una ragazza che non pensava neanche di essere capace di amare, figuriamoci sperimentare le farfalle nello stomaco. Invece quelle benedette farfalle le sperimentavo eccome da 9 mesi a quella parte. E continuavano a svolazzare imperterrite, nonostante io provassi a tenerle sotto controllo "Facciamo l'ennesima pazzia?" i suoi occhi si scuriscono ancora, diventando di uno spettacolare verde scuro che mi fa venire i brividi fino in fondo all'anima. Quando io e lui siamo vicini, sento sempre l'anima vibrare, come se fosse possibile poi...è una sensazione strana, come se avessi tutti i sensi all'erta "Cosa vuoi fare?"
"Bagno in mare...io e te...adesso..." so che l'acqua è fredda, perché era già fredda qualche ora prima, quando ho tentato di mettere i piedi in mare...so che è una completa follia perché sono quasi le due di notte...siamo riusciti molto faticosamente a mandare via tutti solo dopo aver fatto un giro di saluti, abbracci e baci lungo almeno 50 minuti. Ora, con l'ultima macchina che si è allontanata poco prima, io e lui siamo finalmente soli...sono stanca ma non sono ancora pronta a chiudere quella giornata "È una pazzia Chiara" annuisco perché so che lui mi asseconderà...non ha mai saputo resistere alle mie proposte..e poi è assolutamente consapevole, come lo sono anche io, che quel bagno in mare di notte porterà a molto ma molto altro "Si...ma del resto noi siamo proprio stati programmati per fare autentiche pazzie assieme" non sono mai stata una da pazzie, anzi. Ho sempre voluto tenere sotto controllo tutto quanto, pianificando tutto quello che facevo fino al millesimo di secondo. Anche a causa degli attacchi di panico ho sempre evitato più che volentieri le emozioni forti, preferendo stare sempre nelle retrovie. Tutto è cambiato quando ho conosciuto lui...Stephan mi ha insegnato a vivere al massimo quello che provo, anche a costo di sembrare autenticamente folle a volte "Controproposta...bagno nudi in mare..." scoppio a ridere e scuoto la testa "Ma anche no..teniamo l'intimo e poi magari dopo ci spogliamo" è il suo turno di scuotere la testa energicamente "No, no...o le pazzie si fanno per bene o non si fanno affatto...quindi prendere o lasciare piccoletta..." fino a qualche mese prima avrei ovviamente detto 'lascio' perché quella sua proposta va oltre qualsiasi cosa che avrei mai pensato di poter fare o anche solo di poter prendere in considerazione "Prendo..." lo dico di getto e lui mi bacia di slancio sollevandomi da terra "Brava bimba...ora inizia a farti spogliare che non resisto più" mi prende per mano e mi porta a ridosso dell'acqua...caccio un urlo quando sento quanto sia fredda e lui mi chiede se ho sempre intenzione di accettare la sua proposta. Annuisco e mi volto per fare in modo che lui abbia libero accesso alla cerniera del vestito "Ti amo...da morire.." le sue parole si infrangono contro la pelle delle mio collo..rabbrividisco e chiudo gli occhi. Le sue mani si posano sulla mia pancia...Stephan mi bacia sulla guancia ispirando il mio profumo "Sai di buono piccoletta...e non vedo l'ora di assaggiarti" alle sue parole sento il sangue ribollirmi ne le vene...il basso ventre mi pulsa dolorosamente "E allora assaggiami..." i suoi denti affondano nel mio collo ed io mi sciolgo letteralmente al suo tocco "Se vado avanti scommetto che posso farti venire anche così" non ho molti dubbi neanche io e forse la sua idea di farmi venire prima di entrare in acqua non è poi così cattiva. Sono così eccitata che raggiungerei il limite troppo presto "Magari possiamo pensare a qualche cosa prima di entrare in acqua" gli prendo la mano e me la poso sull'inguine "Brava la mia bimba...ora togliamo sto vestito" sento la cerniera scendere...le sue mani accompagnano le spalline sottili e poco dopo il tessuto color avorio è a terra, in parte in acqua. Mi dispiace per quel bellissimo vestito ma adesso come adesso non è la cosa più importante né la mia priorità "Molto meglio...almeno così posso toccarti di più anche se non ancora come vorresti"
"Come tu vorresti" ridacchio quando mi pizzica il fianco " Come tutti e due vorremmo..." la sua mano massaggia con un movimento ritmico il tessuto della mutandine che sono veramente mini e che non nascondono nulla del mio grado di eccitazione "Vuoi spogliarmi un pochino anche tu?" annuisco e a fatica mi giro...fosse per me avrei fatto continuare Stephan nella sua lenta e dolce tortura ma ho bisogno di toccarlo anche io...quando siamo di nuovo faccia a faccia lui vede che ho la pelle d'oca e sorride "È per il freddo?"
"Direi di no..o forse anche per quello ma adesso come adesso non è la causa principale della mia pelle d'oca" comincio a slacciargli lentamente i bottoncini della camicia e le mani mi tremano come se fosse la prima volta "Sono io?"
"Direi che non ci sono dubbi che sia tu" pensavo che con il tempo le mie reazioni alla sua vicinanza cambiassero...pensavo che il batticuore diminuisse o che in qualche modo riuscissi a gestire meglio lui e tutto quello che mi scatena dentro. Invece quei maledetti bottoncini faccio sempre una fatica assurda a slacciarli...forse è anche un bene che io non riesca ad abituarmi a lui e a quello che mi provoca dentro. Forse l'amore vero è proprio quello...vivere come se fosse la prima volta tutto quello che lui mi fa provare...stupirmi ancora delle reazioni che ho, del fatto che ancora non sia preparata ai brividi che mi passano dalla testa ai piedi "Mi aspetti un attimo che vado a prendere degli asciugamani per dopo?" annuisco ma prima gli sfilo la camicia e la butto sulla sabbia. Poi lo fisso correre verso la nostra villetta, quella villetta dove da bambina mi sembrava di essere una principessa..avevo tutto quello che desideravo e anche di più..avevo due genitori che mi adoravano e che mi avrebbero dato anche la luna se gliel'avessi chiesta..ed ora avevo accanto un ragazzo che avrebbe fatto lo stesso..Stephan non aveva mai capito che la mia luna era lui, che non mi importava di nulla, se non di averlo accanto. Quando torna e butta gli asciugamani a terra penso di non essere solo fortunata ma di aver proprio vinto la lotteria...non so perché, non so per quale curioso gioco del destino ma ho vinto lui...mentre Stephan mi toglie i fiori che ancora resistono fra i mie capelli, io armeggio con la chiusura dei suoi pantaloni...il desiderio di averlo davanti con meno vestiti possibili addosso è assurda e sempre destabilizzante. Ridiamo quando l'acqua ci bagna fino alla caviglie...lui calcia via i jeans mezzi zuppi e poi torna a dedicarsi ai miei capelli "Li ho adorati fin da quel primo giorno..te e quel cappellino rosso in testa"
"Lo odiavo...veramente" quando lui porta a termine il suo compito mi passa le dita fra i capelli ed io muovo la testa per fare in modo che le onde biondo scuro mi scivolino lungo la schiena "Posso toglierti il bracciale? Adesso siamo solo io e te" annuisco perché ho controllato poco prima e il segno rosso è praticamente scomparso ma soprattutto faccio cenno di si perché come ha detto lui siamo solo noi due adesso. Stephan mi sfila il bracciale e lo lancia sopra la sua camicia poi mi prende la mano e si porta il polso alle labbra "Ti amo.."
"Anche io..." la sua bocca che mi sfiora il punto dove qualche ora prima un altro ragazzo ha impresso un segno negativo mi fa venire il magone "Ho bisogno di te"
"Dimmi cosa vuoi che faccia....conduci tu stanotte" gli prendo le mani e me le porto dietro la schiena. Senza bisogno che io gli dica cosa voglio che faccia lui mi slaccia il reggiseno e lo butta a terra poi mi abbraccia mentre io non so neanche perché inizio a piangere "Vuoi entrare a casa?" scuoto la testa e faccio scendere la mano fino a sfiorare l'orlo dei suoi boxer "No..voglio toccarti...e voglio che tu mi tocchi..poi faremo il bagno..poi entreremo a casa..."
"Mi piace quando mi dai gli ordini...allora...vediamo" quasi non avverto le sue dita che si fanno spazio dentro di me. Sono così presa dal fissarlo negli occhi che il suo assalto mi coglie di sorpresa..anche io inizio a toccarlo, gustando la sua espressione tesa, la sua bocca che si atteggia in un sorriso e la sua lingua che va a inumidirsi il labbro "Te la ricordi la prima volta?"
"Ovvio che me la ricordo...eravamo a casa tua a Savona...anche se forse qualche piccolo preliminare c'era stato anche a casa tua a Roma...casa nostra adesso"
"Casa nostra...brava...e ti ricordi com'è stata la prima volta in cui ci siamo toccati così?" annuisco, persa in un mondo creato solo dalla sua voce e dal suo tocco. Mi alzo sulle punte dei piedi mentre la mia mano sale e scende e lui sospira nel mio orecchio "È stata favolosa...ma sai cosa è ancora più favoloso?"
"Cosa?" gli pianto le unghie nella spalla e inclino la testa "Che è sempre come la prima volta..anzi..è ancora meglio..." giro il viso e le sue labbra sono lì, per portare le mie in un universo solo nostro...non urliamo, perché quel momento rimane solo nostro...anche se non siamo nella nostra camera, o nel nostro bagno, o fra le solite quattro mura che ci proteggono siamo sempre noi due..e la cosa più favolosa forse è quella...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora