51. ISTANTANEE DI NOI

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"Devi smetterla di bendarmi che altrimenti poi mi parte lo schizzo ed inizio a bendarti pure io..poi sarebbe molto ma molto peggio per te" sento la sua risata che rimbomba nella macchina e mi metto a ridere anche io. Naturalmente ho il finestrino abbassato perché non posso assolutamente pensare di essere al mare e tenere i finestrini alzati...nonostante sia mezzanotte passata ci saranno tipo 20 gradi ed un vento caldo che mi fa sudare e mi fa appiccicare il tessuto del vestito alla schiena. Per ora di Sharm ho visto il piccolo aeroporto e poco altro...giusto la macchina che Stephan ha noleggiato...poi lui mi ha bendata per la seconda volta nel giro di poco tempo. Sembra che ci stia prendendo gusto alla fine "Magari puoi bendarmi dopo" sento la sua mano che si posa sul mio ginocchio e sorrido debolmente...ok, se iniziamo così quei due giorni saranno molto ma molto difficili da affrontare "Dimmi solo se manca molto...ho un'ansia assurda..."
"Due minuti credo...mi sto affidando al navigatore...ok, dovremmo esserci" sento che lui rallenta e poi affronta una curva...quando si ferma ho l'insano desiderio di correre fuori e di togliermi subito quel coso che mi impedisce di vedere ma faccio la brava. Stephan mi dice di aspettare e poi lo sento parlare con un ragazzo...quando sfoggia qualche parola di inglese un brivido mi passa lungo la schiena. Non l'ho mai sentito parlare in inglese ed in quel momento mi balena in mente l'idea che dato che siamo in Egitto potrebbe anche parlare in arabo....merda...non so perché quell'idea mi riempie di un misto di trepidazione e senso di panico. Solo in quel frangente mi accorgo che Stephan mi sta mostrando un lato di lui che probabilmente pochissime persone hanno avuto il privilegio di vedere...sento la portiera dalla mia parte aprirsi e mi riscuoto "Amore mio...vieni" prendo la sua mano e mi lascio guidare lentamente verso la nostra meta "Ti ho sentito parlare in inglese"
"Non è chissà cosa ma qualche parola la so" camminiamo su una strada sterrata e sento sempre più forte il profumo del mare e anche il rumore delle onde che si infrangono sulla riva "Non te l'ho mai chiesto ma parli anche l'arabo?"
"Parlo è una parola grossa...diciamo che qualche frase la so...vuoi che te ne dica qualcuna?"
"Quando sono seduta perché ho l'impressione che sarà molto...bho...insomma devo sedermi" lui ride, una risata bassa, roca e tutta di gola che mi fa formicolare la pelle. Non so se deriva dal fatto che siamo da soli, che siamo in un altro stato, che Roma mi sembra lontanissima ma tutte le sensazioni le sento amplificate per mille, anzi no per diecimila...è strana come cosa "Ora ferma" sbuffo perché non ce la faccio più...sento che lui si muove accanto a me e poi le sue mani mi sfiorano la gamba "Ti tolgo i sandali"
"Stephan...se vai avanti così appena mi togli sta cosa però ti salto letteralmente addosso..."
"Ma non sto mica facendo nulla di particolare..." so che non sta facendo nulla di particolare ma sento una sensazione di eccitazione assurda e dovrò pure scaricarla in qualche modo. Mi toglie i sandali e poi si rialza "Ora siamo in spiaggia...fra pochissimo ti tolgo la benda" quando affondo i piedi nella sabbia calda stringo di più la sua mano "Dimmi che poi siamo tipo da soli perché piangerò e poi probabilmente ti bacerò un sacco quindi non vorrei dare spettacolo"
"Siamo da soli..." tiro un sospiro di sollievo e poi sento le sue mani sul viso "Pronta?"
"Pronta" all'inizio sbatto le palpebre...quando metto a fuoco non credo letteralmente ai miei occhi. Siamo in spiaggia, una spiaggetta privata circondata da alberi e a pochi passi da noi c'è il mare, calmo e piatto..disseminate qua e là sulla spiaggia ci sono delle fiaccole accese e dietro di noi c'è un bungalow, piccolo e bianco...nulla di troppo chic, solo una piccola struttura quadrata e bassa che in quell'ambiente non stona affatto. Per il resto siamo nel nulla assoluto "Ma...dove siamo?" cerco di guardare oltre la distesa di alberi ma la vegetazione è fitta e il sentiero che abbiamo appena percorso compie una piccola curva e mi impedisce di capire se attorno a noi ci sono altre strutture simili "Questo piccolo bungalow direttamente sulla spiaggia fa parte di uno dei resort più in di Sharm. Il Nubian Village è tipo una piccola cittadina dentro a Sharm, è uno dei resort più grandi ma non volevo portarti in una delle strutture che danno sulla piscina, o in una delle casette simili ad altre tremila casette...così ho chiesto se ci fosse una cosa più particolare e mi hanno risposto che ci sono tre bungalow che non sembrano neanche far parte del complesso. Non molti li richiedono perché sono parecchio isolati dal resort principale e soprattutto dai ristoranti, dalle piscine, dai negozi...da qualsiasi cosa...e mi è sembrato perfetto..." cavolo se è perfetto, sembra di stare in un universo parallelo. Non si sente traffico, casino, non si sente nulla se non il rumore del mare "Ovviamente gli addetti del resort ci porteranno la colazione direttamente qui, mentre per il pranzo e la cena decideremo noi...noleggiano sia motorini che moto d'acqua, oltre a delle piccole barchette se vogliamo anche fare un giro in mare..so che il tempo è pochissimo e probabilmente ci vorrebbero tipo due settimane per fare tutto quello che vogliamo fare, invece abbiamo solo poco più di 72 ore ma...spero che riuscirai comunque a rilassarti un pochino" non so se guardare il bungalow, il mare, il cielo..alla fine fra tutte le cose meravigliose che ho attorno decido di guardare la cosa più bella. Sorrido a Stephan e mi metto in punta di piedi muovendo le dita nella sabbia "Basteranno 72 ore...sai perché?" lui scuote la testa mentre si infila le mani in tasca nervoso "Perché ci sei te" seppur a fatica gli tiro fuori le mani e intreccio le dita alle sue "Andiamo a vedere il bungalow?"
"Pensavo volessi mettere i piedi in acqua immediatamente"
"Quando ci svegliamo...adesso voglio te sul nostro letto...nel giro di veramente pochissimo tempo..facciamo che non programmiamo nulla, che non mettiamo sveglie, che vediamo come ci gira...ok? Come a Livigno...abbiamo quattro punti sulla lista...spuntiamo quelli e per il resto..stiamo semplicemente assieme...ci facciamo bastare le ore che abbiamo, senza strafare..." lui mi fissa sorridendo e annuisce. So che è stupito di quello che ho appena detto e lo sono anche io..per una che ha sempre avuto come punto fisso il pianificare ogni singolo attimo delle sue giornate, dire quelle cose è un totale stravolgimento ma....credo che il maggior cambiamento operato da Stephan nella sottoscritta sia proprio quello. Lasciare che la vita scorra un pochino come viene, lasciare che gli eventi accadano, naturalmente e senza alcuna forzatura. In quel momento seguendo il rigido schema che ho sempre seguito mi verrebbe da strafare..ma alla fine non mi godrei un singolo istante. Accumulerei solo ansia..invece voglio semplicemente vivere quell'esperienza come viene, lasciando che nelle nostre giornate ci siano anche dei punti morti, dei momenti dove non facciamo nulla di particolare, ma semplicemente viviamo..lo prendo per mano e vado verso il bungalow ma lui mi stupisce prendendomi in braccio "Credo di amarti ancora di più in questo momento, se mai sia possibile" sorrido alle sue parole e le condivido in pieno. Ci sono dei momenti, molto particolari, dove anche io ho come la sensazione di amarlo ancora di più anche se non so assolutamente se sia possibile. Uno di quei momenti è quando vedo l'interno del bungalow..nessuna stanza iper chic, iper lussuosa, iper costosa potrebbe mai competere con quello. Un semplicissimo bungalow quadrato, dove domina la camera da letto...oltre a quella c'è un cucinino minuscolo, con solo un tavolino per due addossato alla parete ed un bagno. Nessuna televisione, niente di niente che possa risultare superfluo ed inutile, nulla che distolga l'attenzione dalla cosa più importante...il letto circolare che ha davanti soltanto vetri "Dio che figata" Stephan mi mette a terra ed io saltello per la stanza. Batto le mani come una bambina la mattina di Natale "È spettacolare...è bellissima...è un sogno sta stanza...cioè ti sembra di dormire direttamente sulla spiaggia...e poi il fatto di non sentire nulla intorno...è pazzesca la sensazione di essere totalmente fuori dal mondo..sembra di stare sospesi da qualche parte, senza traffico, casino..solo io e te" mi butto sul letto e rimbalzo sul materasso soffice. Adoro anche la decisione di Stephan di non volere effetti speciali, perché penso che gli sia stata sicuramente fatta la proposta di fargli trovare nel bungalow qualche sorpresa...adoro che non abbia voluto nulla..solo noi due "Ti piace allora? Non ho voluto il trattamento vip...alla fine credo che non ci serva" ecco la dimostrazione che quello che pensavo corrisponda alla realtà "Vieni qua che ti dimostro quanto mi piace...e soprattutto quanto mi piaci tu" Stephan scalcia via le scarpe e si sdraia accanto a me. Rimaniamo immobili a fissare il soffitto almeno per due minuti, con solo le mani che si sfiorano...pensare che quattro ore prima eravamo in Italia ed ora invece siamo su una spiaggia deserta, in un altro paese, con la prospettiva di passare lontano da tutto e tutti più di 72 ore "Vuoi disfare le valigie?" lo dice ridendo perché sa benissimo che il mio lato maniacale lo farebbe, anzi avrebbe già iniziato a mettere a posto. Ma accanto a lui quel lato regredisce, e per fortuna aggiungerei "Anche no...e poi tanto starò in costume la maggior parte del tempo...possiamo anche non disfare le valigie ma lasciarle per terra e prendere le cose che ci servono...almeno non perdiamo tempo" mi sposto e mi accoccolo contro di lui buttando una gamba sopra le sue "Che ne hai fatto di quella che mi divide le magliette in base alla gradazione di rosso?" gli tiro una manata sul braccio e poi salgo a cavalcioni su di lui bloccandogli i polsi "Simpatico...quella l'ho lasciata a Roma e non credere che scompaia...solo che voglio godermi questa mini vacanza e quindi di dividerti le magliette anche qua non ne ho voglia, anche perché le metterai ben poco diciamocelo" mi abbasso e arrivo a pochi millimetri dal suo volto "Grazie"
"Grazie a te" non so perché mi ringrazi sinceramente dato che io non ho fatto assolutamente nulla in realtà "E prima che tu faccia la classica domanda 'grazie per cosa?' te lo dico io...grazie perché sei semplicemente tu" imbarazzata gli lascio un bacio sulla guancia indugiando a lungo nel lieve contatto fra le mie labbra e la sua pelle. Respiro il suo profumo e faccio scorrere il naso lungo la curva del suo collo "Solo tu conosci la vera me" mi rimetto seduta e mi sfilo dalla testa il vestito rosso rimanendo in intimo "Sei troppo lontana" la sua voce bassa mi fa vibrare qualcosa dentro "Raggiungimi allora..." anche lui si mette seduto "...e tanto che ci sei togliti questa maglietta" gli sfilo la maglia e la butto sul pavimento dietro di me "Ti rendi conto che siamo letteralmente dipendenti l'uno dall'altra vero?" annuisco incapace di parlare quando mi fa scendere prima l'una e poi l'altra spallina del reggiseno. Mi bacia la pelle leggermente sudata ed io inarco la schiena facendo un verso assolutamente indecente "Ammetto di essere dipendente da te Stephan...da molte cose che ti riguardano"
"Ah si? E ti piace questa dipendenza?" non solo mi piace ma adoro letteralmente il fatto di essere dipendente da lui. Ho scelto una dipendenza folle ma sono sicura che sia stata la scelta migliore di tutta la mia vita " mentre lui continua a baciarmi il collo le sue dita slacciano il gancetto posteriore del reggiseno e poi me lo sfilano "Sai da cosa sono dipendente io?" scuoto la testa mentre lui ricade indietro sul materasso strascinandomi con sé "Da entrare dentro di te" quelle cinque semplicissime parole mi si piantano dentro..è una cosa fortissima da dire, non solo per il lato fisico ma anche perché so che fondere e mischiare la propria anima ed il proprio cuore con un'altra persona non è semplice. Scegliere una persona fra milioni presuppone che quella persona sia realmente speciale ed io non pensavo di esserlo, almeno fino a dicembre. Sapere che anche per lui è importante quanto per me mi fa sciogliere letteralmente e mi fa tremare il cuore "E allora direi che dobbiamo assecondare questa dipendenza" Stephan ribalta la situazione e mi fa sdraiare sul materasso mettendosi di fianco a me "Il tuo proposito di bendarmi?"
"Magari domani notte...ora voglio vederti negli occhi e soprattutto voglio che tu mi guardi" la sua mano scorre pigra e lenta sul mio corpo mentre io mi stiracchio "Ti piace come ti guardo?" annuisco e lui si abbassa per sussurrarmi le successive parole all'orecchio "E ti piace qualche cosa d'altro?"
"Mi piace come mi baci, come mi tocchi, come mi ami ma soprattutto come mi fai sentire..." finisce di spogliarmi lentamente poi si alza strappandomi una smorfia di disapprovazione "Torno subito da te...in questi due giorni e poco più ti starò così appicciato che ti stuferai quasi di avermi attorno" la vedo molto ma molto difficile come cosa "Non credo proprio sai? Mi manchi sempre un sacco quando non ci sei" sto cercando di tenere a bada la sensazione di panico che mi prende ogni volta che lui è lontano da me...ma nonostante cerchi di fare la forte quando torna a casa immancabilmente gli corro incontro come se non lo vedessi da mesi, invece che da solo mezza giornata magari. Quindi credo sia molto difficile che io mi stufi di vederlo ininterrottamente per tre giorni. Quando torna a coprirmi con il suo corpo e finalmente posso sentire la sua pelle a contatto con la mia senza nessuna barriera sorrido come una scema ma non mi importa "Ti amo Chiara...da morire"
"Anche io ti amo..." credo che quello che provo per lui superi l'amore...è più un non poter vivere senza di lui, senza sapere che il suo sguardo si peserà su di me, senza sapere che i suoi occhi mi fisseranno con infinito amore. Ormai ho capito che il modo in cui lui mi guarda rimarrà sempre lo stesso..ho accantonato la paura che lui un giorno possa arrivare ad odiarmi per qualche assurda ragione...per la prima volta nella mia vita credo ad un 'per sempre'. Dovrei essere abituata a fare l'amore con lui, dovrei essere abituata a quella sensazione di salto nel buio, da discesa dalle montagne russe che mi prende sempre quando lui entra dentro di me. Ma come accade ogni dannata volta non sono per niente preparata...soprattutto perché mentre di solito lui mi sussurra quanto mi ami poco prima di urlare il mio nome venendo quella notte, non so neanche che ora siano ormai e non me ne importa nulla, lui mi dice

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora