71. VIVO GRAZIE A TE

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"Questa visita agli Uffizi è bastata per tipo dieci anni...non metterò più piede in un museo fino a quando avrò 40 anni " Chiara mi guarda male e mi spinge scherzosamente "Così poi sono 15 anni...e poi chi ti dice che quando avrai 40 anni io starò ancora accanto a te?" lo dice ridendo ma io la blocco per i fianchi "Ovvio che sarai ancora accanto a me..." cerco conferma nei suoi occhi e lì, in fondo al suo sguardo, trovo esattamente quello che volevo trovare, anzi quello che avevo un disperato bisogno di trovare "Certo che sarò ancora accanto a te cretino" mi bacia velocemente sulla guancia prima di sfuggire al mio tocco e di correre avanti poggiando le mani al parapetto di Ponte Vecchio. Si sporge leggermente inspirando il profumo del fiume e poi ride mentre i capelli le sbattono sul viso, direttamente davanti agli occhi "Dai vieni qua..." allunga la mano ed io compio quei pochi passi che mi separano da lei come se fossero una distanza abissale. Non so perché dal giorno prima ho questa sensazione opprimente al petto, anzi credo proprio di saperlo ma sto anche cercando di allontanarla il più possibile...fino a quando io e Chiara siamo da soli ci riesco anche abbastanza bene ma appena siamo in mezzo alla gente quella morsa alla gola comincia a farsi sentire di nuovo..ma non posso certo metterla sotto ad una campana di vetro, anche perché neanche così sarei tranquillo "Andiamo a mangiare così poi possiamo stare un pochino da soli in albergo?" lei annuisce ma non accenna a spostarsi dal ponte. La gente ci sfila attorno e molti probabilmente mi riconoscono anche ma per il momento ci lasciano stare. Abbiamo passato una roba come quattro ore agli Uffizi, che a me sono sembrate 10 ma a Chiara sono brillati gli occhi dall'inizio alla fine e quello a me è bastato ed avanzato. Non amo particolarmente i luoghi chiusi pieni zeppi di statue e quadri ma lei è sembrata entusiasta per ogni singola cosa che ha visto e la cifra spropositata che ho pagato per saltare la fila e per quegli aggeggi che ti spiegano per filo e per segno ogni cosa sono stati ben spesi. Fosse per me passerei con lei a Firenze almeno un'altra settimana ma mancano poche ore ed io dovrò andare a Coverciano. In quel momento decido di fare un'altra pazzia..acchiappo il telefono con Chiara che mi guarda come se fossi completamente matto e compongo il numero della federazione. Mentre lei tenta di fermarmi scuotendo la testa spiego che sono a Firenze, che vorrei passare con la mia compagna qualche altra ora assieme e se possono mandare una macchina a prendermi la mattina successiva. Loro non mi chiedono molto altro e mi dicono che non c'è assolutamente problema ma che a mezzogiorno della mattina successiva una macchina della federazione verrà tassativamente a prendermi. Quando attacco Chiara mi guarda malissimo "Devi recuperare per tutte le pazzie che non hai fatto in questi mesi?" annuisco e finalmente la sensazione negativa si ritrae pian piano "È per quello che è successo ieri Stephan?" non le rispondo ma la bacio prendendo un pochino del suo respiro "Andiamo a mangiare..."
"E parliamo..." sbuffo ma le faccio cenno di si...scegliamo un posticino carino, non un ristorante chic ma una trattoria con dei tavolini fuori che danno direttamente sul fiume. Subito le prendo le mani posate sul tavolo e me le porto alle labbra baciandole le nocche "Ho paura Chiara" lei fissa l'acqua che scorre calma poi mi fissa inclinando la testa "Per cosa? Per Patrick?" mi stringe le mani mentre ride perché i capelli le sbattono sul viso. Come al solito avrà dimenticato l'elastico da qualche parte così gliene tiro fuori uno dal portafoglio "Ancora l'abitudine di portarti in giro gli elastici?" si fa una coda alta ed io trovo quel gesto tremendamente innocente sexy da morire "Sempre...comunque per rispondere alla domanda di prima...si, per Patrick e per altre tremila cose" sono al settimo cielo ovviamente per il fatto che io e lei siamo tornati assieme ma so che da adesso in poi la strada non sarà tutta in discesa, anzi. Patrick e Lorenzo mi sono contro, il secondo per qualche inspiegabile motivo e non so se il primo ha afferrato il concetto che il giorno prima mi sono fermato ma per sfortuna sua questo non avverrà una seconda volta. Se proverà a metterle di nuovo le mani addosso gliele staccherò di netto prima di spedirlo in Groenlandia, a calci in culo ovviamente "Anche io ho paura Stephan ma se c'è una cosa che ho imparato da questi mesi passati lontani è che non possiamo assolutamente farci condizionare delle paure...perché io ho seriamente rischiato di perderti a causa delle mie paure irrazionali e non intendo perdere neanche un'altra ora con te a causa di questo..."
"Ma la mia paura non è irrazionale...Patrick ha cercato di..." non riesco neanche a dirlo, perché non so cosa sarebbe successo se non fossi arrivato e soprattutto se quello che è successo fosse avvenuto in un luogo diverso. Come non oso pensare a Chiara a Roma da sola per dieci giorni, con Patrick che rimarrà nella capitale dato che non è stato convocato dalla sua nazionale. Fosse andato in Repubblica Ceca almeno sarei stato più tranquillo..ma sarà a Roma ed io non ci sarò invece "Patrick ha capito di aver sbagliato..o almeno lo spero"
"Come lo sai?" lei mi passa il telefono ed io leggo la chat fra loro due, anzi le scuse di Schick e le risposte monosillabiche di Chiara "Stronzo.." lei ride e anche io forzo un sorriso..ordiniamo e poi riprendiamo a parlare "E se dicessi che...?"
"Mi alzo e me ne vado giuro" so che lo farebbe come so che ha perfettamente capito quello che intendevo dire anche se non ho finito la frase..decido di fare il finto tonto comunque "Non sai cosa stavo per dire"
"Che volevi saltare la convocazione" alzo le spalle...ci penso da quando io e lei siamo tornati assieme, l'idea mi ronza in testa da quando ho letto il mio cognome nella lista dei convocati, da ieri è tipo un pensiero fisso, perché so che penserò costantemente a lei e Patrick che potrebbero incontrarsi a Roma..i messaggi del mio compagno sono solo un modo per farle abbassare la guardia "Senti...ho una proposta che spero ti faccia stare più tranquillo"
"Spara...perché al momento affogherei Patrick nell'Arno o anche in un lavandino di acqua ghiacciata" se appena successo quel fatto mi ha provocato soprattutto rabbia e frustrazione, adesso provo principalmente paura, perché non l'ho detto a Chiara ma quella scena mi ha scosso profondamente "I tuoi hanno portato Federico a Savona...se li raggiungessi e stessi lì fino a quando sei via? Saresti più tranquillo?" non so perché non ci ho pensato io...è la soluzione perfetta praticamente "Tanto nell'armadio della casa di Savona ci sono un sacco di vestiti per te.."
"Sei un deficiente ma non commento ulteriormente che è meglio...facciamo così allora? Tanto ai tuoi va bene e almeno faccio fare qualche giorno in più di mare a Federico"
"Allora le varie sorprese te le faccio recapitare lì"
"Tu sei completamente fuori" alzo le spalle ma lei non può dirmi nulla perché in quel momento la cameriera ci porta le ordinazioni "Di che diavolo di sorprese stai parlando?"
"Se ti dicessi di cosa si tratta non sarebbero più sorprese..." le faccio cenno di mangiare ma per fortuna quello non sembra più un problema dato che noto con molto piacere che Chiara mangia molto più di prima "Saprò gestire Patrick...ora sono preoccupata io per te..non vorrei facessi qualche cazzata colossale" ovviamente il mio primo istinto sarebbe stato quello di spaccargli la faccia, di modo che neanche sua madre lo avrebbe più riconosciuto ma so anche che se lo avessi fatto sarebbe successo un casino allucinante che avrebbe coinvolto tutti e non voglio che Chiara finisca ancora di più al centro dell'attenzione. Purtroppo da quando io e lei abbiamo postato la foto la sera prima non sono arrivati solo commenti positivi, anzi..la storia di Patrick se fosse venuta fuori avrebbe scatenato un putiferio assurdo "Al massimo ci parlerò...non lo meno tranquilla" lei mi fissa senza grossa convinzione "Ha provato a toccare qualcosa che è mio..." alle mie stesse orecchie la frase stona ma lei non sembra prendere male le mie parole anzi "Tua proprietà quindi" annuisco e Chiara posa forchetta e coltello accanto al piatto. Si alza leggermente sulla sedia e poi si sporge sul tavolo afferrandomi per le guance "Sono tua..e sarò sempre tua...ricordatelo" si rimette seduta e riprende a mangiare tranquillamente "In questo momento farei scomparire tutti e ti scoperei qua sappilo" quasi mi strozzo alle sue parole "Non ucciderti mi raccomando..."
"Non puoi dirmi queste cose" Chiara ride "Ed invece te le devo proprio dire perché non dirti queste cose è esattamente il motivo per la quale ti stavo perdendo...nonostante tu dica che la colpa è solo tua non è assolutamente vero...quella sera..quella di Roma-Barcellona, quando sei andato al locale da solo e hai incontrato Noemi...stavo a pezzi, non so neanche io perché...dovevo dirti che avrei preferito che tornassi a casa con me, invece ti ho detto che andava bene se andavi al locale con gli altri...e guarda il casino che è successo...devo imparare a dirti ogni cosa, brutta o bella che sia...e così devi fare te, non tenerti le cose dentro per paura che io vada in panico..." in parte capisco il suo ragionamento ma continuo a pensare che la quasi totalità della colpa ce l'ho io e non certo lei..ovviamente Chiara ha sempre cercato di darmi i miei spazi, ma è anche vero che spesso io e lei abbiamo omesso di dirci delle cose per la semplice paura della reazione altrui "Per un attimo ieri mi sono pietrificato a vederti con lui...ho seriamente avuto paura che finisse male e questa cosa mi accompagnerà per parecchio...quindi devi assolutamente dirmi se capiterà di nuovo qualcosa del genere...e se soprattutto è già capitato in passato" lei scuote la testa "No...ovviamente lui mi ha sempre detto di piacergli e che poi si è innamorato di me...e ora forse è stata anche in parte colpa mia, forse gli ho dato false speranze...non lo so Stephan...non volevo ovviamente arrivare ad una situazione del genere..."
"Non hai colpe e lo sai..." lei alza le spalle "Dammi il telefono...voglio aggiornare la nostra lista di cose da fare...mi è venuta in mente una cosa" quando dice così mi fa paura ma ha anche una luce spettacolare nello sguardo che non mi permette di sfuggire alla sua richiesta "Ho già messo andare agli Uffizi a Firenze e visitare la città...cosa devi aggiungere adesso?" vedo che lei scrive e poi mi passa il telefono "Andare in discoteca" lei muove la testa su e giù battendo le mani "Non sono mai andata in una vera e propria discoteca...ci possiamo andare stasera? Ti prego" all'inizio ovviamente la mia prima risposta sarebbe 'assolutamente no' perché le discoteche e Chiara sono due pianeti opposti...soprattutto a Milano ero per locali una sera si e l'altra pure e le tipe che girano per quei posti non potrebbero essere più diverse da mia moglie "Perché Chiara?" lei posa le posate e poi cerca le mie mani sopra alla superficie del tavolo "Quando ho saputo di te e Noemi ho pensato di non essere abbastanza per te.." mi mette un dito sulle labbra quando capisce che sto per protestare animatamente "...sono sempre stata confinata in una specie di campana di vetro che io stessa mi sono creata ovviamente...non ho mai fatto nulla di quello che tutte le ragazze fanno...a soli 22 anni sono mamma e Federico sai che è la cosa più bella che la vita potesse regalarmi, oltre a te ovviamente...ma mi piacerebbe fare una delle mille cose che non ho mai fatto...so che non è che tu mi abbia tradita perché non sono mai andata in discoteca a ballare..e non voglio tornare sul discorso dei perché tu l'abbia fatto...è successo e l'abbiamo superato per fortuna...vorrei solo fare questa cosa assieme a te.."
"Chiara..le discoteche sono strapiene di ragazzi che ci proveranno con te..già ho assistito alla scena di Patrick ieri e non vorrei dover uccidere qualcuno..."
"Voglio scacciare anche quella sensazione...ieri non te l'ho detto ma ho avuto seriamente paura e..ho bisogno di fare questa cosa" lei contornata da almeno un centinaio di ragazzi che se la mangiano letteralmente con gli occhi sarà un banco di prova durissimo per me ma capisco anche i motivi della sua richiesta "Va bene piccola...andiamo in discoteca...vieni qui che la cerchiamo..." lei si alza dal suo posto davanti a me e porta le sedia accanto alla mia...è tutta felice e sembra una bimba di 10 anni a cui ho appena detto che la porterò a comprare un bel gioco "Voglio una discoteca dove si può anche ballare all'aperto..." lei mi prende il viso e mi stampa un sonoro bacio sulle labbra ridendo "Tutto quello che vuoi..." prendo il telefonino e mentre la cameriera porta via i piatti vuoti io e Chiara cerchiamo la discoteca perfetta...per una maniaca del controllo come lei scegliere un posto non è per nulla semplice...ad ogni posto trova dei difetti fino ad arrivare alla discoteca "Flò" un locale situato sulle colline attorno alla città e che ha un panorama mozzafiato sulla città toscana. Il sito dice che è aperto ancora per pochi giorni dato che è indicata principalmente come una discoteca estiva..dato che siamo quasi a fine settembre ma le temperature sono ancora abbastanza alte in locale è ancora aperto "Guarda i colori...tutte le luci blu...e poi c'è la piccola piscina all'aperto...la domenica sera dice che si può fare anche il bagno in piscina a fine serata...oggi è domenica...mi sembra perfetto"
"Non faremo il bagno in piscina in un locale" lei scoppia a ridere "E perché mai?"
"Perché già dividerti con tutti i ragazzi che ti scoperanno con gli occhi sarà una cosa difficilissima...figurati se poi dovrò anche vedere che ti guardano mentre fai il bagno in piscina" lei mi guarda male "Smettila..pensi che per me non sia la stessa cosa? Dai Stephan è ovvio che vorrò tagliare le mani a tutte quelle che tenteranno di strusciarsi addosso a te...ma devi pensare che a fine serata solo tu sarai nel letto con me..e solo io sarò nel letto con te..e ti dovrò salutare a dovere dato che parti domattina" Chiara si sporge per baciarmi sul collo mentre le sue dita mi sfiorano la pelle del braccio "Scorretta...va bene...allora "Flò" sia...ora dobbiamo andare a comprare qualcosa da metterci..." Chiara mi bacia contenta prima di dirmi che per cominciare vuole un gelato...io ormai sono rassegnato a fare ogni cosa che mi chiede..per vedere il sorriso sul suo viso farei letteralmente di tutto...

VOLEVO SOLO SCOMPARIRE IN UN TUO ABBRACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora