67. Una bellissima sorpresa

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                                                       Tre mesi dopo

" Mi dispiace che Louis non sia potuto venire e che debba accompagnarti io " disse Anne per l'ennesima volta.

" Mamma " sbuffò Harry " gli hanno spostato la data dell'udienza in tribunale e non poteva mandare un altro al posto suo. È solo un'ecografia e poi sono contento che ci sia tu con me "

" Anche io, tesoro, ma, credimi, tuo padre sarebbe voluto essere al mio posto..."

" Se non avesse avuto la regina del suo cuore a cui badare "

" Già " ridacchiò Anne " Grace e Des sono una coppia fenomenale "

" La piccola lo adora e, se c'è lui, non ha occhi per nessun altro " confermò Harry.

" Avresti mai detto che si sarebbe trasformato in un uomo così fantastico? "

" Francamente no, ma sono contento che lo sia diventato "

Vennero interrotti dall'infermiera della ginecologa, che li condusse nello studio per la visita.

Tutto procedette per il meglio e, ad un certo punto, la dottoressa chiese:

" Volete sapere il sesso dei bambini? "

Harry annuì subito e, non appena lo seppe, il suo cuore esplose di gioia.

Dopo aver terminato la visita, madre e figlio si diressero in un negozio per bambini e poi tornarono a casa.

Louis potè lasciare il suo studio solo a sera tarda e, quando riuscì a varcare la soglia della sua abitazione, l'orologio segnava quasi le nove.

" Mi dispiace, tesoro " disse a Harry, baciandolo e accarezzandogli il pancione " non ce l'ho proprio fatta a tornare prima. Fortuna che questo dannato processo è finito ed è finito anche bene, per me...."

" Non preoccuparti, amore " lo rincuorò Harry " sono contento per te. Grace, però, è crollata e si è addormentata "

" Dopo vado a darle un bacio. Qualche novità? Mi hai detto che i bimbi stanno bene, ma....non si sa il sesso? "

" No, purtroppo erano girati " mentì Harry, con un sorriso furbo.

" Pazienza, avremo la sorpresa. Vado a farmi una doccia, poi vengo a cenare "

Louis fece quanto detto, poi, con i capelli ancora umidi, arrivò in cucina, si sedette a tavola e, davanti al proprio piatto, trovò una scatola confezionata con carta gialla e uno sgargiante fiocco dello stesso colore.

" Non è il mio compleanno " borbottò verso Harry, imbarazzato.

" Non è necessario compiere gli anni per avere un regalo " puntualizzò il riccio, facendogli cenno di scartare il dono,

Louis lo fece e, non appena aprì la scatola, si trovò di fronte due paia di identiche scarpette da calcio da bambino.

Gli occhi si velarono di lacrime, li sollevò e chiese:

" Maschi?Davvero? "

" Sì " annuì Harry altrettanto commosso.

Louis si alzò, gli cinse il volto con le mani e lo baciò come se non esistesse un domani.

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