47. Un compleanno speciale

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Visitare gli Warner Studios, dove erano stati girati i film di Harry Potter, rappresentava da sempre il sogno di Harry e Louis se ne era ricordato.

Così, quella mattina, dopo aver preparato Grace, tutti e tre salirono in macchina e si diressero alla loro destinazione.

Harry, per tutto il tragitto, strinse in mano il foglio stampato con i biglietti e non smise un istante di sorridere.

Dopo una quarantina di minuti giunsero agli Studios e trovarono il parcheggio ancora semivuoto.

Louis scese dalla macchina, scaricò il passeggino e poi vi fece sedere Grace, che ridacchiava divertita.

" Grazie ancora " sussurrò Harry avvicinandosi e appoggiandogli una mano sul braccio.

" Di nulla, compi 20 anni! È un traguardo importante e poi ti meriti il meglio, sempre " rispose Louis con un sorriso.

Harry gli sfiorò le labbra con un bacio e poi scrutò divertito Grace che batteva le manine felice.

" Quella bimba ci shippa!" commentò scuotendo la testa.

" Ci shippa?" chiese Louis dubbioso.

" Sì, quello che fanno le ragazzine mettendo insieme due persone famose. Uniscono i loro nomi e creano una ship " rispose Harry.

" E allora noi cosa saremmo?"

Harry ci pensò un istante e poi disse:

" Larry Stylinson!"

Louis spalancò gli occhi, poi annuì convinto ed esclamò:

" Mi piace! "

Grace continuò a battere le mani e i due adulti si avviarono verso l'ingresso.

Nonostante fosse ancora piccola, Harry prese per lei il passaporto di Hogwarts, che alcune ragazze davano ai bambini e lo strinse fra le mani felice.

" È per Grace o per te? " gli chiese Louis con fare divertito.

" Per me, ovviamente! " rispose il riccio con aria bambinesca.

Per le successive due ore girarono per gli Studios, osservando scrupolosamente ogni cosa.

Harry fece decine di fotografie e si fece a sua volta fotografare da Louis davanti al laboratorio di Piton e accanto allo studio di Silente.

Grace si spaventò un po' quando entrarono nella Foresta Proibita, ma fu proprio davanti ad uno dei suoi abitanti che pronunciò la sua seconda parola.

Stavano passando davanti all'enorme sagoma in movimento del grande ragno Aragog, quando la piccola cominciò a battere le manine.

Guardò il mostro con occhi spalancati e poi disse:

" Illissimo!!!!!"

Harry la guardò sconvolto, mentre Louis scoppiò a ridere divertito, scompigliandole i ricci.

Il negozio degli Studios si rivelò un vero e proprio paradiso e Harry, per alcuni minuti, non seppe nemmeno dove guardare, dato che c'erano talmente tante cose da far girare la testa.

Si diresse alla fine verso le magliette, ma Louis lo bloccò per un polso e lo fece fermare.

" Oggi è il tuo compleanno e voglio, anzi pretendo, che tu compri ciò che ti piace, chiaro?"

Harry cercò di protestare, ma Louis non gli lasciò il tempo, perché si diresse con Grace verso il reparto dei peluches.

Allora li seguì borbottando un po' e giunse in tempo per vedere sua figlia stringere, come se fosse il tesoro più prezioso, il peluche di Aragog.

" Non può aver scelto quello..." sussurrò sconvolto.

"Invece sì " spiegò Louis " e non c'è verso di farle cambiare idea "

Harry, quasi disperato, cercò di mostrarle pupazzi più belli, come quello di Edvige o di Fanny, ma non ci fu nulla da fare.

Alla fine, per completare l'opera, Louis le comprò anche la maglietta con Aragog stampato sopra.

I due ragazzi acquistarono per loro alcune magliette e felpe e poi si fermarono davanti all'espositore delle bacchette magiche.

" Ne prendiamo una per uno?" propose Louis.

" D'accordo, le mettiamo in sala accanto alla televisione " disse Harry.

Louis scelse per sè quella di Silente, Harry quella di Piton, il suo personaggio preferito e Grace, dopo che ebbe osservato tutto con gli occhioni spalancati, indicò con la manina quella di Bellatrix, suscitando, ancora una volta, le proteste del padre.

Uscirono dal negozio carichi di borse perché Louis, nonostante le proteste di Harry, gli comprò anche tutti i libri illustrati della Saga e sui personaggi e i film.

" Ascolta " disse Louis indicando a Harry uno dei tavolini del bar " tu siediti lì con Grace e aspettami. Mangiamo qualcosa e poi torniamo a casa. Prima, però, vado a portare in macchina le borse "

Detto questo si avviò, carico come un asino, verso la macchina, mentre Harry spinse il passeggino di Grace verso il bar.

Scelse un tavolino, si sedette, osservò distrattamente il menù, poi tolse un omogeneizzato di frutta dalla borsa attaccata al passeggino e cominciò ad imboccare Grace.

Si accorse solo dopo qualche istante di una persona accanto a sè e, quando lo fece, si sentì morire.

Vicino a lui c'era Xander.

Norwegian EscapeWhere stories live. Discover now